Mattia Zenzola, vincitore di “Amici 22”, è stato ospite della puntata speciale di “Verissimo” dedicata al talent di Canale 5. Il ballerino ha parlato della sua avventura terminata con la vittoria e ha dichiarato: “Sto ancora metabolizzando il tutto, all’inizio lì in studio mi sembrava un sogno. Dal giorno dopo ho iniziato a capire che era tutto vero e ancora a tratti non ci credo. La coppa l’ho messa nella mia cameretta, dove ho passato anche tanti momenti difficili, è il mio rifugio, quando le cose non andavano bene mi chiudevo lì al buio”. “Sono molto cresciuto all’interno della scuola – ha aggiunto – La forza di questo programma è dare la possibilità ai ragazzi di studiare più stili e fare lezioni ogni giorno. È qualcosa di assurdo. Amici è diventata la mia seconda famiglia, ho fatto i 18 anni lì dentro e sono quelli più importanti, gli anni del cambiamento. Quello che impari lì a questa età non lo impari in poco tempo da altre parti. È una scuola di vita, che ti prepara al fuori, a essere sempre pronto davanti alle difficoltà. Ti insegna la disciplina, fondamentale per me”.
“Mio padre ha sempre creduto in me, è stato lui ad accompagnarmi ai primi provini”
Mattia Zenzola ha proseguito il racconto della sua vita soffermandosi sul padre: “Lui ha sempre creduto in me, è stato lui ad accompagnarmi ai primi provini, mi ha sempre supportato”. Poi il ballerino ha raccontato del dolore vissuto nel periodo della pandemia: “Mio padre non è stato molto bene durante il Covid, io impazzivo perché le ambulanze erano tutte occupate. È stato male in casa, ma sono stato molto forte in quei momenti: ho mantenuto la calma e ho saputo aiutare. Insomma, ho davvero fatto il possibile. Ho provato per alcuni minuti e più volte che significa perdere un papà, e da quel momento ho capito quanto gli voglio bene, cosa è per me papà e l’importanza della figura paterna. Sono momenti della vita che ti rinforzano. Io poi nelle disgrazie cerco sempre di vedere il lato positivo, è una cosa che mi ha passato la mamma”.
Mattia Zenzola: “Mia madre ha sacrificato tutta la sua vita per me”
Accanto a lui nella prima parte dell’intervista la mamma, Giulia Ninni, ex insegnante di Zumba. “Io la seguivo sempre, ad ogni lezione ed è li che ho iniziato a capire cosa volevo fare. Poi ho iniziato a studiare latino americano”, ha raccontato il vincitore di “Amici 22”. La mamma del ballerino barese è entrata in studio. “Il papà non era molto disposto a mettere al mondo un’altra vita e invece io volevo un altro figlio – ha confidato a Silvia Toffanin – Dopo circa 10 anni è arrivato Mattia. È stata una gravidanza difficile: abbiamo rischiato la vita entrambi. Un suo abbraccio non si può spiegare, però lui è un bambino molto attento e sensibile, amplifica tutto. Lui non voleva fare entrare la luce in stanza, ma in realtà è lui la luce. Si prende cura di me. Sono tanto orgogliosa di lui, Mattia è il mio dono di Dio”. Il vincitore di “Amici 22” ha confessato di sentirsi in simbiosi con la mamma: “Lei ha sacrificato tutta la sua vita per me. Non mi vuole mai far preoccupare, ad ‘Amici’ il mio terrore più grande erano le loro condizioni di salute. Le chiedevo sempre come stava papà, e non sapevo mai se quello che mi diceva era vero o no. Mi arrabbio perché vorrei che mi dicesse più cose”. Commossa, Giulia Ninni ha aggiunto: “Mattia è attento, sofferto, vive le ansie con un amplificatore. Lui è la luce, ha bisogno della luce, è un maestro”.
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Mattia a Raimondo Todaro: “Non sei stato solo un insegnante di danza ma di vita per me”
Dopo la mamma è entrato in studio il coach di Mattia Zenzola, Raimondo Todaro. “Volevo far vincere un latinista, sembrava una cosa impossibile, poi è arrivato Mattia. Durante la finale ero tesissimo – ha svelato il prof – Non dormivo la notte, ero ansioso, ci speravo tanto. Credo sia molto più bello vincere da maestro e non da ballerino”. Il ballerino e maestro di” Amici 22″ ha rivelato di aver chiesto scusa al suo allievo il giorno prima della finale, per le troppe sgridate poi rivelatesi costruttive: “Il giorno prima della finale gli ho chiesto scusa per averlo sgridato tante volte, però in quel momento era giusto farlo per fargli alzare la coppa, quindi se tornassi indietro lo rifarei”. Mattia Zenzola ha dichiarato di aver ricevuto il giusto supporto dal suo insegnante, nonostante qualche strigliata nel corso del percorso iniziato due anni fa circa: “Lui è stato il mio pilastro nella scuola, mi ha seguito in tutto e accompagnato per mano. Mi ha sempre spronato e sgridato per trasmettermi qualcosa. Lo faceva per il mio bene, come un fratello maggiore. Mi ha insegnato tanto, così come le sue lezioni mi sono servite molto. È un pozzo di sapienza e lavorare con lui in sala è bellissimo perché lo fa con passione. Non scusarti di nulla, non sei stato solo un insegnante di danza ma di vita per me”.