Moussa Sangare, l'assassino di Sharon Verzeni sognava "X Factor"

Moussa Sangare, l’assassino di Sharon Verzeni voleva partecipare a “X Factor”

Daniela Vitello

Moussa Sangare, l’assassino di Sharon Verzeni voleva partecipare a “X Factor”

| 30/08/2024
Moussa Sangare, l’assassino di Sharon Verzeni voleva partecipare a “X Factor”

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Moussa Sangare, il 31enne italiano fermato per l’omicidio di Sharon Verzeni, voleva partecipare a “X Factor”. Nato a Milano da genitori africani e cresciuto a Suisio, un paese della Bergamasca, il giovane disoccupato ha confessato l’omicidio della 33enne avvenuto a Terno d’Isola nella notte tra il 29 e il 30 luglio ma non ha saputo spiegare il motivo del suo gesto. “Ho avuto un raptus improvviso, l’ho vista e l’ho uccisa”, ha detto agli inquirenti. Nelle ultime ore, sono emersi alcuni particolari della sua vita. A cominciare dalla sua passione per la musica e dal sogno di diventare un rapper di successo.
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Sharon Verzeni con il fidanzato Sergio Ruocco (Foto Facebook)

Moussa Sangare aveva provato a entrare a “X Factor”

Il suo nome d’arte era Moses Sangare e, come fa notare “Il Giorno”, anni fa aveva collaborato con Izi e Ernia. Con il primo, nel 2016, vantava un featuring (collaborazione musicale) nel brano “Scusa”. L’assassino reo confesso di Sharon Verzeni compare anche nel videoclip della canzone (14 milioni di visualizzazioni su Youtube). In “Fenomeno” di Ernia (4 milioni di visualizzazioni su Youtube) a Moussa Sangare era invece assegnato il ritornello. L’aspirante rapper aveva tentato di entrare a “X Factor” ma era stato eliminato subito. A quel punto, aveva provato a sfondare prima negli Stati Uniti e poi nel Regno Unito dove sbarcava il lunario come cameriere.
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La sorella: “Non è una persona violenta ma ha avuto problemi di droga”

Poi il ritorno a Suisio e la difficile convivenza con la madre, cuoca in un asilo, e con la sorella. I vicini di casa raccontano di liti furibonde, anche nel cuore della notte, “fino a che loro non lo hanno buttato fuori di casa e lui ha occupato l’appartamento di sotto”. “Io abito qua dal 2016, loro c’erano già. Moussa era un bravo ragazzo, di talento. L’ho visto cambiare quando è tornato dall’Inghilterra, era ‘bruciato’”, ha riferito un vicino all’Ansa. “Non è una persona violenta ma ha avuto problemi di droga”, ha dichiarato la sorella come riporta “Il Giorno”. “Quattro o cinque mesi fa aveva dato fuoco alla casa – racconta un altro vicino – Si faceva qua, si faceva in piazza. Avevo l’intuizione che prima o poi sarebbe successo qualcosa”.


Pubblicato il 30/08/2024 19:18

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