“Moana era una ragazza fuori dal comune, un enigma. Faceva del bene pure ai sassi. Leggeva tanto, amava i classici, poi non so cosa è successo. Ancora oggi mi chiedo dove ho sbagliato, me ne faccio una colpa. Il parroco dice che non devo, che è così che era scritto in cielo”. A parlare così in un’intervista esclusiva rilasciata al “Corriere della Sera” è Rosanna Alloisio, 82 anni, mamma di Moana Pozzi. L’anziana confessa di non aver mai capito e condiviso la scelta della figlia di darsi al cinema p0rno. “Le ripetevo: ‘Non spogliarti, non li fare quei brutti film’ – confessa – Dio sa se ci ho provato a convincerla, non c’è stato santo. ‘Mammina, non ti arrabbiare, tanto lo so che mi vuoi bene lo stesso. In fondo non piacciono nemmeno a me’. E rideva, aveva denti bellissimi. ‘Come sei antica. Anche le statue sono nude. Metteresti il reggiseno pure a Paolina Bonaparte’”.
“Mai guardato un suo film a luci rosse, mi sentirei malissimo”
“Se ho mai guardato un suo film a luci rosse? No, per l’amor del cielo, non potrei sopportarlo, mi sentirei malissimo”, confida la casalinga piemontese. Per poi aggiungere: “Litigavamo. Le passava subito. ‘Quelle parole cattive che ti ho detto, dimenticale, non ne pensavo nemmeno una’. Impossibile non amarla. A volte mi chiamava da Los Angeles solo per chiedermi una ricetta. O per dirmi che mi aveva comprato un paio di scarpe a pois, li adoravo. Non devo perdonarla di niente, quello spetta solo a nostro Signore. I primi tempi mi illudevo che da un momento all’altro mi avrebbe telefonato. Invece no. Sarà andata in un posto migliore, dove spero sia felice”.
“Era una bambina buona, giudiziosa, dove la mettevi stava”
Rosanna Alloisio torna indietro con la memoria a quando l’iconica diva del p0rno era “una bambina tranquilla, curiosa”. “Amava tutti gli animaletti – ricorda – Aveva una cornacchia, Penelope, le faceva il bagnetto nel catino. E dei criceti, di cui avevo il terrore. Da grandicella giocava solo con la Barbie. O con il Lego. A scuola era una meraviglia, imparò subito a leggere e scrivere. La sorella Tamiko è diversa, come la notte dal giorno”. La futura stella dell’hard era “buona, giudiziosa, dove la mettevi stava. Soffrivo di mal di gola. Moana metteva un dado nel pentolino con l’acqua. ‘Tranquilla, mammina, ti preparo il brodo’”.
“A 16 anni aveva già il corpo da donna, attirava i ragazzi2
Alle elementari Moana Pozzi, figlia di genitori cattolicissimi, studia dalle suore Orsoline e trascorre serenamente la fase dell’adolescenza, “anche se – precisa la mamma – a 16 anni aveva già il corpo da donna, alta un metro e 78, prosperosa, non metteva minigonne o scollature, però attirava i ragazzi. ‘Oddio’, mi preoccupavo. Ero sola, mio marito, ricercatore nucleare, non c’era mai. Quando andava in balera stavo sveglia finché non rientrava, ma droghe non ne ha mai prese, non fumava e nemmeno beveva”.
“Un giorno purtroppo incontrò Schicchi ed entrò in quel mondo orribile”
Rosanna Alloisio racconta come la figlia approdò a Roma a 18 anni per studiare recitazione: “Noi eravamo di stanza a Bracciano. C’era un alberghetto lì vicino. Vennero a girarci una commedia con Edwige Fenech. Moana passò, la notarono. ‘Bella come sei, potresti fare del cinema’. Ero contraria. ‘Prima finisci di studiare’. Cominciò a posare come modella per i pittori. Qualche particina, la tv. Noi sempre in trasferta, ci si vedeva poco o niente. Non so come o dove, un giorno purtroppo incontrò quello Schicchi. Ed entrò in quel mondo orribile. ‘Perché lo fai? Non ti rendi conto, finirai nel baratro’. Glielo spiegai in tutte le lingue. Però anche la migliore delle madri alla fine si stanca. ‘Non ti preoccupare, mamma, poi smetto’ (…) In paese, non le dico, c’era da vergognarsi a uscire. Nessuno ci mancava di rispetto però, specie per mio padre, era una pena. ‘Siamo una famiglia per bene, abbiamo sempre camminato a testa alta’. Moana restava zitta. Se era felice? Non lo so”.
“Era molto religiosa, le chiedevo: ‘Come puoi fare quelle porcherie?'”
Con i primi guadagni da attrice hard, Moana Pozzi compra “un piccolo appartamento dietro San Pietro, con un terrazzo pieno di fiori. E un attico sulla Cassia, pareva la casa di una principessa. Andavamo a pregare sulla tomba di Papa Roncalli, il suo preferito. Era molto religiosa. Ho ritrovato la sua patente, nella foderina teneva una foto di Giovanni XXIII, una di Pallino, il suo cagnolino bianco, l’immaginetta di Santa Rita da Cascia. In camera da letto due quadri della Via Crucis, Il Cristo deriso e Ecce homo. ‘Come puoi fare quelle porcherie, allora?’, insistevo. ‘Sono diversa da come pensi tu. Ma resto sempre la tua Moana’”.
“Con Bettino Craxi non erano solo amici, Moana cercava la figura paterna”
A proposito di Bettino Craxi, l’anziana dice: “Non erano solo amici. Lui non mi piaceva. ‘Come fai a stare con quel vecchiaccio?’. ‘È intelligente, gentile, si prende cura di me’. ‘Ti credo’, pensavo. Cercava la figura paterna che non ha avuto. Per mio marito io e le figlie eravamo soltanto una scocciatura, questa è la verità. Una volta Moana tornò a casa con una maglietta da uomo, enorme. ‘Me l’ha lasciata Bettino’. ‘Oddio, sembra quella di un ippopotamo’. ‘Dai, mamma, cosa importa?’. Lui diventò geloso, lei frequentava altri. Si sono lasciati”. Nel 1991 Moana Pozzi sposa il suo ex autista Antonio Di Ciesco. “Sedicente marito – precisa Rosanna Alloisio – Matrimonio a Las Vegas, con una pergamena a fiorellini. Un nullafacente, le faceva da autista. Si strafogava di ostriche con i soldi di mia figlia. Ha aspettato che morisse per registrarlo, lei lo avrebbe ucciso. Sul certificato di morte c’era scritto ‘nubile’”.
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“Simone non è suo figlio, non ne ha mai voluti. E non è nemmeno figlio mio”
Nel 2006 Simone Pozzi, ritenuto fino a quel momento fratello minore di Moana insieme a Baby Pozzi, dichiara a “Chi l’ha visto?” di essere in realtà il figlio segreto della p0rnostar. Sarebbe nato da una relazione avuta dall’attrice hard nei primi anni ’80. Simone racconta la sua storia nel libro “Moana, tutta la verità”. “Non era suo figlio – dice la madre di Moana Pozzi al “Corsera” – Non ne ha mai voluti. ‘Si vergognerebbero di me’. Non è nemmeno mio, ma è come se lo fosse, sopravvivo per lui”. L’anziana spiega che fu “consigliato da una cattiva fidanzata che lo convinse a cercare pubblicità. Ma è un ragazzo d’oro, se n’è pentito”.
Il tumore al fegato: “Voleva vivere, se n’è andata in sette mesi”
Il capitolo più doloroso è quello della malattia e della morte di Moana Pozzi, scomparsa a 33 anni il 15 settembre 1994 a Lione, a causa di un tumore al fegato. “Era quasi Pasqua. Moana tornò a casa – ricorda la madre – Mi chiedeva sempre di prepararle i ravioli di carne e la cima alla genovese in brodo. ‘Mettici tanta maggiorana’. Quella volta però non toccò cibo. ‘Sono due mesi che ho sempre la nausea, se mangio vomito, mi sale la febbre. Sono stata in Africa, forse ho preso un virus’. Aveva gli occhi un po’ gialli. I dottori dicevano che era un’epatite mal curata. La convinsi a fare qualche accertamento a Lione con un medico nostro amico. Le hanno trovato il tumore al fegato. Però era fiduciosa. ‘Vedrai, mi curo e guarisco’. Voleva vivere. In sette mesi se n’è andata”.
“Quanto ha sofferto, ma quando è morta era serena, ancora bella, le ciglia lunghissime”
Rosanna Alloisio racconta gli ultimi giorni di vita della figlia: “Quanto ha sofferto, ma era una leonessa. Aveva ripreso peso. Nel letto d’ospedale, mi mostrò le gambe. ‘Sono tornate com’erano’. Due giorni prima di morire mi chiese di toglierle lo smalto alle mani, per metterne uno trasparente. ‘Ai piedi lasciami quello fucsia’. Con l’aiuto di un’infermiera si lavò i capelli, con tubi e flebo attaccati. Parlavamo, ridevamo, ero convinta che si riprendesse. ‘Appena esco ci trasferiamo in campagna e apro una libreria’. Quando è morta era serena, ancora bella, le ciglia lunghissime. ‘Non metto nemmeno il mascara’. Sembrava che dormisse”.
“Al cimitero non c’è, ho ritirato io le ceneri, ma dove sono non lo dirò a nessuno”
Ancora oggi ci si chiede dove sia sepolta. La madre si limita a confermare che Moana Pozzi è stata cremata: “Al cimitero non c’è, ho ritirato io le ceneri, ma dove sono non lo dirò a nessuno”. “L’ho sognata soltanto una volta. Vestita di bianco, con una borsetta d’argento, scalza. ‘Sei senza scarpe’. ‘Dove sto andando non servono, è un bel posto, si sta bene’. E mi ha sorriso”, conclude.