Nicolò De Devitiis lascia l'ospedale dopo 8 giorni: come sta

Nicolò De Devitiis lascia l’ospedale dopo 8 giorni: “40 di febbre, sudavo freddo, poi la diagnosi”

Daniela Vitello

Nicolò De Devitiis lascia l’ospedale dopo 8 giorni: “40 di febbre, sudavo freddo, poi la diagnosi”

| 23/07/2024
Nicolò De Devitiis lascia l’ospedale dopo 8 giorni: “40 di febbre, sudavo freddo, poi la diagnosi”

2' DI LETTURA

Nicolò De Devitiis lascia l’ospedale dopo otto giorni e torna a casa. L’inviato de “Le Iene” era stato ricoverato a causa di una grave polmonite. Oggi la bella notizia. La Iena è stata dimessa e potrà proseguire le cure a casa. “E alla fine è capitato. Mi sono dovuto fermare. Il corpo me l’ha imposto – racconta Nicolò De Devitiis su Instagram postando alcune foto che documentano la sua degenza in ospedale – Ero su un set a registrare una pubblicità, sudavo freddo, ma finisco e torno a casa: 40 di febbre. Erano anni, decenni, che non mi capitava. Per qualche giorno continua febbre e tosse, così, prima di dover andare a presentare un evento a Napoli, per scrupolo (nun-se-sa-mai) vado a farmi una visita (troppe poche volte accade con questa vita che facciamo, dovremmo farlo molto più spesso) dal mio pneumologo”.
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Nicolò De Devitiis in ospedale (Foto Instagram)

Nicolò De Devitiis racconta la grande paura e i giorni in ospedale

“Neanche faccio in tempo a entrare: ‘Mm questo fiato così corto? Facciamo subito una tac’. Eccallà – prosegue l’inviato de “Le Iene” – Poco dopo esco: polmonite grave (ve la dico male: tutti abbiamo un indice di polmonite che oscilla tra i -5 e 5, io lo avevo a 212 (azz.). Così mi fermo. In questi giorni di clinica e riflessione forzata nel mio letto ho avuto modo (più del solito) di riflettere, pensare e sono arrivato a una conclusione. Che la gente, citando il Jova, mormora (e mormorerà sempre) ma noi dovremo farla tacere esclusivamente praticando l’allegria, sempre”.

Nicolò De Devitiis (Foto da TikTok)
Nicolò De Devitiis in ospedale (Foto Instagram)

“Proseguirò la terapia per altri 10 gg, ma il più è fatto”

“Grazie a tutti quelli che ci sono stati e che sono e saranno sempre con me – conclude Nicolò De Devitiis – Grazie anche a voi per il supporto, vi sento e vi ho sentito molto vicini, più del solito. (E grazie a tutte le persone che sono state vicino con me notte e giorno, apprezzando anche gli sbalzi d’umore del toradol e non solo!). Un grazie speciale anche ai dottori, operatori sanitari e ragazzi, che in questi gg si sono presi cura di me e hanno sopportato la mia cassa con la musica sparata h24 e di aver cantato con me, so che vi mancherò. Sono stati 8 giorni strani, ma belli, che tutto sommato ci volevano. Credo che niente accada mai per caso. Ora me ne torno a casa dove proseguirò la terapia per altri 10 gg, ma il più è fatto, grazie per tutto l’affetto arrivato da ogni parte. Non so cosa siamo, ma siamo qualcosa. Vi voglio bene”.


Pubblicato il 23/07/2024 15:30

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