Marco Petrini, noto sui social come “Dottorpet”, è morto all’età di 37 anni. Ad uccidere il giovane veterinario è stato un male incurabile. Originario di Tivoli, lavorava dal 2018 nella Clinica veterinaria Guidonia specializzata in animali esotici ed è spirato sabato 23 marzo al Policlinico Umberto I di Roma. 70mila follower su Instagram e 126mila su TikTok, “Dottorpet” amava documentare il dietro le quinte del suo lavoro con gli animali. La sua specialità erano proprio gli animali esotici. “Ti insegno tutto sui tuoi pets con simpatia!”, “Se non possiedi amore per i pets e umorismo via da qui!”, si legge nella sua bio su Instagram.
Il datore di lavoro: “Personalità unica che non può passare inosservata”
“Siamo tutti distrutti – scrive sui social Gianluca Marchetti, direttore della Clinica veterinaria Guidonia – Sei sempre stato l’eccezione alla regola, il cuore oltre l’ostacolo, il paroliere della serata. Vorrei che tutti sapessero che profondità umana c’era sotto la corazza da istrione che ti eri finemente costruita addosso. Personalità unica che non può passare inosservata. Tu con i tuoi tormentoni, le frasi fatte, le intuizioni, i versi, gli anatemi, le espressioni ridicole, le facce buffe da star scanzonata, il viso da bambinone e la voce da Alberto Sordi, i modi dolci in un corpo da omaccione, la sete di vita, la voglia di entrare nel cuore di tutti. Uno spessore umano e culturale non comune celato dietro triviale voglia di cogliere la battuta più ardita e di travolgere le persone con la tua ilarità. Personaggio straordinario ed unico in un mondo ancora più povero da ora in poi”.
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“Ha continuato a postare contenuti nonostante fosse dimagrito, pallido e stanco”
“Marco non mostrava mai il lato negativo, affrontava tutto col sorriso e lo ha fatto fino alla fine, senza avvilirsi, riuscendo perfino ad essere autoironico della sua stessa condizione – ha aggiunto Gianluca Marchetti – Marco non era soltanto un eccellente medico, ma anche un ottimo divulgatore. Ha continuato a postare contenuti sui social nonostante fosse visibilmente dimagrito, pallido e stanco. Noi perdiamo un amico, la società perde un medico di rare qualità professionali e soprattutto umane”.