Negli ultimi anni il giornalista sportivo sarebbe stato ridimensionato
- Il contratto con Mediaset scade a fine giugno
- “Pronto per nuove sfide o per dormire”
- “Pressioni per allontanare i giornalisti scomodi”
“Non potendo farlo singolarmente, desidero ringraziare tutti quelli che oggi hanno voluto farmi gli auguri per il mio compleanno. Il 30/6, dopo 35 anni, finirà la mia storia lavorativa in Mediaset e, dal 1/7, sarò libero di iniziare nuove sfide. Oppure di dormire. Grazie ancora”. Maurizio Pistocchi lascia Mediaset. Ad annunciarlo è lui stesso su Twitter. A giugno, dopo 35 anni di servizio, scadrà il suo contratto. Il giornalista sportivo, che segue il calcio da 40 anni, saluterà l’azienda e per lui potrebbero aprirsi nuove opportunità.
“Abbiamo trovato un accordo che non ci faccia litigare”
“Anche le storie d’amore belle finiscono, la mia con Mediaset è durata tantissimi anni, ma il rapporto per tanti motivi era stato compromesso da quello che era successo nel 2017. Adesso abbiamo trovato un accordo che è una via sempre migliore rispetto a litigare”, spiega Pistocchi in un’intervista al “Corriere della Sera” in cui svela gli screzi con l’azienda che negli ultimi anni lo avrebbe ridimensionato, pare per colpa di un “veto” posto su di lui dalla dirigenza della Juventus.
La Juve ha posto un veto su di lui?
“Nessuno ha mai smentito questa ricostruzione, quindi evidentemente era vera – sostiene – Certo è perlomeno strano che un’azienda preferisca pagare dei collaboratori esterni piuttosto che utilizzare un suo dipendente ‘storico’ come è successo negli ultimi 4 anni. E comunque mi meraviglia che un giornalista sia ritenuto così pericoloso da dover essere epurato”. Stessa sorte sarebbe toccata, a suo dire, al collega Paolo Ziliani.
Anche Ziliani vittima di epurazione?
“Nel 2013 Brachino disse a me e a Paolo Ziliani che Andrea Agnelli gli aveva chiesto di toglierlo dai programmi – racconta Pistocchi – So se fosse una boutade, ma l’anno dopo, una mail della segreteria il 13 agosto mi comunicò che non avrei più partecipato ai programmi sulla Champions. Non è un mistero inoltre che Albanese, capo della comunicazione della Juventus, abbia più volte fatto pressioni per ottenere l’allontanamento di giornalisti ‘scomodi’. Una delle grandi anomalie del calcio italiano è che la Juventus è la squadra più importante del nostro campionato, ma è anche proprietà di un’azienda che investe in pubblicità oltre 100 milioni di euro su radio, tv e giornali. Con un investitore tanto importante è inevitabile che ci sia chi ne tiene conto”.
Il futuro di Maurizio Pistocchi
Infine, riguardo al suo futuro, Pistocchi confida: “Ho avuto qualche contatto, ho ricevuto qualche telefonata con proposte più o meno interessanti. Non so ancora cosa farò, cerco qualcosa di gratificante e innovativo, ho in mente il progetto di un programma nuovo, credo sarebbe interessante perché vedo che non circolano tante idee originali. Difficile vedermi a Dazn, per i motivi che ho spiegato prima. Non sono mai stato un politico, se cercano una persona così non sono la persona giusta”.
Mediaset denuncia Pistocchi
Mediaset ha definito “gravi, false e diffamatorie” le dichiarazioni rilasciate da Maurizio Pistocchi al “Corriere della Sera”. Di conseguenza, l’azienda ha deciso di procedere legalmente contro il giornalista.
L’azienda smentisce con una nota, riportata dal “Corsera”, l’esistenza di “presunte pressioni esterne e veti per ottenere il suo allontanamento” e annuncia di aver “dato mandato ai propri legali di tutelare la propria immagine nelle competenti sedi giudiziarie”.
“In merito alle dichiarazioni rilasciate dal collega Maurizio Pistocchi – fa sapere il Comitato di redazione di NewsMediaset in un comunicato – teniamo a chiarire che per quanto ci risulta non è stato epurato ma ha raggiunto un accordo con l’azienda per la conclusione del suo rapporto di lavoro. Ci preme inoltre sottolineare che la redazione sportiva di NewsMediaset ha sempre lavorato e lavora in piena autonomia senza subire pressioni esterne”.
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