06 Giugno 2017, 14:30
1' DI LETTURA
Per Maius, operaio romeno di 40 anni con la passione per i film hard amatoriali, non c’erano dubbi: la bionda protagonista di una delle pellicole che era solito guardare a casa somigliava incredibilmente a sua moglie al punto da indurlo a pensare che fosse proprio lei.
La maschera sul volto della pornostar in perizoma rendeva difficile risalire alla sua identità. Ma per Maius il sospetto si era ben presto trasformato in certezza e poi in ossessione.
Come racconta “Il Messaggero”, per costringere la consorte a confessare, l’uomo aveva messo in atto una strategia fatta di botte e umiliazioni. Per la donna, 35 anni, era iniziato un vero e proprio incubo. Il marito la obbligava a guardare con lui i video porno per spingerla a confessare.
Ma non è tutto. Perché la moglie era anche costretta ad uscire in balcone senza vestiti, davanti ai loro figli, per ricreare alcune scene hot. “Vedi, anche la voce è la tua. Ora non ha più scuse”, le urlava il marito.
In un caso, dopo essere stata aggredita, la donna era addirittura corsa in strada in ciabatte per rifugiarsi con i suoi bambini in un supermercato sotto casa. Come se non bastasse, il più grande dei suoi figli, 13 anni, era stato costretto dal padre a guardare i filmini amatoriali.
E’ finita che Maius è stato condannato a cinque mesi per lesioni mentre è stato assolto dall’accusa di maltrattamenti in famiglia. Dopo la sentenza, l’operaio è stato però scarcerato. I cinque mesi di detenzione li aveva già scontati al Regina Coeli.
La moglie l’ha perdonato dopo aver ricevuto una lettera dal carcere. “Il mio assistito – ha spiegato l’avvocato – ha avuto un terribile periodo di depressione dopo che alla figlioletta più piccola è stata diagnosticata una grave malattia. Un evento che lo aveva devastato psicologicamente”.
Pubblicato il
06 Giugno 2017, 14:30