Oncologa smonta "Doc - Nelle tue mani": "Illude i malati di tumore"

Oncologa smonta “Doc – Nelle tue mani”: “Illude i malati di tumore”

Daniela Vitello

Oncologa smonta “Doc – Nelle tue mani”: “Illude i malati di tumore”

| 08/03/2024
Oncologa smonta “Doc – Nelle tue mani”: “Illude i malati di tumore”

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“Doc – Nelle tue mani” chiude in bellezza. L’ultima puntata della terza stagione ha conquistato 5.570.000 spettatori pari al 29.6% di share. Il fortunato medical drama di RaiUno, prodotto dalla Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, avrà una quarta stagione? A fugare ogni dubbio, rassicurando gli aficionados della serie campione di ascolti, è il protagonista Luca Argentero che presta il volto al dottor Andrea Fanti. “La quarta stagione? Per me assolutamente sì – ha dichiarato l’attore in un’intervista a “Tv Sorrisi e Canzoni – Ma la decisione non spetta al sottoscritto. Per tradizione, la stagione successiva si inizia a scrivere alla messa in onda dell’ultima puntata. E dubito che la Rai non ne commissioni un’altra al produttore. Si può andare avanti per dieci anni, perché è una storia meravigliosa”.

Matilde Gioli e Pierpaolo Spollon (Foto Instagram)

L’oncologa: “È stato allucinante sentire certe cose, ho spento la tv”

Nelle scorse ore, un medico ha puntato il dito contro la fiction accusandola di illudere i malati. A lanciare l’allarme è stata Federica Grosso, responsabile della struttura Mesotelioma e tumori rari all’ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria. “L’ho sempre amata – ha dichiarato in un’intervista a “La Stampa” – ma quest’anno dopo la seconda puntata, così spiazzante, ho smesso di guardarla. È stato allucinante sentire quelle cose, ho spento la tv. Non si può dire che di mesotelioma si guarisce”. Il racconto è a suo dire pieno di “inesattezze”. Il mesotelioma è un tumore raro associato soprattutto all’esposizione all’amianto. La dottoressa lavora vicino a Casale Monferrato dove fino al 1986 sorgeva l’Eternit, lo stabilimento produttivo d’amianto più importante d’Europa. In “Doc – Nelle tue mani” a parlare di mesotelioma è la dottoressa Agnese Tiberi, moglie di Andrea Fanti interpretata dall’attrice Sara Lazzaro.
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Luca Argentero (Foto Instagram)

“Nessuna cura sperimentale è al momento risolutiva. Così si danno illusioni ai pazienti”

“In un flashback si scopre che il mesotelioma le è stato diagnosticato 12 anni prima – commenta Federica Grosso – Si parla di un primo stadio che vuol dire poco nel mesotelioma. L’aggressività della patologia dipende molto di più dall’istologia: li classifichiamo in epitelioide, sarcomatoide e bifasico. Poi si cita una cura sperimentale negli Stati Uniti che fa guarire la paziente. Se il presente, in un immediato post Covid, è ambientato nel 2022, quella diagnosi risalirebbe al 2010, quando non esisteva nessuna cura sperimentale capace di guarire negli Usa perché non esiste nemmeno oggi. Dal mesotelioma purtroppo non si guarisce”. Riguardo alle cure sperimentali, l’oncologa aggiunge: “Ce ne sono in Italia non diversamente che all’estero perché tutti noi, che ci occupiamo di questa patologia nel mondo, lavoriamo in rete e in stretto collegamento, ma nessuna cura sperimentale è al momento risolutiva. Così si danno illusioni ai pazienti”.

Giacomo Giorgio (Foto Instagram)

“Oggi abbiamo un’arma in più per combattere la malattia, che è l’immunoterapia”

Anche il tema recidiva non sarebbe stato affrontato in maniera corretta. “Si può parlare di recidiva solo dopo un’operazione, che riguarda il 10% dei casi e non è ancora certo prolunghi la sopravvivenza – afferma la dottoressa – E sono rari i casi di convivenza con la malattia per più di un decennio. In genere si convive con la malattia affrontando terapie e controlli continui. Tra l’altro, al momento della recidiva si dice anche che non si può più fare la prima terapia. Falso: quando dopo molto tempo la malattia progredisce, per prima cosa rifacciamo proprio il trattamento che ha già funzionato”. “Oggi abbiamo un’arma in più per combattere la malattia, che è l’immunoterapia approvata dall’Aifa nel 2022 dopo l’ok dagli Usa nel 2020, ma è registrata solo per i casi più aggressivi, gli unici per cui viene rimborsata, pari al 25% del totale – conclude Federica Grosso – Tutti gli altri casi possono solo fare la chemioterapia. E l’Italia è uno dei pochi Paesi nel mondo che ha limitato la rimborsabilità”.

Pubblicato il 08/03/2024 11:34

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