Plinio Fernando è l’attore cha ha dato il volto a Mariangela Fantozzi, la figlia del ragionier Fantozzi, intramontabile personaggio interpretato da Paolo Villaggio. L’uomo, che ormai ha 77 anni, non fa più l’attore e non ha bei ricordi del personaggio che l’ha reso celebre. In un’intervista rilasciata a “La Repubblica” dice: “Nel mio quartiere mi conoscono tutti, sono come il sindaco”. Sono ancora tantissimi i giovani che si fermano e lo riconosco chiedendo un selfie. Sono passati più di 30 anni dal suo addio al cinema con “Fantozzi in paradiso”.
Sul ruolo di Mariangela ammette: “Mi ha regalato una fama imperitura. Per carità, è vero ma c’è anche il risvolto della medaglia. Con Mariangela Fantozzi sono rimasto imprigionato nel tempo. Il cinema l’ho abbandonato nel 1994 e ho fatto tanto altro, soprattutto come scultore. Ma sembra che la gente non riesca a separare l’attore dal personaggio. Quando mi dicono ‘ciao Mariangela’ mi arrabbio da morire e rispondo subito: ‘Io sono Plinio Fernando’”.
“Con Milena Vukotic ci facciamo ancora lunghe telefonate. Parliamo in francese”
“Dal mondo di Fantozzi è impossibile liberarsi – afferma Plinio Fernando – ma vale per tutti noi che abbiamo fatto quell’avventura. Prenda per esempio Milena Vukotic. Parliamo di un’attrice straordinaria e di una gran signora. Non so quanti film abbia fatto e quanti spettacoli a teatro, ma anche all’ultimo David di Donatello hanno cercato di ricordarla solo per Fantozzi con il conduttore che ripeteva ‘Pinaaaaa’”. “Milena Vukotic ha vinto il David alla carriera – aggiunge – e se lo merita tutto, ma la cerimonia non mi è piaciuta. Ci facciamo ancora lunghe telefonate. Parliamo in francese, a entrambi piace tanto il francese”. Poi svela: “Il francese l’ho imparato da piccolo a Tunisi, dove è sono nel 1947. La mia famiglia si era trasferita perché il mio nonno materno era chirurgo nell’ospedale italiano. Mio padre Piero ha fatto tanti lavori, quando poi siamo tornati in Italia è diventato direttore in un’azienda. Mia madre Ilde invece era casalinga ma aveva studiato al conservatorio e suonava benissimo il pianoforte. Poi ho due sorelle, Laura e Luisa. Io sono il più grande”.
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“Pensare di interpretare una donna mi suonava strano, ero un po’ riluttante, ne parlai a mio padre”
“Del periodo a Tunisi ricordo una grande spensieratezza – racconta Plinio Fernando – Sono stati anni belli, felici. In Tunisia ho frequentato le scuole francesi. Poi siamo tornati in Italia. A Roma, a piazza Bologna da dove non mi sono più spostato. Roma in quegli anni era meravigliosa, per un bambino poi era un mondo tutto da scoprire. Ricordo i caffè con le sedie di paglia. Questo quartiere era davvero elegante. Ma sono tempi passati, ormai è tutto cambiato. Mi sono diplomato in elettromeccanica ma non ho mai lavorato in quel settore, volevo fare l’attore, mi piaceva il cinema. Ammiravo i grandi attori come Marcello Mastroianni. Così mi sono iscritto all’Accademia di recitazione Stanislavskij al teatro Anfitrione e non avevo nemmeno 30 anni”. Plinio Fernando inizia con il teatro. “Faccio due commedie – ricorda ancora – ‘Allegro… con cadavere’ e ‘Pupi e pupe della malavita’. In uno comandavo un plotone d’esecuzione, nell’altro facevo il gangster”.
Poi aggiunge: “Tutto cambia dopo il provino per il primo Fantozzi. Nel mondo del teatro iniziavo a farmi conoscere e una persona mi dice che Luciano Salce faceva dei provini nella sede della Rizzoli in via Monte Zebio. Così vado e mi prendono. Ma quando mi dicono che devo fare la figlia di Fantozzi ci rimango di sasso. Pensare di interpretare una donna mi suonava strano, ero un po’ riluttante. Ne ho parlato subito con mio padre: ‘Vogliono che faccia una donna’. E papà mi ha detto: ‘Il lavoro è lavoro’. Così mi sono convinto. E poi nella storia del cinema ci sono state grandi interpretazioni di uomini che impersonano donne”.
“Era impegnativo quando dovevo interpretare il doppio ruolo di Mariangela e della nipote Uga”
“Paolo Villaggio, era un vero professionista – rivela Plinio Fernando – e un grande attore. Il nostro era un rapporto molto superficiale legato al lavoro. Però sempre di grande stima. Ma è stato così un po’ con tutti gli altri attori. Si stava sul set sempre in maniera piacevole, poi basta. Come ho già detto, sono rimasto in rapporti solo con Milena Vukotic. Credo di aver smesso nel momento giusto. Poi talvolta era impegnativo fare tutte quelle riprese, soprattutto quando dovevo interpretare il doppio ruolo di Mariangela e della nipote Uga”. Del periodo di grande notorietà ricorda un episodio: “All’inizio degli anni ‘90 ero a Rimini in vacanza, amo molto la Romagna dove andavo spesso d’estate. Una sera ero a ballare e mi riconoscono. Iniziano a seguirmi, ma erano decine e decine di persone. Mi è toccato scappare fino all’albergo dove il direttore ha dovuto chiudere le porte e minacciare di chiamare la polizia”.
“Ora ho una vita semplice, giro per il quartiere, mi piace cucinare”
La vita di Plinio Fernando cambia nel 1994 quando diventa scultore. “Ho deciso che volevo continuare a fare l’artista – spiega – ma in un altro modo. Il mondo della pittura e soprattutto della scultura mi aveva sempre affascinato. Volevo creare qualcosa. Ho lavorato con scultori del calibro di Gozzi, Cussino e Luigi Diotallevi: sono stati loro a spingermi a intraprendere questa strada. Ho fatto tre mostre, due a Roma e una ad Anzio insieme a mia sorella Laura a cui sono molto legato. Lei crea gioielli fatti a mano”. Del periodo in sui faceva l’attore dice: “Il mio tempo ormai è passato, ma se mi offrissero un ruolo comico interessante potrei prenderlo in considerazione. Ai reality non credo, non parteciperei mai, poi diretta mi mette ansia”.
Infine racconta: “Ora ho una vita semplice. Giro per il quartiere, mi piace cucinare: me la cavo bene con le lasagne al forno e i risotti. Poi adoro giocare a scacchi. E mi tocca fare ginnastica posturale per la schiena. Sono innamorato di tutte le donne. Sono un tipo galante, mi piace corteggiare. Terrò sempre nella mente il ricordo di una ragazza. Ma parliamo di tanti anni fa”. “Rimpianti? Direi di no. Forse mi sarebbe piaciuto fare un film con Brigitte Bardot, a proposito di donne. Non mi manca nulla, solo la giovinezza”.