Nino Frassica ha iniziato con Renzo Arbore e ora è una presenza fissa del programma di Fabio Fazio “Che tempo che fa”. L’attore e comico ha anche scritto un libro dal titolo “Piero di essere Piero”, ricalcando la sua proverbiale comicità surreale. Ne parla nel corso di un’intervista al “Corriere della Sera” in cui svela numerosi aneddoti. “È una galleria di Pieri immaginari – dice riferendosi al volume – una piccola umanità che non esiste ma che in fondo è molto vera: in ognuno di noi c’è una vena grottesca”. Degli esordi ricorda: “Recitavo in una compagnia, ‘I cantatori pelosi figli della cantatrice calva’. Ma questa comicità oggi è difficile farla. Forse i cinepanettoni sono stati un’occasione sprecata, lì si poteva essere surreali”.

Nino Frassica ha girato un film con Alberto Sordi, “Vacanze di Natale ’91”. “Sordi era il mio mito – ammette – la prima volta che lo incontrai feci scena muta. Nella serata dei David di Donatello, io dovevo fare uno sketch. Lo vidi, mi avvicinai, lui mi diede un pizzicotto sulla guancia, poi se ne andò. Non fui in grado di dire una parola”. “Sono siciliano, di Galati Marina, frazione di Messina – aggiunge -. Sono uno che non ama chiedere”.

Nino Frassica e Renzo Arbore: “Ogni giorno gli lasciavo un messaggio nella segreteria telefonica”

Il debutto in tv arriva 40 anni fa con il programma cult “Quelli della notte”. “Quando volevo fare l’attore a tutti i costi sognavo di lavorare con Renzo Arbore, ma non mi proposi mai. Mi feci dare il numero di telefono di Renzo – ricorda -. Ogni giorno gli lasciavo un messaggio anonimo nella segreteria telefonica. Recitavo. Inscenavo piccoli spettacoli solo per lui, senza chiedere nulla e senza dire chi ero. Lo corteggiai così”. Poi rivela: “Riuscii a farmi notare ma non prima di averlo quasi ucciso: in seguito mi raccontò che ogni sera correva ad ascoltare i messaggi della segreteria e una volta stava mangiando una mela. Cominciò a ridere in modo così convulso che quasi si strozzò”.

“Quelli della notte” e “Indietro tutta” crearono il genere della comicità surreale. “Si improvvisava, ma con intelligenza – spiega Nino Frassica -. Non puoi improvvisare e basta, devi conoscere bene dove sei e quello che stai facendo. Ancora oggi, in Don Matteo, a me capita di improvvisare nei panni del commissario Cecchini, ma guai a farlo senza sapere tutto del contesto”.

“Terence Hill era per me era una sorta di leggenda, giuro: pensavo che non esistesse davvero”

Nino Frassica recita in “Don Matteo”, serie arrivata alla 14esima stagione. “Come ho iniziato?  Mi chiamò Enrico Oldoini – racconta –  e quando mi disse che Terence Hill avrebbe fatto Don Matteo ero incredulo. Le confesso una cosa: Terence per me era una sorta di leggenda, giuro: pensavo che non esistesse davvero. Quando mi chiamò al telefono la prima volta pensai a uno scherzo e non avevo tutti i torti, perché la sua voce prima di allora non l’avevamo mai sentita, era stata sempre doppiata”. L’attore siciliano nel libro scrive che ancora oggi Terence Hill, a 85 anni, “corre 20 chilometri al giorno con un minifrigo da hotel sulla schiena. Ovviamente non è vero, anche se poche persone come lui hanno un’energia di così lunga durata. Merito delle sue abitudini sane e quasi monacali. Pensi che una volta finimmo una stagione e decidemmo di fare una grande festa, una baldoria. Glielo dicemmo e lui rispose: ‘Benissimo, facciamo intorno alle sette di sera?’”.

Poi aggiunge: “Ma anche con Raoul Bova si lavora benissimo. Sapesse che risate che ci facciamo. Le confesso un’altra cosa. Quando dobbiamo fare delle interviste, ci mettiamo d’accordo e facciamo in modo di usare sempre una parola decisa dall’inizio. Per esempio una volta scommettemmo che avrei usato il termine Supercalifragilistichespiralidoso. Lui era sicuro che non ce l’avrei fatta, ma io riuscii a infilarla”.
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“Fabio Fazio mi dà la possibilità di esprimere una parte di me ironica e libera”

Nino Frassica condivide un ricordo della sua infanzia a Galati Marina: “Una volta uscii di casa e invece di andare a scuola mi nascosi in una barca”. Parlando poi della paura della morte spiega: “Per la precisione ho voglia di vivere: di lavorare, di recitare, di far ridere, di scrivere e di fare scherzi”. L’attore ricorda l’amico Giorgio Faletti e ammette: “Fu un enorme dolore quando morì. Eravamo amici, abbiamo lavorato assieme al programma ‘Acqua calda’. Quando decise di andare a Sanremo, mi fece ascoltare in anteprima e in via riservata ‘Signor tenente’. Io osservai che era una bellissima canzone ma che la sua faccia da ragazzo giovane non lo avrebbe aiutato. Lui poi si fece crescere la barba, non so se perché glielo avevo consigliato io”.

Nino Frassica spende parole di stima anche per Fabio Fazio: “Una chiave di volta, un po’ come lo è stata, per lo spettacolo, Renzo Arbore. ‘Che tempo che fa’ mi dà la possibilità di esprimere una parte di me ironica e libera. Fabio è un grande professionista: non va in onda se non ha letto tutti i libri e visto tutti i film di cui si parla in trasmissione”. Carlo Conti invece lo definisce come “un nuovo Pippo Baudo, uno che fa tutto, dalla scrittura alla conduzione. Oddio, Pippo è speciale: una volta l’ho visto che correggeva il trucco a una ballerina”.

Nino Frassica: “Mia moglie è la donna che mi starà accanto nei prossimi anni”

Tornando alla comicità, Nino Frassica menziona Fantozzi, personaggio impersonato dal compianto Paolo Villaggio: “E’ stata una maschera geniale. Ma vorrei ricordare anche Cetto Laqualunque: Albanese ci ha regalato uno dei personaggi più rappresentativi del nostro tempo. Tra le donne? Mi piace Marina Massironi”. Nino Frassica è sposato dal 2018 con l’ex sexy star Barbara Exignotis: “Pensando a lei mi viene in mente l’amore di una donna che mi starà accanto nei prossimi anni”. E ammette che se c’è una cosa che lo spaventa è “il non riuscire più a fare questo lavoro. Ma ho preso una decisione: quando comincerò a scordarmi le battute o non sarò più in grado di reggere un microfono in mano, sparirò. Come Mina”. “Ho pregato Barbara di avvisarmi quando e se comincerò a perdere colpi. Queste cose te le deve dire una persona che ti ama: le produzioni non te lo diranno mai”, conclude.