21 Maggio 2021, 11:03
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Non solo ombre, ma anche tante illazioni nell’ambito del caso della scomparsa di Denise Pipitone. Come raccontato dall’ex maresciallo dei carabinieri Francesco Lombardo ai microfoni di “Chi l’ha visto?”, qualcuno tentò addirittura di infangare il nome della famiglia Maggio e in particolare quello di Piera, mamma della piccola Denise, indicando elementi che poi si sono rivelati del tutto infondati.
“Ho accertato alcuni passaggi di esposti anonimi che arrivavano contro la famiglia e contro Piera Maggio e tutti si sono rivelati infondati, anche di basso valore morale – ricorda Francesco Lombardo – Sminuivano quello che era la famiglia Maggio, Piera Maggio in particolare, ma non è stato riscontrato mai nulla. Anzi, abbiamo smentito tutte le illazioni che giravano attorno alla famiglia. Quando Piera dice che è stata rivoltata come un calzino è vero. Non c’era nulla! Anche i film pornografici…non c’era nulla! Erano degli attori di Roma camuffati che sono stati identificati e sentiti”.
“Perché voi avete seguito anche la pista di quella famigerata cassetta dove in teoria ci sarebbero state Piera e la sorella…”, interviene la giornalista del programma di Rai3.
“Così dicevano ma non c’era assolutamente nulla – replica l’ex maresciallo – Volevano screditare la famiglia di Piera Maggio e dire che erano stati loro gli autori della sparizione della bambina. Chi poteva avere interesse a screditarli? Probabilmente chi ha preso la bambina aveva interesse a spostare l’asse dell’indagine su un’altra pista”.
“Chi l’ha visto?” intervista anche l’ex procuratore capo di Marsala Alberto Di Pisa. Durante il processo per il rapimento della piccola Denise, Piera Maggio e il suo avvocato Giacomo Frazzitta non hanno mai fatto mistero di non essersi sentiti sostenuti dalla Procura di Marsala. Ma anche l’allora procuratore capo Alberto Di Pisa non nega di avere avuto qualche attrito con la mamma della bambina scomparsa e il suo legale.
“Senta procuratore, lei all’inizio quest’intervista non ce la voleva dare”, sottolinea l’inviata della trasmissione condotta da Federica Sciarelli.
“Non è che non ve la volevo dare, ero un po’ prevenuto perché ho visto che era solo Frazzitta che parlava e la Maggio che magari dicevano cose non vere e io non avevo la possibilità di controbattere e di contestare quello che dicevano – ribatte Di Pisa – Ultimamente Frazzitta ha detto che volevo archiviare il caso ma non è vero perché dopo tre mesi ho rinviato a giudizio Jessica (Pulizzi, ndr.). E’ smentito proprio dai fatti, non capisco perché dica queste cose. Non mi è mai passato dalla mente, nemmeno lontanamente, di poter archiviare per Jessica che era l’unica indiziata”.
“Lei mi ha detto che qualcuno le ha detto che l’avvocato Frazzitta aveva un contratto da 150mila euro con ‘Chi l’ha visto?’- fa presente la giornalista – Magari era qualcuno che voleva mettere zizzania anche tra di voi”.
“Allora così mi hanno detto, io non so se è vero o non è vero”, è la risposta dell’ex procuratore. Che aggiunge: “Credo che me l’abbia detto un giornalista. Non è vera questa cosa? Non ha mai avuto una consulenza con voi?”.
L’inviata smentisce categoricamente: “Con ‘Chi l’ha visto?’ assolutamente no”. Ed incalza: “Persisteva una sorta di pregiudizio nei confronti di Piera Maggio?”.
“Guardi su questo preferisco non dire niente perché Piera Maggio potrebbe anche…però indubbiamente c’era qualcosa – ammette Alberto Di Pisa – Però preferisco non…Pregiudizio no, ma dati oggettivi riferiti dai rapporti di polizia. Non è che lo dico io. Non so quanto se fossero fondati o meno, non è che abbiamo approfondito questi aspetti. Non riguardavano l’indagine, sono cose private, non penali. Non interessava andare a scavare. Lasciamo stare questo argomento, per carità, se no si scatena pure la Maggio”.
“Avete capito bene, qualcuno racconta al procuratore che noi avremmo pagato l’avvocato Frazzitta 150mila euro per una non meglio precisata consulenza – ricostruisce ‘Chi l’ha visto?’ – Ma cosa ben più grave è che qualcun altro, qualcuno della polizia, riferisce al procuratore che Piera Maggio non è una donna specchiata. Per quale motivo? In realtà, gli inquirenti hanno indagato su Piera Maggio e sulla sua famiglia ma non hanno trovato nulla”.
Di Pisa racconta che la Procura ha seguito tutte le piste anche quelle anonime. La più crudele è una lettera che fa trovare una piccola bara bianca, vuota, sepolta in mezzo alla campagna.
“Questa bara sotterrata vuota…che senso aveva? E’ una domanda che mi sono sempre posto e non riesco a darmi una risposta – dice l’ex procuratore – Poi non è che ha indicato il punto preciso dov’era, abbiamo dovuto scavare un ettaro di terreno per trovarla. Questo per dire che non abbiamo trascurato nulla, anche le cose più fantasiose e strane. Questo è un fatto che mi ha colpito a cui io do due interpretazioni. O è un segnale per dire ‘è inutile che continuate a fare indagini perché tanto la ragazzina è morta’, oppure la segnalazione arrivava da un mitomane che nemmeno sapeva che ci fosse questa bara”.
Infine, l’ex procuratore di Marsala ribadisce la sua idea sull’accaduto: “La tesi che ho sempre sostenuto e che continuo a sostenere è che si tratta di una vicenda che nasce nell’ambito familiare. Questa motivazione la troviamo anche nella sentenza della Cassazione. Jessica odiava Piera Maggio e Denise perché le riteneva responsabili dello sfascio della propria famiglia. Comunque la figura di Pietro Pulizzi non mi ha mai convinto molto, non so che ruolo abbia avuto in tutta questa vicenda, non glielo so dire, però così a intuito… (…) Anna Corona e Jessica sono terribili. Al processo Jessica era impassibile, come se la cosa non la riguardasse. Secondo me, madre e figlia sono due donne capaci di tutto”.
“E’ chiaro che quando scompare una bambina si indaga su tutti, però sentire dal procuratore che c’erano delle relazioni di polizia infamanti nei confronti di Piera Maggio fa veramente impressione. Non è stato trovato nulla, ma questo ve lo diciamo ogni settimana”, chiosa Federica Sciarelli a proposito delle illazioni sul conto di Piera Maggio.
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21 Maggio 2021, 11:03