La posizione del cantante su green pass e vaccini
- “Ho lanciato l’idea di fare concerti privati come nei regimi”
- E sul vaccino dice: “Non lo faccio neanche morto”
- Povia accusa le istituzioni di strafottenze e abuso di potere
Giuseppe Povia dice la sua sul green pass. “Gli ebrei avevano un pigiama e un numero di riconoscimento, noi un Pass per entrare nei luoghi pubblici. Ecco perché sulle mie pagine ho lanciato l’idea di fare concerti privati, come nei regimi”, dichiara il cantante all’Adnkronos. ”Il Green Pass è l’ennesima stupidata, inutile – continua – La gente sarà libera di contagiarsi lo stesso, è discriminatorio e non risolve niente”.
“Il vaccino non lo faccio neanche morto”
Riguardo al vaccino, il cantante dice: “L’ultimo che ho fatto poco tempo fa è quello contro la meningite quindi dirmi ‘no-vax’ è scorretto ma qualche tonto lo fa. Al momento questo siero anti-Covid non lo faccio neanche morto e i motivi sono molteplici. Non immunizza, puoi contagiare ed essere contagiato e se ti contagi non è vero che non puoi avere effetti gravissimi o estremi. Lo dicono i migliori studi per ogni tipo di vaccino, cito Yaneer Bar Yam scienziato statunitense, lo ha addirittura twittato”.
“Le istituzioni peccano di strafottenza e abuso di potere”
”Ho paura come hanno paura tante altre persone – svela – Penso a Claudia Gerini. Nessun pregiudizio, solo libera scelta e per questo sto per pubblicare il brano ‘Liberi di Scegliere’, proprio su questo tema. Le istituzioni peccano di strafottenza e abuso di potere attraverso Dcpm e poi si dimenticano di informare per bene la popolazione. Tutti quanti ne vogliamo uscire ma non a tentativi disparati e quasi alla cieca, non è un modo rassicurante di governare. Quando gli esperti parlano i loro discorsi televisivi si riducono a ‘vaccinatevi punto è basta’ ma alle domande importanti sui rischi per la salute, sono pieni di ‘non lo so’. Meglio non rischiare”.