27 Aprile 2023, 13:02
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Paolo Brosio ricorda la mamma Anna Marcacci nel corso di un’intervista al “Corriere della Sera”. La signora è mancata lo scorso 18 aprile alle 7.40 pochi giorni dopo aver festeggiato 102 anni. Il figlio che era stata con lei fino al giorno prima ha raccontato che proprio nell’istante in cui è morta non era lì ma ha visto in diretta i suoi ultimi minuti, grazie alla videochiamata del medico di guardia che lo aveva avvertito che la donna si era aggravata in modo irreparabile. Anna Marcacci Brosio era anche lei un personaggio televisivo molto amato dal pubblico. Alla fine degli anni ‘90 aveva partecipato a “Quelli che il calcio”. Brosio parla di una vera ondata di affetto dopo la sua morte: “Sono davvero grato, ho ancora 500 messaggi sul telefonino che non sono riuscito ancora a leggere. Alla camera ardente sono venuti il ct Marcello Lippi, il conduttore Carlo Conti, l’ex calciatore Nicola Zanone. Andrea Bocelli e sua moglie mi hanno scritto una lettera bellissima. I giornali locali hanno dedicato le locandine alla mia mamma”.
Paolo Brosio racconta l’ultima volta che ha visto la madre: “Il 17 pomeriggio dovevo andare a Brescia per lavoro e sono passato da lei a darle il solito bacio. Dormiva. Me ne sono andato, ma davanti all’ascensore ho sentito qualcosa che mi richiamava indietro. Allora sono tornato, mi sono inginocchiato accanto al suo letto, ho recitato un Pater, un Gloria e un’Ave Maria e sono scoppiato a piangere. Le ho detto: ‘Mamma, ci rivediamo in cielo’”. Che mamma è stata la signora Anna? “Mi cazziava sempre. Del resto ero la pecora nera. Per andare a scuola mi faceva mettere i pantaloni di vigogna, maglione blu e camicia bianca: non sa quanto mi prudevano, io sognavo i jeans come i miei compagni. Poi passammo al velluto”. E aggiunge: “Quando da bambino, nel Monferrato dove sono nato, mi portava a sgambare tra i boschi e a posare la manina sulla casa di Giovanni Bosco e della mamma Margherita”. Lei era una donna elegantissima e rimproverava al figlio di non esserlo: “Diceva che dovevo indossare la cravatta, essere più elegante, spazzolare le scarpe, che in tv sembravo un pazzo, ma che vergogna!, mio padre era sempre inappuntabile”.
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Come nasce Anna Marcacci Brosio personaggio televisivo? “Grazie a Fabio Fazio, che mi voleva a ‘Quelli che il calcio’ e all’inizio, non potendo avere me, invitò mia madre. Divenne presto una ‘Mamma d’arte’. Sapeva fare tutto, la mia mamma. Il successo fu immediato, e venne rafforzato poi grazie a Maurizio Costanzo”. Nel 1996 entrò nell’’Enciclopedia della televisione’ di Aldo Grasso come “deliziosa tifosa milanista”: “Lui adorava mia mamma e bacchettava me, spero che adesso abbia più misericordia. Mi ha bacchettato perfino sulla Madonna”. Paolo Brosio racconta la visita a Papa Francesco quando la madre aveva già 95 anni: “Il 9 aprile del 2015, due giorni dopo lo scherzo diabolico delle Iene e la finta telefonata del pontefice… Volli farle una sorpresa e le dissi che l’avrei portata a visitare i Musei Vaticani. Poi, dopo un labirinto di passaggi, arrivammo al Palazzo Apostolico e in fondo al corridoio spuntò la sagoma di un sacerdote vestito di bianco che ci salutava con la mano destra, facendo segno di raggiungerlo. Fece uno scatto da centometrista e spinse il deambulatore a una velocità incredibile finché raggiunse il Papa, lo baciò tutto e lo strinse forte: disse che era il giorno più bello della sua vita”.
Paolo Brosio racconta del suo prossimo libro che sarà dedicato proprio alla madre: “Sto già prendendo appunti. Parlerò della sua eredità morale, del decalogo che mi ha lasciato negli ultimi giorni. Sono sicuro che mi aiuterà a realizzare la costruzione di un Pronto Soccorso a Citluk, vicinissimo a Medjugorje. Ho ricevuto la Pec che mi annunciava l’avvio dei lavori tre giorni prima che morisse”. E poi ricorda i suoi insegnamenti: “Per esempio, mamma mi ha detto di fare pace con tutti coloro che mi hanno voltato le spalle. Per questo ho deciso di ritirare due querele per diffamazione, una contro un personaggio famoso dalla quale avrei potuto ricavare una cifra importante, che avevo già deciso di devolvere all’ospedale. Ma perdono tutti”.
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27 Aprile 2023, 13:02