20 Marzo 2023, 18:49
3' DI LETTURA
Pupo è stato ospite di “Domenica In”. Dopo tanto tempo il cantante è tornato in tv a parlare della sua vita avventurosa parlando della sua carriera, della dipendenza dal gioco d’azzardo e dei suoi genitori. L’amata madre è affetta da demenza senile e adesso si trova in una struttura. Pupo, pseudonimo di Enzo Ghinazzi, ha raccontato del rapporto con le figlie e inevitabilmente anche della sua affollata vita amorosa della quale ha sempre parlato con molta naturalezza. L’artista è infatti legato a due donne: la moglie Anna, che ha sposato nel 1974, e la personal manager Patricia Abati, sua compagna dal 1989. Il cantante, 68 anni, ha alle spalle una carriera decennale costellata da successi internazionali come “Gelato al cioccolato”, scritta da Cristiano Malgioglio, “Su di noi”, “Forse”, “Un amore grande” e “Sarà perché ti amo”, scritta per i Ricchi e Poveri con cui parteciparono al “Festival di Sanremo” nel 1981.
Ghinazzi ha tre figlie Ilaria, Clara e Valentina. Ilaria e Clara avute dalla moglie Anna e Valentina che è la secondogenita, ma è nata da una relazione extraconiugale tra Pupo ed una fan. La ragazza è stata dunque riconosciuta successivamente dal cantante, quando la bambina aveva circa 7 anni. “Pupo piace molto alle donne, non si capisce come mai visto che non è proprio un adone”, scherza Mara Venier. “Mia mamma diceva che avevo tante donne perché le mantenevo tutte – risponde Pupo – La mia vita con due donne non è facile e non lo consiglio a nessuno. Ho sempre fatto tutto alla luce del sole, superati i primi ostacoli ma ora va tutto bene. Patricia e Anna ora si vogliono bene”. Ripercorrendo la sua vita dice: “Se dovessi fare un bilancio della mia esistenza, posso dire che è ultra-positivo, a prescindere da ciò che potessi prevedere”. Poi la conduttrice affronta il tema della dipendenza dal gioco d’azzardo che ha afflitto per molti anni l’artista. “Ho avuto una dipendenza dal gioco d’azzardo durata decenni – spiega lui stesso – ma voglio dire a chi ci sta guardando, prendetemi come esempio perché se ne può uscire, con fatica, con dolore con tanto aiuto. E’ faticoso ma io ne sono la prova vivente”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
Da dove ha origine questa insana passione per il gioco? “Mio padre era un giocatore – racconta – la passione l’ho presa da lui. Era un uomo debole ma molto dolce e generoso. Ero destinato a questo mestiere perché nella mia famiglia si cantava e si respirava l’amore per lo spettacolo. Mio padre era il mio primo fan”. Poi le cose hanno iniziato ad andare male a causa dei debiti da gioco: “Avevo una Jaguar perchè, essendo disperato, dovevo dimostrare di essere ricco ma non me lo potevo permettere. Era fumo negli occhi”. Poi il tentativo di suicidio: “Era sabato notte, quasi domenica mattina, scesi dalla macchina per farla finita, in quel pezzo di autostrada era tutto molto stretto. Ma passò un tir, che provocò un tale spostamento d’aria che anche la mia auto si spostò ed io fui spostato dall’aria che mi svegliò dall’oblio in cui ero caduto e pensai ‘Che sto facendo?’ Risalii in macchina, tornai a casa. Nel settembre dello stesso anno mi chiamò Gianni Boncompagni per farmi condurre Domenica In con la Fenech proprio in questi studi e da lì ripartì la mia vita”. “Non pensavo di arrivare vivo a questa età – aggiunge infine l’artista – avevo fatto progetti diversi, quindi la gestione della mia carriera e delle mie risorse economiche era fatta in virtù di una aspettativa di vita fino a 53-54 anni”.
Pubblicato il
20 Marzo 2023, 18:49