La cantante ha alle spalle 60 anni di carriera
- A 78 anni non ha intenzione di appendere il microfono al chiodo
- E attacca il sussidio statale: “C’è gente che se n’è approfittata”
- “Dobbiamo tirarci su le maniche, il lavoro ci rende più onesti e ci dà dignità”
Orietta Berti ha alle spalle 60 anni di carriera ma non ne vuole sapere di appendere il microfono al chiodo. La cantante 78enne, impegnata attualmente come coach a “The Voice Senior”, sta vivendo una nuova giovinezza e, dalle pagine di “Intimità”, si mostra molto critica nei confronti del reddito di cittadinanza.
“Io non prenderei mai dei soldi per stare seduta su una poltrona”
“C’è gente che se n’è approfittata – dice lanciando un appello al premier Draghi – Dovevano indagare prima, invece sono stati dati soldi a gente che non ne aveva bisogno. La verità è che dobbiamo tirarci su le maniche e lavorare”. “Il lavoro ci fa sentire più forti, più onesti, ci dà dignità – sentenzia – Io non prenderei mai dei soldi per stare seduta su una poltrona a guardare la televisione dalla mattina alla sera. Ma che roba è questa? Un problemone di sicuro”.
Anche Claudia Gerini è contro il sussidio statale
Orietta Berti si aggiunge così al lungo elenco dei personaggi famosi che hanno criticato il sussidio statale. Tra questi anche Claudia Gerini. “Sono altamente a sfavore – ha dichiarato l’attrice romana durante un intervento al programma radiofonico “Giletti 102.5” – spinge le persone invece che a lavorare, a non farlo. Parlo tanto con la gente. Sento ristoratori o persone che dicono che le persone non vanno a lavorare perché hanno il reddito di cittadinanza”.
“Paghetta per non lavorare”
“Il lavoro non è solo fatica o impegno – ha aggiunto – E’ paragonabile a un governo che dà la paghetta pur di far rimanere le persone a casa, non spinge alla crescita, a muovere l’economia: secondo me è stato un errore. Nel mondo, in generale, quando ci sono i soldi ci sono i furbetti, è giusto dare da mangiare a tutti, ma anche stimolare le persone a lavorare. Bisogna vedere quali sono le famiglie che hanno davvero necessità e poi dar loro dei soldi”.