23 Luglio 2024, 15:30
2' DI LETTURA
Nicolò De Devitiis lascia l’ospedale dopo otto giorni e torna a casa. L’inviato de “Le Iene” era stato ricoverato a causa di una grave polmonite. Oggi la bella notizia. La Iena è stata dimessa e potrà proseguire le cure a casa. “E alla fine è capitato. Mi sono dovuto fermare. Il corpo me l’ha imposto – racconta Nicolò De Devitiis su Instagram postando alcune foto che documentano la sua degenza in ospedale – Ero su un set a registrare una pubblicità, sudavo freddo, ma finisco e torno a casa: 40 di febbre. Erano anni, decenni, che non mi capitava. Per qualche giorno continua febbre e tosse, così, prima di dover andare a presentare un evento a Napoli, per scrupolo (nun-se-sa-mai) vado a farmi una visita (troppe poche volte accade con questa vita che facciamo, dovremmo farlo molto più spesso) dal mio pneumologo”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
“Neanche faccio in tempo a entrare: ‘Mm questo fiato così corto? Facciamo subito una tac’. Eccallà – prosegue l’inviato de “Le Iene” – Poco dopo esco: polmonite grave (ve la dico male: tutti abbiamo un indice di polmonite che oscilla tra i -5 e 5, io lo avevo a 212 (azz.). Così mi fermo. In questi giorni di clinica e riflessione forzata nel mio letto ho avuto modo (più del solito) di riflettere, pensare e sono arrivato a una conclusione. Che la gente, citando il Jova, mormora (e mormorerà sempre) ma noi dovremo farla tacere esclusivamente praticando l’allegria, sempre”.
“Grazie a tutti quelli che ci sono stati e che sono e saranno sempre con me – conclude Nicolò De Devitiis – Grazie anche a voi per il supporto, vi sento e vi ho sentito molto vicini, più del solito. (E grazie a tutte le persone che sono state vicino con me notte e giorno, apprezzando anche gli sbalzi d’umore del toradol e non solo!). Un grazie speciale anche ai dottori, operatori sanitari e ragazzi, che in questi gg si sono presi cura di me e hanno sopportato la mia cassa con la musica sparata h24 e di aver cantato con me, so che vi mancherò. Sono stati 8 giorni strani, ma belli, che tutto sommato ci volevano. Credo che niente accada mai per caso. Ora me ne torno a casa dove proseguirò la terapia per altri 10 gg, ma il più è fatto, grazie per tutto l’affetto arrivato da ogni parte. Non so cosa siamo, ma siamo qualcosa. Vi voglio bene”.
Pubblicato il
23 Luglio 2024, 15:30