29 Novembre 2021, 19:36
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Qualche giorno fa Rudy Guede, unico condannato per l’omicidio di Meredith Kercher, è tornato libero per fine pena. La studentessa inglese aveva 21 anni quando nel 2007 fu rinvenuta senza vita nell’appartamento in cui viveva a Perugia, città in cui stava facendo l’Erasmus. Per il delitto finirono in carcere anche l’americana Amanda Know, coinquilina di Meredith, e il suo fidanzato dell’epoca Raffaele Sollecito. Dopo una lunga vicenda giudiziaria, i due furono assolti in via definitiva.
L’ivoriano Rudy Guede fu invece processato con il rito abbreviato e condannato a 16 anni di reclusione, gran parte dei quali scontati nel carcere di Viterbo. Ammise di essere nell’appartamento di Perugia ma si è sempre proclamato innocente. Da un anno era affidato ai servizi sociali. Il Tribunale di sorveglianza ha riconosciuto il suo percorso rieducativo e lo ha rimesso in libertà in anticipo. Il fine pena era fissato per il 4 gennaio del 2022. Attraverso il suo avvocato, Guede ha fatto sapere di voler essere dimenticato.
Uscito dal carcere, però, il 35enne ha rilasciato un’intervista al tabloid britannico “The Sun” in cui ribadisce la sua innocenza puntando il dito contro Amanda Knox. “Avevo le mani sporche di sangue perché cercavo di salvarla, non di ucciderla – ha dichiarato – La prima cosa che voglio dire alla famiglia Kercher è quanto mi dispiace per la loro perdita. Ho scritto una lettera in cui spiego loro quanto mi dispiace ma è troppo tardi per chiedere scusa per non aver fatto abbastanza per salvare Meredith”.
“La Corte ha accettato che ho cercato di aiutarla mettendole degli asciugamani sulle ferite – ha aggiunto – Il tribunale mi ha condannato per complicità in omicidio semplicemente perché il mio Dna era lì, ma i documenti (legali) dicono che c’erano altri e che non ho inflitto le ferite mortali. Non voglio dire altro se non che andrebbero letti i documenti. Come ho detto, dicono che c’erano altri lì e che non ho inflitto le coltellate. Conosco la verità e lei (Amanda Knox, ndr.) conosce la verità”.
Christopher Robinson, marito di Amanda Knox, ha bollato come “bugie” le dichiarazioni di Guede “che senza dubbio ha ucciso Meredith Kercher”. “Questo è crudele per Amanda e per la famiglia Kercher”, ha scritto in un tweet condiviso dalla moglie da cui ha avuto una bambina.
Nei giorni scorsi, Amanda Knox era stata protagonista di uno sfogo: “Guede può dire la verità, assumersi la responsabilità e smetterla di incolparmi per lo stupro e l’omicidio di Meredith Kercher, che moltissime prove dimostrano ha commesso da solo”. Un gesto che l’americana reputa doveroso per “porre fine e torbide speculazioni sul caso e ripristinare la mia reputazione, danneggiata assieme a quella di Raffaele. Se solo mostrasse vero rimorso gli augurerei ogni bene. Le persone cambiano, Rudy è cambiato? Dicono che la verità rende liberi, oggi lui è libero ma deve ancora dire la verità”.
Ai microfoni di Radio 105, Raffaele Sollecito si è detto sicuro della colpevolezza di Rudy Guede: “Io sono convinto per dei semplici fatti logici, nel senso che nella stanza del crimine le tracce sono soltanto sue. Nessuno ha pulito né nella stanza del crimine, né nella scena del crimine infatti c’è molta sporcizia. Gli unici che purtroppo hanno fatto casini sono gli inquirenti che hanno fatto molti errori. E poi il fatto che lui abbia detto molte bugie. Provo molta amarezza per il fatto che non si sia mai pentito e io ho rischiato di farmi 30 anni di carcere anche per le sue bugie”.
“Io e lui non ci conosciamo – ha ribadito – I danni che sono stati fatti alla mia vita per lo più sono stati fatti dagli inquirenti, lui avrebbe potuto fare chiarezza in questa vicenda e non lo ha fatto. Il fatto che mi abbia accusato lo dimostra. A parte accusarmi velatamente lui ha avuto indifferenza nei miei confronti, io non posso che rispondere con indifferenza. Non saprei cosa dirgli”.
“Con Amanda ci sentiamo molto saltuariamente – ha svelato – L’ho sentita perché mi ha consigliato un giornalista o perché mi ha fatto sapere che è nata la bambina e le ho fatto gli auguri, ma molto saltuariamente”. Quanto a Meredith, “ho sempre avuto difficoltà a parlare di lei perché non la conoscevo. Questa è una storia davvero brutta perché ero il fidanzato di Amanda in quel periodo, io Amanda l’ho frequentata per due settimane, Meredith l’avrò vista un paio di volte, di lei posso dire pochissimo”.
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