Pino D’Angiò, nome d’arte di Giuseppe Chierchia, è morto a 71 anni dopo una lunga malattia. Il cantautore campano conobbe uno straordinario successo negli anni ’80 con la canzone “Ma quale idea”, uno dei primi brani rap in lingua italiana. Lo scorso febbraio, l’artista aveva portato la sua versione remixata della sua hit al Festival di Sanremo duettando con Bnkr44 nella serata delle cover. “Non esistono parole per spiegare il buio di questo momento – si legge sul profilo Instagram del cantautore – Con immenso dolore, la famiglia comunica che oggi Pino ci ha lasciati. Sei stato il più bel regalo che la vita potesse fare alle persone che hanno avuto il privilegio di conoscerti. La tua anima ha danzato sulle gioie e sulle sofferenze sempre allo stesso modo, con la forza delicata di un leone sorridente. Tutto. Oltre l’immaginabile. Questo eri, sei e rimarrai”. Originario di Pompei, Pino D’Angiò è stato apprezzato anche all’estero, ha lavorato come attore, doppiatore e produttore musicale.
Morto Pino D’Angiò: il cancro alla gola e l’amicizia con Gianni Morandi
In un’intervista rilasciata lo scorso marzo a “Super Guida Tv”, Pino D’Angiò aveva parlato della sua lotta contro un cancro alla gola spiegando perché non aveva svelato subito la sua malattia: “Non ne avevo parlato per serietà. Mi sembra quasi che si spettacolarizzi sul tumore, vedete quanti film ci sono”. Il cantautore aveva pochi amici tra i colleghi. Tra questi c’era Gianni Morandi. “Lo stimo da morire – aveva confidato – e credo di essere stimato da lui da morire, con cui ho condiviso anche alcune tragedie della mia vita e mi ha aiutato senza mai chiedermi niente in cambio, senza nessun interesse. È stata una persona che in un certo senso, in un momento particolare, mi ha anche salvato la vita”.
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“Morandi mi ha prestato dei soldi e non me li ha più chiesti”
“Ad un certo punto mi viene un tumore alla gola – aveva raccontato Pino D’Angiò – sparisce la voce e non posso fare più trasmissioni, condurre programmi, cantare, fine dei concerti, fine di tutto. Ho un figlio all’università che costa tanto, ho delle problematiche famigliari, ho un mutuo di una casa e all’improvviso puff spariscono. Mi ritrovo senza una lira e con un tumore. Io stavo in una situazione veramente difficile e dico a Gianni Morandi, potresti darmi una mano, ho bisogno di una certa cifra per far finire l’università a mio figlio e per tante altre cose che sono urgenti. La cifra non era un gioco, era abbastanza pesante e Gianni non mi ha detto: ‘Come mai?’ ‘Perché?’ Lui mi ha detto ‘ti faccio un bonifico’. Per tre anni, perché ci ho messo tre anni a restituirglieli, per tre anni lui non mi ha mai più parlato dei soldi, mai più chiesti, non si è mai accennato a questo in nessun modo”.