“Non sono simpatica a tutti, credo per le mie idee politiche, e perché ho una famiglia dal nome importante, anche se la mia carriera l’ho fatta senza aiuti”. A parlare così in un’intervista a “Il Messaggero” è Paola Ferrari. La giornalista sportiva, 63 anni, è tornata alla conduzione dello storico “90esimo minuto” su Rai2 e rivendica il merito di avercela fatta da sola in un mondo, come quello del calcio, che definisce “chiuso e maschilista”. Paola Ferrari tiene a precisare che faceva questo lavoro ancor prima di incontrare il marito Marco De Benedetti che ha sposato 25 anni fa e da cui ha avuto due figli, Alessandro e Virginia. “È solo invidia”, sentenzia.
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“Io sono una donna passionale, il sesso è molto importante per me”
“Nel 1997 si è sposata in comunione dei beni…”, sottolinea il giornalista Andrea Scarpa. “Ma quella si esercita quando ci si separa, e si chiama comunione de residuo, cioè la spartizione alla pari di quello che si ha nel momento in cui ci si lascia – puntualizza Paola Ferrari – Cosa che al momento non è assolutamente prevista (ride, ndr). E poi sfatiamo questa storia del marito milionario: io e lui abbiamo sempre vissuto con i soldi dei nostri lavori. Da suo padre (Carlo De Benedetti, ndr) non abbiamo mai avuto nulla”. “Ha anche aggiunto che il sesso non è più come gli inizi: voleva dire che per lei è una partita che sta quasi per finire?”, incalza il giornalista de “Il Messaggero”. “Figuriamoci. Io sono una donna passionale. Il sesso è molto importante per me”, replica la signora De Benedetti.
“Meglio studiare che trasformarsi per diventare come Diletta Leotta”
Nell’intervista a “Il Messaggero”, Paola Ferrari torna ad attaccare Diletta Leotta. “Non mi piace il modello femminile che porta avanti – ribadisce – Atteggiamenti così vistosi non fanno per me. Comunque a Rai Sport vado d’accordo con tante donne”. “Per me è importante che le donne facciano tutto per se stesse non per diventare un oggetto sessuale che piaccia agli uomini – aggiunge – Questo è sbagliatissimo. Se una giovane pensa di trasformarsi per diventare come Diletta Leotta deve sapere che solo a una-due va bene. Meglio studiare”.