Michele Amenta, dietologo e star dei social, sbarca su Canale 5. Cinquantotto anni, palermitano, è alto 1 metro e 68 e pesa 150 chili. Sui social è vittima di body shaming e secondo gli haters la sua stazza mal si sposa con la sua professione. Giovedì 30 dicembre è stato ospite di “Pomeriggio Cinque”. Il conduttore Dario Maltese è andato subito al sodo. “Lei predica bene e razzola male. Ma perché non si mette a dieta?”, ha chiesto.
Il dietologo obeso: “Non sono l’unico grasso in Italia ad occuparsi di nutrizione”
“Non sono il solo in Italia che si occupa di nutrizione ed è grasso – ha replicato il professionista – …anche professori universitari. Solo che io ci ho messo la pancia, altri non la mettono. È questa la differenza. Purtroppo in Italia prima viene l’apparenza, l’esteriorità e poi viene il resto. L’obesità è una malattia grave, multifattoriale e cronica. Le cause sono e possono essere tante e non c’è una terapia semplice perché altrimenti io sarei magrissimo, tutti gli obesi saremmo magri. Purtroppo ad oggi non esiste una terapia alimentare, farmacologica o chirurgica che risolva il problema senza effetti collaterali o indesiderati”.
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“Prima ero conosciuto solo in Sicilia, ora grazie al web lo sono in tutta Italia”
“Cosa l’ha spinta ad intraprendere la strada del web?”, ha incalzato Dario Maltese. “Le motivazioni sono due – ha spiegato Michele Amenta – Una è quella di farmi conoscere in tutta Italia perché ero conosciuto nella mia isola, la Sicilia, adesso lo sono un po’ in tutto il territorio italiano. L’altra causa che ritengo più nobile è quella di sfatare tantissimi miti che esistono sull’alimentazione. Ci sono anche tanti cialtroni sui social”.
Il dietologo obeso: “C’è chi ci mette la faccia, io la panza. Apro gli occhi alla gente”
Nelle ultime settimane, la fama di Michele Amenta è cresciuta anche grazie alla visibilità datagli dalla stampa. Il dietologo si è raccontato in una lunga intervista al “Corriere della Sera”. “Il primo video provocatorio apparso su TikTok ha avuto 16 milioni di visualizzazioni – ha svelato – Mi sono fatto inquadrare dal basso verso l’alto, per far risaltare le mie grazie patologiche. C’è chi ci mette la faccia, io la panza. Il mio è uno scopo nobile. Apro gli occhi alla gente, turlupinata da stregoni che nessuno controlla. Parlo di personal trainer senza laurea. Diplomati in scienze motorie che si esercitano sui pazienti: concedono un giorno a settimana di cibo a volontà e così li costringono a pagare cure che durano anni. Farabutti! Lo sanno o no che la dieta è un atto medico?”.
“Per i bulli lo strabico non può fare l’oculista e lo zoppo l’ortopedico”
“Sui social mi rimproverano di essere un dietologo grasso – ha proseguito Michele Amenta – Per questi bulli lo strabico non può fare l’oculista e lo zoppo l’ortopedico. È body shaming, li denuncio (…) Da giovane ero atletico e bello. Pesavo 60 chili. Bello quanto? Bisognerebbe chiederlo a mia moglie, che è bellissima. Nella media, direi. Praticavo nuoto semiagonistico e tennis. I cattivi dicono: ‘L’obesità se l’è cercata’. Cialtroni! Non è vero. È multifattoriale (…) Come ho preso 150 chili? Lentamente. Con l’età il metabolismo basale cala. La mia è un’obesità grave. Ho un debole per i formaggi erborinati e i dolci: bignè, profiterole e africani, con cioccolato fondente e bianco e granella di pistacchi alle estremità (…) Non ho né diabete né ipertensione né colesterolo né trigliceridi alti. Se mi piaccio fisicamente? No. Mentalmente sì, molto. Caratterialmente così così. Potrei essere meno irruente”.