03 Dicembre 2021, 13:22
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L’incredibile storia del 50enne che si è presentato all’hub vaccinale “indossando” un finto braccio in silicone ha avuto grande eco sugli organi di informazione (LEGGI QUI). Il “Corriere della Sera” ha intervistato l’operatrice sanitaria che ha sventato la truffa orchestrata dall’utente che, fingendo di vaccinarsi, sperava di ottenere il green pass.
L’uomo non aveva fatto i conti con lo straordinario “fiuto” dell’infermiera che ha subito notato qualcosa di strano. Diverse le sensazioni provate dalla donna in forza all’hub Biverbanca di Biella, una volta compreso di trovarsi dinanzi ad un truffatore il cui intento era quello di raggirare il sistema. “Sono passata in pochi istanti da una situazione di normalità, a una d’imbarazzo e poi, ancora, a una di stupore e incredulità”, ha confidato.
“Quando ho scoperto il braccio dell’utente, al tatto ho percepito una ‘pelle’ gommosa e fredda; non solo, l’incarnato era troppo chiaro”, ha raccontato. Il suo primo pensiero è stato “che il signore avesse subito l’amputazione di un arto e avesse prestato per l’iniezione il braccio sbagliato. Ero dispiaciuta, pensavo di averlo messo involontariamente in una situazione imbarazzante e così, immediatamente, gli ho chiesto di darmi l’altro braccio”.
“Subito ha cercato di tergiversare ma poi mi ha dato l’altro braccio – ha aggiunto – Immagini il mio stupore quando ho sollevato la maglietta e mi sono trovata di fronte un arto esattamente uguale al precedente. Lì ho capito, in un istante, che l’uomo che avevo davanti stava cercando di eludere la vaccinazione attraverso una protesi in silicone sulla quale sperava che io, inconsapevole, iniettassi il farmaco. Sono andata dal medico che poco prima aveva fatto l’anamnesi al paziente e, insieme, abbiamo fatto una seconda valutazione agli arti dell’uomo”.
L’utente “ha sorriso e ha confessato di aver indossato un busto di scena, evidentemente, nel tentativo di ottenere il super green pass senza fare veramente il vaccino. E se n’è andato. Non è stato né scortese né maleducato: si è alzato ed è andato via. Ci siamo fermati a riflettere un istante e abbiamo capito che non si trattava solo una situazione surreale ma di una vera e propria truffa. Così, abbiamo redatto una relazione che abbiamo consegnato ai nostri superiori, a cui spetta fare la denuncia in casi come questi. Subito dopo, ovviamente, ho ripreso la mia attività di vaccinatrice”.
“Sono incredula e molto stressata – ha confessato l’operatrice sanitaria a margine dell’intervista – Nelle ultime settimane, tutti quelli che si presentano a fare la prima dose di vaccino sono arrabbiati con il ‘sistema’ e si sentono obbligati. Io e i colleghi cerchiamo di abbassare il livello di tensione non prestando il fianco a nessuna provocazione. Ma sono davvero stanca e altrettanto dispiaciuta, nel vedere tutte queste persone che non comprendono quanto il vaccino sia indispensabile per tutelare la salute loro, e dei loro cari”.
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03 Dicembre 2021, 13:22