Nel 2019 Alessio Vinci, un 18enne di Ventimiglia, fu trovato morto a Parigi ai piedi di una gru alta 50 metri. Dopo le indagini di rito, la polizia francese archiviò il suo caso come suicidio. Il prossimo 10 ottobre la giustizia italiana, che indaga per istigazione al suicidio, deciderà sull’archiviazione del caso. La trasmissione di Federica Sciarelli “Chi l’ha visto?” ha ripercorso le varie tappe della vicenda di Alessio Vinci che appare un giallo molto intricato. Il giovane si era recato a Parigi senza dire nulla al nonno con cui viveva e che lo aveva cresciuto e aveva fornito un indirizzo falso. Poco prima di partire, aveva simulato una grande vincita di 150.000 euro. Tutti elementi al vaglio degli inquirenti. A catturare l’attenzione di chi indaga è un messaggio cifrato lasciato dal giovane nella sua stanza d’albergo di Parigi. Il messaggio, accompagnato da un biglietto con l’invito di mostrarlo a tutti, recita: “E.T.P. je sais CAM 381ASLCM”.
Lo zaino con cui Alessio è arrivato all’hotel non è lo stesso riconsegnato alla famiglia
Alessio Vinci era un ragazzo con abilità matematiche non comuni e questo fa pensare che il giovane possa essere caduto in un giro più grande di lui, che lo abbia sfruttato e poi eliminato. L’ipotesi di suicidio avanzata dalla polizia francese è supportata da alcuni messaggi lasciati dal giovane. A un’amica di famiglia ha scritto: “Il nonno è stato il miglior genitore che avrei potuto avere… questa volta non tornerò più “. Poi ha lasciato una lettera in francese: “Non vi dirò perché ho fatto quello che ho fatto. Non mi arrabbierò se mi ricorderete come un giovane pazzo, me ne frego di quello che penserà la gente”. Gli elementi su cui far luce sono diversi. I video delle telecamere dell’albergo di Parigi riprendono il ragazzo in corridoio l’ultima sera della sua vita, la prima volta con uno zaino e poi senza. Qui il primo nodo: lo zaino con cui Alessio è arrivato in hotel non è lo stesso riconsegnato alla famiglia dalle autorità francesi.
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La prima parte del messaggio “E.T.P.” era incisa anche sotto la scrivania della sua casa di Torino
Un’altra anomalia è che il ragazzo quella sera è andato a cena, eppure in quel momento il suo pc risultava acceso su Youtube. Chi lo ha usato? La telecamera mostra che la porta della sua stanza si apre due volte dall’interno. L’ultima volta che la stessa registra l’uscita dalla camera di Alessio risale alle tre di notte. La mattina dopo, verrà ritrovato cadavere. Tornando al messaggio in codice, c’è da dire che la prima parte “E.T.P.” era incisa anche sotto la scrivania della casa di Torino dove Alessio si era trasferito per studiare al Politecnico. Dopo tre anni di tentativi è stata data una lettura. Secondo l’avvocata Sara Dettori, la soluzione è nella geolocalizzazione del pc, E.T.P. rappresenta un eliporto extralusso dove è stato registrato il pc del ragazzo. Lì vicino c’è la filiale della banca da cui proveniva la ricevuta poi risultata finta che il ragazzo aveva mostrato al nonno dicendo di aver vinto 150.000 mila euro. L’avvocata pensa che Alessio Vinci abbia ricevuto una somma di denaro, non si sa per quale lavoro , e che non avrebbe potuto giustificarla altrimenti al nonno. Da qui l’idea di simulare un’inesistente vincita.
Il nonno: “Mi aveva chiamato anche la sera prima di morire, non mi ha detto che era a Parigi”
La trasmissione di Federica Sciarelli ha svelato inoltre le ultime ricerche di Alessio Vinci sul pc: il prezzo di un biglietto per Las Vegas e una strana spesa per una giacca nuova molto costosa. C’è inoltre da sottolineare che la polizia francese nel verbale del ritrovamento del corpo del ragazzo ha scritto “non siamo in grado di spiegare queste ferite” riferendosi ad alcune ferite sul capo. Alessio Vinci è stato infatti trovato con entrambe le gambe rotte, segno che sia atterrato con i piedi, ciò non spiega le ferite sul capo che potrebbero essere frutto di colpi ricevuti in precedenza. “Non era depresso, non era infelice, anzi, aveva preso la patente una settimana prima e non vedeva l’ora di scorrazzare con la mia macchina. Studiava ma aveva anche una vita fuori, fidanzate, amici, scooter”, aveva raccontato il nonno Enzo Ferraro morto pochi mesi fa senza conoscere la verità. Il nonno aveva inoltre dichiarato: “Mi aveva chiamato anche la sera prima di morire. Mi aveva chiesto se conoscevo qualcuno a Parigi, se sapevo qualcosa dell’hotel Le Méridien. Non era mai stato a Parigi. Ma io non avevo capito che era lì, non me l’aveva detto”. L’ultimo messaggio inviato da Alessio Vinci dal suo cellulare prima di morire è rivolto a un amico ma in realtà il destinatario finale è il nonno: “Digli che tutto quello che gli ho detto da mesi a questa parte sono tutte c….te (…) Digli che questa volta non tornerò”.