Monica Guerritore si racconta a “Belve” in una intervista tesa e dura durante la quale l’attrice, incalzata dalle domande della giornalista Francesca Fagnani, durante un botta e risposta particolarmente aspro, minaccia di alzarsi e andarsene. Già dalle prime domande, la Fagnani cerca di prendere le misure. “E’ percepita più come simpatica o antipatica?”, chiede alla sua ospite. “Secondo me, come una brava attrice – sentenzia la Guerritore – Sono esigente ma molto simpatica. Non sono permalosa”. “Bene, bene”, dice la giornalista sfoderando un sorriso sornione.
“Porto a me i maschi con grande facilità”
Francesca Fagnani domanda all’attrice se le faccia piacere essere diventata una sex symbol grazie ad una serie di film ad alto contenuto erotico che hanno contrassegnato un certo periodo della sua carriera. La Guerritore precisa stizzita che definirli erotici sarebbe banale. “Per fare l’attrice c’è bisogno di una grandissima forza seduttiva e io ce l’ho – dichiara – Non so se sia un talento o una grazia ma sono capace di portare a me le persone e i maschi con più facilità”. Quindi spiega così il suo “no” a “La Chiave”: “Non mi piaceva Tinto Brass perché non era controllabile”.
“La passione con Giancarlo Giannini? Basta! Sono passati 30 anni”
“Fischi non ne ho mai ricevuti – svela – Le critiche le guardo, le leggo. Se dice qualcosa che penso possa essermi utile ci sto più attenta”. La Guerritore si mostra poi infastidita dinanzi alle domande sulla passione con Giancarlo Giannini: “Basta! La gente non ne può più di sentire questa storia. Sono passati 30 anni. Se quando l’ho rivisto dopo 18 anni ho provato qualche brivido? No niente e infatti anche nello spettacolo che faccio cito spesso Proust: ‘E pensare che ho pianto, ho sofferto, ho voluto morire per una donna che non amavo, che non era nemmeno il mio tipo’”.
Lo scontro con Giorgia Meloni e l’accusa di essere radical chic
“E’ rimasto storico uno scontro in un talk politico con Giorgia Meloni. Lei disse alla Meloni: lei tocca le corde più basse delle persone”, ricorda la giornalista. “Intanto ho avuto la Digos per un mese, perché sono stata minacciata di morte dai seguaci della Meloni”, replica l’attrice. Poi via via il tono dell’intervista si fa ancora più acceso e raggiunge l’acme quando la Fagnani le ricorda: “Ma l’accusa fondamentale che le rivolgono è quella di essere una radical chic dei Parioli, la solita sinistra salottiera e benpensante”. “No no basta non lo voglio neanche sentire perché altrimenti mi alzo e me ne vado – sbotta Monica Guerritore – Non è più il tempo di parlare di queste stron**te. Non sono accuse, sono stronzate di persone ignoranti che ignorano 45 anni di grandi testi. Loro non ne hanno mai letto uno”.
“E’ disinformazione! Una cosa così non si può neanche ripetere”
“Non le sto dicendo che lo penso”, puntualizza la giornalista. “E’ disinformazione. Una cosa del genere non si può neanche ripetere”, ribatte l’attrice. “E che siamo in dittatura che non se si possono rivolgere le critiche?”, rileva la Fagnani. La Guerritore affonda il coltello: “Citare una persona ignorante che dice di una donna che lavora da 45 anni ‘è una radical chic pariolina’ è disinformazione”. “Ho capito che lei scalda molto perché le dà fastidio”, rileva la giornalista. “No no, io non mi scaldo”, dice l’attrice stizzita.
I tradimenti di Gabriele Lavia: “Da lui non me l’aspettavo”
Per fortuna, l’intervista continua e Monica Guerritore in un momento drammatico e divertente insieme racconta di alcuni tradimenti di Gabriele Lavia. L’attrice rivela di aver scoperto dal telefonico dell’allora compagno le prove di molteplici tradimenti. Le presunte amanti di Lavia erano etichettate con le loro iniziali, dalla A alla W. “Sono stata tradita tantissimo – ammette – ma non me l’aspettavo perché su di lui avrei messo la mano sul fuoco”.