01 Novembre 2024, 15:18
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L’esperimento sociale di “Se mi lasci non vale”, il nuovo programma di Rai2 condotto da Luca Barbareschi, è miseramente fallito. La Rai ha infatti deciso di chiudere il docu-reality, che altri non è che una brutta copia di “Temptation Island”, con due settimane di anticipo. Una vera e propria débâcle che arriva dopo la chiusura anticipata de “L’altra storia” che segnava il debutto su Rai2 dell’ex Iena Antonino Monteleone. “Se mi lasci non vale” è stato un flop sul piano degli ascolti. La prima puntata andata in onda lunedì 21 ottobre ha registrato l’1,82% di share radunando davanti al video 321.000 spettatori. Lo spostamento al martedì, la settimana successiva, ha prodotto un lievissimo incremento all’1,96% con 293.000 spettatori. I restanti tre appuntamenti saranno accorpati in un’unica puntata che andrà in onda martedì 5 novembre.
Protagoniste del docu-reality condotto e narrato da Luca Barbareschi e registrato la scorsa estate sono sei coppie in piena crisi sentimentale provenienti da ogni parte d’Italia che hanno accettato di vivere insieme per un mese e mezzo in una villa alle porte di Roma. Per settimane le sei coppie sono state messe dinanzi a ciò che non andava della loro relazione. L’obiettivo di questo esperimento sociale era capire se andare avanti e rimanere uniti o lasciarsi definitivamente. Durante la conferenza stampa di presentazione, sia Luca Barbareschi che i dirigenti Rai avevano tenuto a precisare che “Se mi lasci non vale” non ha nulla a che fare con “Temptation Island”.
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“Non c’entra assolutamente nulla – aveva dichiarato Marcello Ciannamea, direttore dell’Intrattenimento Prime Time – L’obiettivo è quello di fare un docu-reality, un esperimento sociale, un luogo dove raccontiamo un percorso di sei coppie in cui tutti devono rispecchiarsi. Racconta storie di solitudini, di incomprensioni. Racconta storie che tutti noi possiamo incontrare nelle nostre storie di coppie. È un programma in cui non si vince nulla”. “’Temptation Island’ era il nostro punto di riferimento da evitare – gli aveva fatto eco il vicedirettore Giovanni Anversa – Abbiamo scelto coppie che rappresentassero in maniera eterogenea l’Italia da nord a sud. E un programma tensivo: si sono create dinamiche tra le coppie e dentro le coppie”.
“La scelta degli autori è stata quella di non partire da gente disturbata, ma da gente comune, che potresti incontrare sotto casa – aveva spiegato Luca Barbareschi – Dentro queste coppie che sono apparentemente normali, ci sono dei mondi infiniti, che sono molto più interessati quando si è a che fare con persone comuni. La gente si apre molto. È un super programma: il regista ha fatto un lavoro visivamente stupendo. Per me non stare in uno studio è stato difficile: abbiamo trovato una chiave alla Truman Show in cui io sto in una regia con decine di schermi. Intervengo sulle dinamiche di coppie. Faccio riflessioni serie, anche se io avrei voluto farle più leggere”.
A lasciare esterrefatti è la reazione di Luca Barbareschi alla chiusura anticipata della sua trasmissione. Ospite del programma radiofonico “Un giorno da pecora”, alla domanda se fosse dispiaciuto ha risposto: “No, perché non mi piaceva, non ero contento. Io facevo solo una piccola cosa, delle piccole narrazioni (…) Ero un conduttore sui generis perché io in realtà stavo in una regia e chiacchieravo. Non è il mio, non è quello che piace fare a me. Noi facciamo degli spettacoli, a volte vanno bene a volte non vanno bene. Metteranno altri programmi (…) Io non so più nulla”. “La sentiamo veramente affranto”, ha ironizzato il conduttore Giorgio Lauro. Le parole di Luca Barbareschi che di fatto scarica “Se mi lasci non vale” stridono totalmente con quanto da lui dichiarato in conferenza quando parlò di un “super programma”.
“Se mi lasci non vale” è il secondo flop di Rai2 che va incontro alla chiusura anticipata. Ieri sera a terminare anzitempo la sua “corsa” è stato il programma “L’altra Italia”. Antonino Monteleone ha salutato così i telespettatori dopo appena cinque puntate: “Mi prendo solo qualche parola da condividere con il pubblico perché quando abbiamo cominciato a lavorare a questo progetto, a ‘L’altra Italia’, ci eravamo messi in testa di raccontare questo nostro Paese un po’ a modo nostro, con uno sguardo laterale. Nel lavorare ai filmati che abbiamo mandato in onda, abbiamo inseguito questo obiettivo e non l’ossessione per la notizia dell’ultima ora. Ma nonostante l’impegno e la passione che ognuno di noi ha messo in questo progetto, riconosciamo che il pubblico non ci ha seguiti come avremmo sperato”.
“Malgrado la decisione della Rai di sospendere questa produzione – una produzione che ci tengo a dire è interna, della Rai, fatta di donne e uomini della Rai che con entusiasmo e professionalità si sono dedicate al progetto – ci tenevo a salutare e ringraziare il pubblico – ha aggiunto l’ex Iena – Tutti coloro che ci hanno dato fiducia all’inizio e poi, pochi, ci hanno continuato a seguire nelle puntate successive. Troppo pochi evidentemente. A tutte le persone che hanno lavorato con me a questo progetto, una sola parola: grazie. ‘L’altra Italia’ si ferma qui. Altre cose forse ci riserverà il futuro e speriamo di ritrovarci ancora, buonanotte”. Il programma si ferma ma, come sottolinea “Dagospia”, “il contratto biennale (di Monteleone, ndr) da 350mila euro rimane”.
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01 Novembre 2024, 15:18