01 Novembre 2024, 09:17
4' DI LETTURA
Gino, il nonno di Kevin Gentilin morto a 15 anni travolto da un’auto mentre stava andando a scuola, chiede scusa a quanti si sono sentiti “turbati” dal ballo improvvisato al funerale del nipote. Il 66enne che svolge la professione di muratore da quando ne aveva 16 (un anno in più di Kevin, ndr), ha salutato il nipote danzando alla sua bara mentre le 1.500 persone accorse alle esequie battevano le mani a tempo. Il video è diventato virale sui social e non tutti hanno apprezzato.
“L’idea è stata mia, ma prima ho chiesto a mio figlio e alla mamma di Kevin se erano d’accordo – ha raccontato Gino Gentilin al “Corriere della Sera” – La cassa ha cominciato a pompare la musica: prima gli 883, poi i Brothers e infine un remix di Dj Matrix. In quei momenti ho avvertito la presenza di Kevin in mezzo a noi, e sentivo che voleva ballassi con lui, perché ci divertissimo insieme ancora una volta. Quel che non sapevo è che avrebbero ripreso la scena col telefonino e che il video sarebbe finito sui social e sui giornali. Chiedo scusa se ho urtato la sensibilità di qualcuno, ma credetemi: quel ballo, una dichiarazione d’amore a mio nipote, mi ha salvato”. Una volta spenta la musica, il nonno di Kevin Gentilin si è accasciato abbracciando la bara. “Mi sono rivolto direttamente a lui – ha confidato – gli ho urlato: vola Kevin, ora sei libero! Ero esausto ma allo stesso tempo mi sentivo leggero”.
Kevin Gentilin è morto venerdì 25 ottobre a 15 anni travolto da un’auto mentre stava andando a scuola a Castelfranco Veneto, nel Trevigiano, in sella alla sua Vespa 50 special azzurra. “A partire da quest’anno scolastico, con le belle giornate Kevin raggiungeva la scuola in Vespa – ha spiegato nonno Gino – Da quel che sappiamo, venerdì un’auto è sbucata all’improvviso da una stradina laterale e non ha potuto evitarla. Sono arrivato lì pochi minuti dopo l’incidente, era steso a terra e mi sono seduto accanto a lui. Siamo rimasti così per almeno mezzora. Era già morto e ricordo che, mentre lo accarezzavo, continuavo a chiedermi perché non potessimo scambiarci i nostri corpi”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
Gino Gentilin aveva un rapporto strettissimo col nipote e condividevano la passione per la musica e il ballo: “Io e lui: due anime affini. Veniva a trovarmi ogni sera, parlavamo di qualunque cosa, mi raccontava dei suoi progetti, delle sue passioni. E ascoltavamo tanta musica. A Kevin piacevano tutti i generi: dai cantautori italiani degli anni Sessanta agli artisti pop contemporanei, ma ovviamente anche il rap e la musica techno. Ogni occasione era buona per chiedermi di andare con lui e i suoi amici in discoteca. E sotto la consolle del dj, più che nonno e nipote sembravamo due complici che si divertivano un mondo a ballare insieme”. “Il ballo, esattamente come la musica, è una forma di amore – ha spiegato Gino Gentilin – Un giorno mi diagnosticarono un brutto male e i medici mi diedero sei mesi di vita: da quel momento ho deciso che quel che mi restava l’avrei vissuto al massimo. Tutti i giorni, da quando mi hanno detto che stavo per morire, metto musica ad altissimo volume e ballo un po’. È terapeutico: sono passati sette anni e sono ancora vivo”.
LEGGI ANCHE: Matilde Lorenzi, il fidanzato Federico Tomasoni: “L’ho baciata fino all’ultimo battito del cuore”
Oggi il muratore di Castelfranco Veneto è dilaniato da un dolore indicibile. “Si dice che un genitore non dovrebbe sopravvivere ai propri figli, ma questa regola vale ancora di più per i nonni e i loro nipoti – ha affermato – È doppiamente contro natura: un dolore immenso che ti mangia dentro, ti distrugge. Ci sono stati dei momenti, in questi giorni, in cui ho rischiato di impazzire. Nel mio caso, a salvarmi è stato proprio quel ballo. Quando ho finito di danzare davanti alla bara di mio nipote, nella testa ho sentito distintamente la sua voce. Mi ha detto: ‘Grazie nonno’. E all’improvviso mi sono sentito svuotato, come se molta di quella sofferenza che mi portavo dentro, se ne fosse uscita”. “Se ballerò ancora? Tra qualche tempo, appena ci saremo ripresi dallo choc di quanto accaduto, radunerò i miei nipoti, gli amici e i compagni di scuola: andremo a ballare in discoteca, tutti insieme – ha concluso – Una serata di festa. E in pista con noi, ne sono sicuro, ci sarà anche Kevin”.
Pubblicato il
01 Novembre 2024, 09:17