Stefania Picasso è la moglie di Franco Gatti, storico membro dei Ricchi e Poveri venuto a mancare il 18 ottobre 2022 all’età di 80 anni a causa di problemi di salute. A due anni dalla sua morte, la moglie ha accettato di parlare di lui e della loro vita insieme in un’intervista rilasciata a Silvia Toffanin, nel salotto di “Verissimo”. La vedova parte dal loro primo incontro avvenuto 45 anni fa. Dal loro matrimonio sono nati due figli, Alessio e Federica. “Come stai?”, chiede la conduttrice alla sua ospite. “Sono una donna forte, o almeno così dicono – esordisce Stefania Picasso – credevo che dopo la morte di mio figlio sarei stata pronta a quella di Franco, invece ho scoperto che i dolori si sommano. Adesso sarebbero 45 anni dal nostro primo incontro. Io avevo 21 anni, lui era molto più grande di me. È stato un colpo di fulmine, almeno per me. Dopo sette anni ci siamo sposati. Quello che mi manca più di lui è la sua concretezza e il suo modo di risolvere i problemi, nel senso che era saggio. Per me era un importante punto di riferimento”.
La moglie di Franco Gatti: “Gli ultimi giorni mi ha detto cose bellissime”
Franco Gatti è deceduto a causa di gravi patologie che lo affliggevano da tempo e che lo hanno costretto al ritiro dalla musica. Ma dell’ultimo periodo insieme la donna ha un ricordo bello e intenso: “Quella di Franco è stata una morte piuttosto improvvisa, non ce lo aspettavamo in quel momento, quindi è stato un trauma”. La moglie del celebre cantante aggiunge: “Ora dirò una cosa un po’ impopolare ma è la verità. Gli ultimi giorni con Franco sono stati belli, perché in quei giorni, prima che entrasse in coma, lui mi ha detto cose bellissime”. “In quei momenti era come se si fosse cancellato tutto il negativo tra di noi – svela – tutto quello che ci può essere stato in 43 anni, compresi i momenti difficili. Ci siamo perdonati tutto, qualsiasi cosa. Lui sentiva che erano gli ultimi giorni. Mi ha detto ‘ti ho amato tantissimo e ti amerò per sempre’, per me sono stati giorni importanti, sono stata fortunata”.
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“Dopo la morte di nostro figlio, Franco diceva di vedere un gabbiano ovunque andasse”
Stefania Picasso e Franco Gatti hanno dovuto affrontare insieme il dolore più devastante per un genitore, la perdita di un figlio. Alessio è venuto a mancare all’età di 22 anni nel 2014 a causa di un mix letale di eroina e alcol. “Noi abbiamo voluto trasformare questa disperazione in qualcosa di utile, affinché non fosse vana – spiega – aiutando i genitori che vivono nella disperazione di perdere i propri figli. È stato anche un modo per continuare a vivere nostro figlio”. “Franco mi ha fatto il regalo più grande – aggiunge – seguirmi in questo percorso in cui ero e sono impegnata in conferenze e convegni sulla vita oltre la vita, in cui parlo della nostra perdita, nella speranza di essere di aiuto e conforto”.
Poi rivela: “Franco dopo la morte di nostro figlio diceva di vedere un gabbiano ovunque andasse e pensava fosse lui che gli mandava un messaggio, gli diceva che un giorno si sarebbero ritrovato. E ora ti assicuro che sono insieme e io sono molto felice per questo”.
La moglie di Franco Gatti: “Alessio ha fatto tutto presto, sentiva che la sua vita sarebbe stata breve”
“Che ragazzo era Alessio?”, chiede la conduttrice. “Era un genio – confida Stefania Picasso -. Un po’ faticoso come figlio. Io l’ho adorato e amato e lo stimavo come persona. Ha fatto tutto presto, forse perché sentiva che la sua vita terrena sarebbe stata molto breve. A 22 anni aveva già una posizione molto definita dal punto di vista professionale, operava in borsa, aveva già un segretario. Era appassionato di antiquariato”. “La passione per la borsa l’ha ereditata da Franco, insieme si confrontavano, lui era molto contento perché si sentiva più bravo del padre. Erano molto divertenti insieme”. Infine, Silvia Toffanin chiede qualche dettaglio sulla morte del giovane: “Cosa può essere successo ad Alessio? Perché una morte così precoce?”. “È probabile che nell’ultimo periodo Alessio fosse un po’ depresso e sotto tensione – spiega Stefania Picasso -. Non si è suicidato, se fosse lo direi. Il giorno dopo aveva mille appuntamenti”.
“Non mi sono chiesta molto il perché e il per come – aggiunge -. Credo che ognuno abbia il proprio destino già scritto, quello di vivere poco. Forse era più utile andasse in un’altra dimensione”. Infine rivela: “Anche per mia figlia la morte di Alessio è stato un colpo durissimo, ma adesso è felice perché ha trascorso gli ultimi due anni a stretto contatto con il padre prima che morisse, loro due si amavano molto”.