Lutto a “Masterchef”. Jock Zonfrillo, giudice dal 2019 dell’edizione australiana del cooking show, è morto all’età di 46 anni. Lo chef di origine scozzese è deceduta domenica scorsa a Melbourne, a 24 ore dalla messa in onda della prima puntata della nuova stagione. Ad annunciare la sua morte è stata la sua famiglia via Instagram. Jock Zonfrillo lascia la moglie Lauren Fried sposata in terze nozze e quattro figli: Ava e Sophia nate dai suoi primi due matrimoni, e Alfie e Isla avuti dalla sua ultima consorte. La causa della morte non è stata rivelata e l’emittente ha annullato la messa in onda della puntata.
L’annuncio social della famiglia
“Con il cuore completamente a pezzi e senza sapere come potremmo vivere la vita senza di lui, siamo devastati nel condividere che Jock è morto ieri – recita il post condiviso su Instagram dai familiari del giudice di “Masterchef” – Così tante parole possono descriverlo, così tante storie possono essere raccontate, ma in questo momento siamo troppo sopraffatti per metterle in parole. Per coloro che hanno incrociato la sua strada, sono diventati la sua compagnia o sono stati abbastanza fortunati da essere la sua famiglia, conservate questo fiero scozzese nei vostri cuori quando berrete il vostro prossimo whisky. Vi imploriamo per favore di farci soffrire in privato mentre troviamo un modo per navigare attraverso questo, e trovare spazio dall’altra parte per celebrare il nostro insostituibile marito, padre, fratello, figlio e amico”.
Chi era Jock Zonfrillo
Jock Zonfrillo ha iniziato la sua carriera lavorando per lo chef stellato Michelin Marco Pierre White nel Regno Unito. Emigrato in Australia, nel 2000 è diventato capo chef del ristorante 41 di Sydney. Nel 2013 ha aperto il ristorante Orana ad Adelaide nominato nel 2018 miglior ristorante d’Australia dalla Good Food Guide. Orana ha chiuso i battenti nel 2020 a causa dei debiti accumulati per un totale di 3,2 milioni di dollari.
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La dipendenza dall’eroina
Durante l’adolescenza a Glasgow, Jock Zonfrillo era riuscito a liberarsi dalla dipendenza dall’eroina grazie alla sua passione per il cibo che aveva poi trasformato in lavoro. “Mi ha salvato la vita – aveva confessato – Molti dei miei amici dei miei primi giorni ora sono morti o sono in prigione. La cosa dell’essere un drogato è che l’unico modo per uscirne è se c’è qualcosa nella tua vita più avvincente della droga. E per me avevo un’altra dipendenza: dal cibo e dalla cucina. Questo è ciò che mi ha spinto. È così che sono sopravvissuto”.