23 Aprile 2022, 14:40
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Ornella Vanoni è la prima artista a cui viene conferito il Premio Tenco Speciale. La cantante 87enne lo riceverà domani al Casinò Municipale di Sanremo durante l’evento “Per te, Ornella – Serata di parole e musica”. Nel frattempo, però, fanno discutere alcune sue dichiarazioni rilasciate al “Corriere della Sera” proprio su Luigi Tenco morto nel 1967 a 28 anni in un albergo sanremese mentre era in corso il Festival della canzone italiana. Ornella ha raccontato di averlo conosciuto tramite Gino Paoli.
“Dica pure che si uccise – ha affermato nell’intervista al “Corsera” – Mai avuto dubbi sul suicidio. Sennò chi sarebbe stato, la Cia? Era uno straccio, in quei giorni. Gli dissi che doveva aprire gli occhi quando cantava, ma sembrava un gufo: era pieno di barbiturici e alcol, non reggeva l’emozione, credo che la Rai gli avesse tagliato un po’ il testo di Ciao amore Ciao e che l’amore per Dalida in quel momento lo turbasse, era tutto troppo per lui”.
Parole dalle quali la famiglia di Luigi Tenco ha voluto prendere subito le distanze. “Abbiamo spesso apprezzato la sua discrezione sul nostro amato Luigi e soprattutto la sua sensibilità, così ci appariva attraverso gli schermi televisivi, durante le interpretazioni che faceva delle sue canzoni – recita una nota stampa – Poi, però, ci ha sbalorditi quando lo scorso 10 aprile ha dichiarato che Luigi Tenco era uno straccio, in quei giorni, riferendosi al giorno in cui si esibì al Festival di Sanremo del 1967. Parole che riportano alla memoria, purtroppo, quelle del suo amico Gino Paoli che pochi mesi fa lo ha definito ‘cotto’, nonostante la loro amicizia si era interrotta nel lontano 1963 e soprattutto nonostante risulterebbe che lui non fosse presente a quel Festival”.
“Parole poco edificanti, dette da persone che nel tempo si sono definite amiche di Luigi – si legge ancora – La realtà, contrariamente a quanto dichiarato, invece dimostra che nei rilievi del 1967 della Polizia Scientifica non furono rinvenuti alcolici né barbiturici. Così come nel 2006, da perizia medico-legale d’ufficio post riesumazione, non vennero rilevate tracce di alcunché nel corpo di Luigi. Se però, dato che lei fu presente a quel Festival in qualità di artista, fosse a conoscenza di qualche informazione certa e finora omessa che possa restituire dignità umana al ragazzo che fu lasciato solo nel giorno del suo funerale proprio dai suoi colleghi-amici là presenti, sappia che saremo davvero lieti di ascoltarla”.
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23 Aprile 2022, 14:40