Paolo Bonolis è stato ospite insieme al figlio Davide, di professione calciatore, del podcast “Doppio Passo”. Uno degli argomenti toccati è stato inevitabilmente il pallone. Il presentatore romano ha però parlato anche di tv e delle innovazioni da lui introdotte al Festival di Sanremo che ha condotto due volte. “Al momento non lo rifarei perché continua a raccontarsi sempre nello stesso modo – ha affermato – Nel 2005 abbiamo fatto una rivoluzione assoluta, perfezionata nel 2009. Dal 2005 tutti i Sanremo che sono venuti dopo hanno seguito quella traiettoria. Soprattutto negli ultimi anni. Novità che gli altri hanno giustamente seguito. Ma la struttura di Sanremo, chiusa nel Teatro Ariston, non può essere più contemporanea. Serve una narrazione tecnologica dell’evento in maniera più moderna”.
Secondo Paolo Bonolis, c’è una ragione per la quale ogni anno gli ascolti sono sempre più alti: “Perché non c’è altro in televisione in quel periodo. Sanremo funziona perché è l’evento della televisione italiana, è condotto e strutturato benissimo, viene promosso a bombardamento 5-6 mesi prima, le altre reti sono spente. È difficile che non possa andare bene. Il mercoledì Sanremo fa sempre meno delle sere precedenti perché su Rai3 c’è ‘Chi l’ha visto?’. Ma questo succedeva anche a noi”.
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Paolo Bonolis resta a Mediaset: “Con Maria De Filippi farò sicuramente qualcosa”
Paolo Bonolis ha aperto la strada alla partecipazione dei cantanti provenienti dai talent show. “Marco Carta è stata la prima persona che veniva dai talent a partecipare a Sanremo – ha ricordato – lo presi nel 2009 e tutti pensano che sia stato Amadeus a fare questa cosa. Marco Carta vinse perché aveva un seguito enorme di ragazzi che avevano visto ‘Amici’”. A proposito di Maria De Filippi, il conduttore Mediaset ha detto: “mi sta molto simpatica, ci divertiamo molto insieme e farò con lei sicuramente qualcosa. Non di sess0, ma di lavoro, perché ci troviamo bene”. Paolo Bonolis è stato anche invitato a dire la sua su Giuseppe Povia. “Nel 2009 cantò una bellissima canzone (‘Luca era gay’, ndr) che arrivò seconda. Creò parecchie polemiche ma il brano era molto bello. Siccome ha idee particolarmente radicate in un certo senso, è stato escluso dalle attenzioni delle case discografiche e delle trasmissioni televisive, cosa che non riesco assolutamente a comprendere ma è la parte umbratile della meschinità politica italiana”, ha sentenziato.

“Per un’azienda un prodotto che dura 6 mesi è economicamente conveniente”
Paolo Bonolis ha espresso un giudizio sulla televisione italiana svelando tra le righe che rimarrà a Mediaset (il suo contratto è in scadenza, ndr). “La tv era un mondo pionieristico, ora è coloniale – ha dichiarato – Quello che funziona, va avanti senza soluzione di continuità e non c’è un modo per entrare in televisione”. Il conduttore non ha potuto negare che alcune trasmissioni vengano spremute sino al midollo. “Non è soltanto l’ascolto che paga ma anche la possibilità di diffusione del prodotto stesso – ha spiegato – Il ‘Grande Fratello’ va avanti da anni, è una trasmissione che si spalma su più piattaforme. Per un’azienda un prodotto dura 6 mesi è economicamente conveniente. Poi è ovvio che il primo anno è un esperimento sociale, il 12esimo anno per alcuni è una rottura di co***oni, lo capisco questo. Però è spalmabile e quindi conveniente. Altri prodotti funzionano indipendentemente. Sto facendo ‘Avanti un altro’, l’anno prossimo sarà il 15esimo anno, però funziona, la gente si diverte, noi ci divertiamo. Probabilmente il prossimo anno inizierò a fare una cosa nuova, riprenderò una trasmissione, ‘Il senso della vita’, con una contemporaneizzazione del racconto”.
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“Ho un Nokia, non si rompe e prende anche nelle grotte”
Paolo Bonolis ricerca la contemporaneità ma si sente a suo agio nel mondo analogico con il suo vecchio telefonino Nokia. “Il cellulare non si rompe, prende anche nelle grotte e poi, come pensate possa comunicare con i Narcos messicani?”, ha scherzato. Nel finale, il conduttore ha dato un voto alla sua carriera: “Mi darei un 9 alla carriera ma lo condividerei con le tante persone che mi hanno permesso di poter dare questo voto”.