06 Giugno 2023, 15:44
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“Nessuno sa perché nasce un amore, ma tutti vorrebbero sapere perché finisce”. Sonia Bruganelli e Paolo Bonolis spiegano perché è finito il loro in esclusiva sul nuovo numero di “Vanity Fair”, parlando per la prima volta della loro separazione, che non ha coinvolto “né amanti né avvocati”. Nel corso dell’intervista la coppia, sposatasi nel 2002, parla di tutto: dei figli che hanno voluto tutelare, ma anche delle voci sulla fine del loro matrimonio che hanno voluto smentire per comunicare la notizia come ritenevano più opportuno; dalla volontà di continuare a lavorare insieme ai baci e alle carezze che si scambiano ancora oggi, spiegandoci che la fine della relazione non è la fine del sentimento che li ha uniti e che, nel corso del tempo, si è trasformato in qualcos’altro.
A voler parlare pubblicamente della loro separazione è stata più lei che lui. “Mi hanno detto che dovevo venì, e sono venuto – esordisce il conduttore con la consueta ironia – Siamo separati, eppure siamo più uniti che mai. Continueremo a esserlo per la nostra famiglia, tra di noi. Il sentimento è forte, però non è più quello che ci ha avvicinati”. “Non è una questione di date, di tempo – spiega la produttrice tv – Siamo genitori, continueremo a fare le vacanze insieme, manterremo le stesse dinamiche. È questa la notizia. Non ci sono di mezzo terze persone o amanti”. “Magari poi arrivano…”, gli fa eco il presentatore. “Per i nostri figli siamo mamma e papà da sempre, non cambia niente. Manca solo il rapporto fisico”, tiene a precisare lei. “Che però è divertente”, sottolinea Bonolis. “Si può fare anche quando ci si separa”, sentenzia lei.
Paolo Bonolis spiega i motivi della rottura: “Per un certo periodo Sonia ha avuto difficoltà a stare in una situazione che non era più la sua. Si è sforzata, e per questo le devo fare i complimenti, finché è stato inutile continuare. Ci siamo confrontati, mi ha spiegato, ho capito. Non si può pretendere che una persona viva diversamente da ciò che sente di essere. Con un briciolo di civiltà e di buona coscienza si accoglie il cambiamento. Le cose accadono, l’importante è andare avanti perché non si può tornare indietro. Ero dispiaciuto, ovvio. Però non è pensabile che la vita degli altri debba per forza corrispondere sotto ogni aspetto alla tua. Se prende altre traiettorie e ha altri obiettivi, vanno considerati, soprattutto se parliamo di una persona alla quale si vuole bene. Non è stato facile accettarlo (…) Per quanto si sia preso un impegno e si cerchi di adoperarsi affinché quell’impegno prosegua, se le forze interiori sono superiori a quelle esterne vanno assecondate, altrimenti proseguire può essere peggio che interrompere”.
“Non riuscivo più a vivere con entusiasmo alcune delle cose che fanno parte di un rapporto di coppia – interviene Sonia Bruganelli – Da quando è morto mio padre, poi, ho proiettato il legame che avevo con lui su Paolo, il quale così è diventato un amico, un confidente. Quando ci siamo fidanzati io avevo 23 anni, non ero ancora laureata, lui era un uomo. Soltanto con il tempo e di fronte a certe circostanze abbiamo preso coscienza delle nostre differenze. Per esempio, Paolo è sempre stato molto romantico e molto passionale, al contrario di me che non lo sono affatto”.
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La produttrice televisiva confida che i loro tre figli (Silvia, 20 anni, Davide, 19, e Adele, 15) non si sono accorti che i genitori viaggiavano ormai su due binari diverse. “Paolo è un padre e un marito meraviglioso –puntualizza – La cosa che mi ha sempre colpito di lui è la libertà che non ha mai tolto agli altri. L’ha insegnata ai nostri ragazzi, che sono cresciuti vedendoci attraversare litigi e difficoltà senza che il rispetto e l’amore venissero meno. Sono gli altri, dall’esterno, che possono farli soffrire”. Lo scorso aprile, “Dagospia” aveva anticipato la notizia della loro separazione e la coppia aveva replicato a muso duro smentendo categoricamente. “Per fortuna Paolo ha trovato l’ironia per reagire. Abbiamo girato un video per smentire la notizia – ha commentato Sonia Bruganelli – Abbiamo smentito per riprenderci quello che era nostro. Va bene essere giudicati perché siamo personaggi pubblici, ma potevamo anche essere separati da tempo e non volerlo dire (…) Hanno scritto cose che non esistono. Non ci saranno avvocati, alimenti, niente di tutto questo”. “Era una notizia che avremmo dovuto dare noi per primi a chi di dovere – le ha fatto eco Paolo Bonolis – Ma nel fascinoso mondo di Pettegolandia la gente si attacca vampirescamente alle vite degli altri ignorando sentimenti, affetti, figli”.
Nel settembre dello scorso anno, Sonia Bruganelli svelò che lei e il marito avevano deciso di vivere in due appartamenti adiacenti. “Quando si è liberata la casa accanto alla nostra ho capito che poteva essere comodo avere degli spazi separati – spiega la produttrice tv a “Vanity Fair” – Per me, però, vale ancora quello che dice la canzone di Califano: ‘Non escludo il ritorno’””. “Califano è morto – ironizza il conduttore – L’amore è complesso, si trasforma, non è solo ‘daje de tacco e daje de punta’. Spero di ritrovarlo il prima possibile”. “Ah, quindi se torno ti trovo occupato?”, replica lei. “È probabile, ma tu bussa lo stesso”, consiglia lui. “Potrei non essere gelosa di una più giovane e attraente di me – fa sapere l’ex opinionista del “Grande Fratello Vip” – perché ci sono parti di Paolo che sento saranno mie per sempre: 26 anni di vita insieme sono irripetibili (…) Per me vorrei tenere le braccia che stringono e le spalle che proteggono (…) Ci salutiamo e ci diamo il buongiorno baciandoci ancora adesso”. “E’ impossibile mettere delle definizioni a quello che sarà. Spero solo che non ci siano odi, rancori, interferenze nelle scelte altrui – auspica Bonolis – Quando si mette un punto, si inizia un nuovo capoverso. E nessuno del capoverso precedente può pretendere l’esatta coniugazione dei verbi e la declinazione delle parole”.
Entrambi sono d’accordo su quale sia stato il momento più felice della loro unione, ovvero “la nascita dei figli”. I due continueranno a lavorare insieme. “L’azienda di Sonia funziona molto bene, sono tutti bravi – dice Paolo Bonolis – Si può collaborare anche quando le cose cambiano. Però non credo di lavorare ancora a lungo. Sono 44 anni che faccio questo mestiere. C’è un processo naturale, definibile biologicamente come ‘orchite’, che mi porta a pensare altrimenti della mia vita. Voglio dare al futuro un sapore diverso rispetto a quello che ho vissuto fino a ora (…) Probabilmente continuerò per un altro paio d’anni, poi diventerebbe pesante senza l’entusiasmo”. “Come si finisce a non litigare per borse e Rolex?”, chiede il giornalista. “Ho le mie borse e i miei Rolex”, risponde lei. “Preferisco altre cose nella vita”, le fa eco lui.
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06 Giugno 2023, 15:44