Michele Misseri è libero dallo scorso febbraio nonostante si professi colpevole dell’omicidio della nipote 15enne Sarah Scazzi avvenuto il 26 agosto 2010 in una villetta di Avetrana. Sua moglie Cosima e sua figlia Sabrina, condannate in via definitiva all’ergastolo ostativo, sono vittime di un errore giudiziario? Secondo la verità processuale, Michele Misseri avrebbe soltanto aiutato la moglie e la figlia ad occultarne il cadavere. Venerdì 22 novembre, Michele Misseri è stato ospite di Salvo Sottile a “Farwest” ed è stata la sua prima volta in uno studio televisivo. “Sono stato io a uccidere Sarah dopo un approccio sessuale respinto – ha ribadito davanti alle telecamere – Sarah si è ribellata”. Si sarebbe trattato del secondo tentativo di approccio sessuale e Michele Misseri avrebbe ucciso nel timore che la nipote raccontasse tutto. L’uomo ha poi ricostruito le varie fasi dell’omicidio. Secondo quanto da lui dichiarato a “Farwest”, sarebbe stato un carabiniere a suggerirgli di fare il nome della figlia Sabrina.
Michele Misseri accusa un carabiniere: “Mi ha convinto a cambiare versione”
“In carcere ci sono due innocenti – ha ribadito Michele Misseri in lacrime – Non ce la faccio ad andare avanti col peso che c’ho addosso. Non sono stato mai creduto. Mai! Le versioni me le hanno fatte cambiare, non le ho cambiate io. C’era un carabiniere che diceva: ‘Tu non hai il movente. Se diciamo che è stata Sabrina che te la porta e tu le metti la corda al collo?’”. “Perché un carabiniere doveva farle confessare il falso?”, ha chiesto Salvo Sottile. “Perché loro erano convintissimi che era stata Sabrina – ha risposto lo zio di Sarah Scazzi – Io dissi: ‘Perché devo mettere in mezzo Sabrina se non ha fatto niente?’ Mi ha detto che tra padre e figlia non ci sono reati (…) Oggi anche se metto in mezzo quel carabiniere, non vengo creduto ugualmente”.
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“Ero disposto a parlare con Concetta ma lei crede ai giudici e non a me”
“Non sento più Sabrina e Cosima – ha svelato Michele Misseri a “Farwest” – Non smetto mai di scrivere, però non so nemmeno come stanno. Loro soffrono ma io soffro uguale a loro. Loro per la loro innocenza e io per la mia colpevolezza”. Michele Misseri ha affermato di pensare costantemente sia alla nipote Sarah che a sua madre Concetta Serrano. “Ero disposto a parlare con Concetta, però senza gli avvocati e senza le telecamere – ha raccontato – Se non mi vuole credere, io non posso farci niente. Tanto nessuno mi crede. Se l’avessi davanti, le chiederei perdono e le racconterei la verità che lei non vuole. Lei crede ai giudici, non a me”.
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Michele Misseri chiede perdono alla moglie e alla figlia: “Imbambolato con i tranquillanti”
Michele Misseri ha confessato di voler tornare dietro le sbarre: “In carcere ho frequentato la scuola e ho preso la terza media. Ho fatto un corso di falegname, ho fatto volontariato in chiesa e anche alla Caritas. Il carcere mi manca e mi mancano gli amici che mi ero fatto là. Il mio carcere è adesso che sto fuori. Quando stavo dentro, sapevo quello che avevo fatto ed era giusto che rimanessi lì”. Nel finale, lo zio di Sarah Scazzi si è rivolto alla moglie e alla figlia che non rispondono alle sue lettere: “Perdonatemi per quello che ho fatto. Cosima, non ti ho mai messa in mezzo. Sabrina me l’hanno fatta mettere in mezzo. Mi hanno imbambolato tutti. Mi hanno portato in garage con i tranquillanti e non ricordo niente. Forza e coraggio, vedrai che ce la faremo”.