Lunedì 27 gennaio, a “La Vita in Diretta”, è stato mostrato un video che documenta l’arrivo delle forze dell’ordine nella casa di Castrolibero in cui Rosa Vespa e il marito Moses Omogo Chiediebere, detto “Acqua”, stavano festeggiando la nascita di un bambino che non esiste e che altri non era che la piccola Sofia Cavoto rapita qualche ora prima nella clinica Sacro Cuore di Cosenza. Il blitz della polizia interrompe i festeggiamenti per Ansel, il figlio mai nato.
La madre di Rosa Vespa in lacrime: “Giuro giuro che non sappiamo niente”
Sono momenti di grande tensione, per gli amici e i parenti – sgomenti e ignari di tutto – è uno choc. Ad aprire la porta agli agenti è la madre di Rosa che appare disperata. “Giuro giuro che non sappiamo niente”, dice in lacrime. “È qui. Noi non sapevamo niente”, è la risposta alla domanda “dov’è la bambina?”. Appena Sofia è al sicuro tra le braccia di un poliziotto, Rosa Vespa la accarezza e si mette una mano sul cuore. Il primo pensiero della 51enne è quello di scaglionare Moses: “Mio marito non c’entra niente”. Il consorte sembra irritato e prende subito le distanze da lei: “Lasciami stare, lasciami stare”.
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Neonata rapita, Rosa Vespa sconvolta confessa la gravidanza inventata
Rosa Vespa ha il viso sconvolto. Un’espressione totalmente diversa rispetto a quella serena e rilassata di qualche ora prima quando aveva tra le braccia la piccola rapita vestita d’azzurro e in casa si brindava e si mangiavano dolci e confetti. Le immagini trasmesse a “La Vita in Diretta” mostrano poi Rosa Vespa con il terrore negli occhi mentre confessa la gravidanza inventata. “Quando i poliziotti entrano nell’appartamento – spiega l’inviata del programma di RaiUno – i parenti dicono: ‘Stavamo per chiamarvi’. Vuol dire che la notizia di Sofia rapita arriva in quella casa un attimo prima della polizia”. Moses, ritenuto estraneo al rapimento, rimane indagato ma è libero. “Ci raccontano che è assolutamente perso: ‘Avevo un futuro, adesso non ce l’ho più’”, svela la giornalista.
Neonata rapita, Rosa Vespa ha agito da sola? E’ caccia ad eventuali complici
Chi ha aiutato Rosa Vespa nel suo folle progetto di rapimento? Ha fatto tutto da sola? Per chi indaga no. Ed è per questo che è partita una vera caccia ai complici. Gli inquirenti hanno sequestrato i telefoni di alcuni conoscenti e la possibilità che la donna possa essere stata aiutata si fa sempre più insistente. Durante i nove mesi della falsa gestazione, Rosa Vespa potrebbe avere avuto l’aiuto di qualcuno. Nel corso dell’interrogatorio ha detto di aver agito da sola scagionando il marito ma i dubbi attorno a questa vicenda sono ancora tanti. Gli inquirenti stanno dando la caccia alla presunta talpa che avrebbe favorito la 51enne fornendole documenti falsi come le ecografie, i test delle analisi e le ricette per le visite ginecologiche. Tutti documenti che lei avrebbe mostrato a suo marito e alla sua famiglia per dimostrare la gravidanza. La polizia è in possesso anche di un finto foglio d’uscita dalla clinica Sacro Cuore dove Rosa ha detto di aver partorito.
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Acqua Moses descritto nell’ordinanza come succube della moglie
Nell’ordinanza di convalida dell’arresto di Rosa Vespa, il gip Pingitore ribadisce più volte l’estraneità di Moses Omogo, “soggetto dalla personalità chiaramente soccombente rispetto a quella della moglie”. “Si potrebbe obiettare – scrive il magistrato – che appare impossibile che l’Omogo non si sia mai avveduto del finto stato di gravidanza della moglie convivendo nella stessa abitazione e condividendo lo stesso letto. Ciò, tuttavia, era possibile in ragione della effettiva trasformazione fisica subita dalla Vespa durante quei mesi, del tutto analoga a quella delle donne incinta”. Moses – si legge nell’ordinanza – è stato “vittima degli inganni della moglie”.