07 Dicembre 2015, 15:51
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60 anni, tre figli (di cui uno nato da una relazione extraconiugale con una fan), due donne (la moglie Anna e la compagna ufficiale Patricia) e un disco di inediti dal titolo “Porno contro amore” in uscita. Pupo si racconta a cuore aperto a “Libero” in vista della sua riapparizione sul mercato discografico.
“Da 26 anni sto con due donne – esordisce – Una delle canzoni dell’ album, ‘Per voi due’, è l’ unica canzone dedicata a due donne, le due donne che amo. Lo sanno tutti, qualcuno pensa sia patetico, ma io credo che l’ amore sia divisibile. Penso che purtroppo questa sia la mia condizione definitiva”. E poi ci scherza anche su: “Ormai abbiamo raggiunto la stabilità e l’ equilibrio. Da anni siamo in tre. L’unica cosa che manca è il sesso a tre“.
Enzo Ghinazzi, questo il suo nome all’anagrafe, non esclude di portare un brano al prossimo Festival di Sanremo: “Con Carlo Conti non ho una amicizia ma una fratellanza. Ero anche al suo matrimonio. Le dico la verità, ufficiosamente gli ho fatto sentire qualcosa del disco, lui mi ha detto: “Candidati”. Ecco, detto così non mi stimola molto. Non mi va di propormi senza la matematica certezza di partecipare. Ho un orgoglio, una arroganza e una autostima tale che non mi “raccomanderei” mai. Penso che debba essere Sanremo a cercarmi”.
Ed aggiunge: “Io Sanremo lo farei come conduttore e direttore artistico. Se Carlo dovesse mollare…Sanremo va indirizzato verso un repertorio internazionale, verso la canzone italiana melodica che tira nel mondo. Con Fabio Fazio è stato un disastro. Carlo ha fatto bene con il Volo, è più popolare”.
Dopo essersi professato fan di Putin e aver lanciato una frecciatina all’Italia (“Amo il mio paese…ma come dice Renzi deve trovare l’orgoglio”), parla di tv: “Ho rifiutato alcune proposte, come fare la giuria di Ti lascio una canzone. Penso che questo filone di bambini in tv abbia segnato il passo. L’ ex direttore di Raiuno Mauro Mazza fece una cosa sporca a togliermi dopo tre anni Reazione a catena per darlo a Pino Insegno. Il direttore attuale della Rai Campo dall’ Orto non lo conosco”. E della parentesi, finita male, ad Agon Channel dice: “Professionalmente è stata un’esperienza divertente, peccato che non mi abbiano staccato l’ultimo assegno da 100mila euro”.
Pupo rievoca anche il periodo più brutto della sua vita: “La mia crisi iniziò nel 1983 e durò sei anni. Anni sfigati. Nel gennaio del 1989 tentai il suicidio. Tornavo con la mia Jaguar dal casinò di Venezia in cui si consumò un disastro economico. La Jaguar ce l’ ha chi ha tanti soldi o tanti debiti, non chi è “normale”. Mi fermai sul viadotto tra l’ Emilia Romagna e la Toscana. Era la notte tra sabato e domenica. Volevo buttarmi di sotto. Poi il colpo d’ aria scatenato da un Tir che passava mi ha svegliato dal torpore. Penso che il mio angelo custode fosse quel camionista”.
Tutta colpa del vizio del gioco che oggi, per fortuna, è un lontano ricordo: “Partecipo a convegni in cui sparo a zero contro l’azzardo. Ho ricomprato tutto con il lavoro. Sono tornato a fare tutto e meglio. Non credo in Dio, anche se ci spero, penso che le persone care che ho avuto e che non ci sono più mi proteggano. Oggi non gioco più perché non avrei più il tempo per rifarmi e andrei a distruggere la mia famiglia”.
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07 Dicembre 2015, 15:51