Michele Misseri tornerà ad essere un uomo libero tra qualche settimana. In carcere dal 2017 dopo essere stato condannato a otto anni per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove nel processo per l’omicidio della nipote 15enne Sarah Scazzi, l’uomo beneficerà di alcuni sconti di pena per buona condotta e potrà tornare a vivere ad Avetrana, in provincia di Taranto, quattrocento giorni prima del previsto.
L’avvocato di Michele Misseri: “Cercherà di tornare a una vita normale”
A confermare la sua liberazione anticipata è il suo legale Luca La Tanza: “Michele vuole godersi almeno un paio di giorni in completa serenità non appena sarà scarcerato. E vorrebbe evitare interviste e comparse. Poi, sicuramente, tornerà a parlare. Sa che deve uscire e so che andrà a casa sua, ad Avetrana. Cercherà di tornare a una vita normale, una cosa complicata dopo sette anni di carcere. Andrà a vedere lo stato dei suoi terreni e so che ci sono persone disposte a fargli fare qualche lavoretto nei campi”.
Michele Misseri avrebbe già accettato un’offerta di lavoro
Stando al legale, Michele Misseri sarebbe “sereno e tranquillo”. Secondo quanto riporta l’edizione barese del quotidiano “La Repubblica”, avrebbe accettato un’offerta di lavoro da parte di un’azienda agricola. Appena uscito dal carcere di Borgo San Nicola, a Lecce, tornerà a vivere nella casa di famiglia in via Grazia Deledda, ad Avetrana, dove nel 2010 si è consumato il delitto della nipote Sarah Scazzi. Omicidio del quale ha cercato di addossarsi la colpa sin dall’inizio e per il quale sono state condannate in via definitiva all’ergastolo la figlia Sabrina e la moglie Cosima Serrano.
In carcere si è comportato come un detenuto modello
In carcere, Michele Misseri si è sempre comportato come un “detenuto modello”. Durante la sua detenzione, ha conseguito la licenza media, ha fatto dei lavoretti di giardinaggio e ha frequentato corsi di falegnameria e pittura.
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Claudio Scazzi: “Se avesse chiamato i soccorsi, forse mia sorella sarebbe ancora viva”
Claudio Scazzi, fratello della vittima, ha così commentato in un’intervista al “Corriere della Sera” la notizia della scarcerazione anticipata di Michele Misseri: “Non potrò mai perdonarlo perché se avesse chiamato i soccorsi quando ha trovato mia sorella Sarah nel suo garage, forse non sarebbe volata in cielo quel maledetto 26 agosto del 2010. Gli avvocati in questi anni ci avevano avvertito. Ci siamo preparati mentalmente a questo giorno. Quando incrocerò di nuovo il suo sguardo credo che proverò indifferenza”. Claudio Scazzi è convinto che le vere responsabili del delitto della sorella siano sua zia Cosima e sua cugina Sabrina.