La cantante Mietta è stata ospite del programma “La volta buona”condotto da Caterina Balivo. L’artista ha ripercorso gli anni d’oro della sua carriera, dai successi sanremesi al rapporto conflittuale con “Vattene amore”, la canzone cantata con Amedeo Minghi che l’ha portata al successo. In un’intervista recente al “Corriere della Sera” aveva dichiarato: “Il ritornello non lo sopportavo, mi dava fastidio, gli ho dichiarato guerra, ma avevo vent’anni, non capivo che la vita va alleggerita con l’ironia”. Una versione ribadita anche nel salotto di Caterina Balivo. Nel corso della chiaccherata Mietta racconta di avere sofferto di bulimia e di esserne uscita grazie all’aiuto di una psicologa. “Adesso sono felice di quello che sono – spiega – perché sono passata tante volte dal dolore ed è per questo che apprezzo la vita e le persone”.
“Circa un anno fa, mi sono resa conto che rifiutavo il mio corpo”
La cantante ammette di essere in terapia da 5 anni. “La mia carriera – aggiunge – è stata segnata dai miei attacchi di panico, mi hanno accompagnata per anni e a un certo punto ho deciso di affrontare il problema”. Mietta racconta che il percorso di analisi l’ha portata a capire di avere un problema con il suo corpo e con il cibo. “Mi sono ritrovata a fare i conti con questa Daniela in difficoltà – svela – e ho deciso di entrare in analisi”. “E’ la prima volta che racconto di avere sofferto di bulimia”, aggiunge la cantante. “Circa un anno fa mi sono resa conto che rifiutavo il mio corpo – ammatte – che lo rifiutavo proprio fisicamente. Avevo un rapporto compulsivo con il cibo. In che senso? Mangiavo in maniera compulsiva”.
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“Non è che chi è bulimico automaticamente deve vomitare”
La conduttrice a quel punto le chiede: “Vomitavi?”. Una domanda che lascia spiazzata Mietta: “Se vomitavo? Direi che possiamo andare oltre. La bulimia non è solo quello. Non è che chi è bulimico automaticamente deve vomitare. Bisogna fare molta attenzione, perché nel momento in cui io l’ho scoperto, perché me ne sono accorta su me stessa, mi sono accorta che alcune cose che leggevo e su cui mi ero informata, facevano parte di quella che era la mia attenzione, della mia quotidianità. Comunque sì, più o meno quello che hai detto tu”.
“Non tenetevi le cose dentro, parlatene. Io l’ho fatto con la mia dottoressa”
Mietta ammette di non essersi confidata con nessuno ma di averne parlato subito con la sua analista: “Quando mi sono resa conto che c’era questo problema ne ho parlato con la mia dottoressa. Mi sono accorta di dover azionare un metodo di difesa da questa cosa. Non tenetevi le cose dentro, parlatene. Io l’ho fatto con la mia dottoressa”. Oggi racconta di aver ritrovato la serenità: “Adesso sono felice di quello che sono”. Poi aggiunge: “Questo lavoro intenso che ho fatto su me stessa, mi ha portato a migliorarmi, ora amo le persone e le stringo forte. Ho avuto la fortuna di parlare con le persone giuste”. Mietta conclude dicendo: “Oggi sto bene, lavoro tanto sulle mie paure, che ci sono. Penso che la vita sia molto breve e per questo va vissuta nei colori, e nella solarità. Mi piacciono le persone solari che non si lamentano”.