E’ oramai cosa fatta. Massimo Giletti è tornato in Rai tra le braccia dell’azienda che l’ha visto nascere televisivamente, dopo un lungo periodo a La7 dove per molti anni ha condotto il programma di successo “Non è l’Arena”. Poi sono nati alcuni dissidi con il patron Urbano Cairo a seguito della chiusura anticipata del programma, fino alla rottura definitiva. Massimo Giletti ha firmato il contratto che lo legherà alla Rai almeno per il prossimo anno e che lo vedrà lavorare a diversi progetti editoriali. L’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio e il direttore generale Giampaolo Rossi in una nota congiunta hanno dichiarato: “Dopo sette anni e dopo l’apparizione di fine febbraio alla guida di ‘La Tv fa 70’, Massimo Giletti torna ufficialmente in Rai. Oggi la firma del contratto che lo legherà alla Rai per la realizzazione di diversi progetti editoriali. Siamo molto soddisfatti di riaccogliere uno dei volti più influenti della televisione italiana. Bentornato, Massimo, in quella che è stata per tanti anni la tua casa”.
“C’è una parte in me animalesca, anarchica, ribelle, che mi spinge ad andare controcorrente”
Una nuova avventura e un ritorno a casa quindi per il conduttore torinese che in un’intervista rilasciata al settimanale “Chi” ha parlato anche della sua vita fuori dalla tv che lo vede imprenditore. E’ infatti a capo, insieme ai suoi fratelli, dell’azienda di famiglia. Massimo Giletti proviene da un’importante famiglia di industriali tessili piemontesi. Dopo la laurea in Giurisprudenza ha iniziato a lavorare in tv, senza mai dimenticare le sue origini: “Ho fatto quello che sentivo. C’è una parte in me animalesca, anarchica, ribelle, che mi spinge ad andare controcorrente”. Massimo Giletti ha due fratelli gemelli, Emanuele e Maurizio, più grandi di sette anni. Di loro dice: “Sono le persone con le quali condivido la mia vita, ho un rapporto intenso con loro e la morte di nostro padre nel 2020 ci ha uniti ancora di più. Per una promessa fatta a lui stiamo portando avanti l’azienda di famiglia”.
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“Nella vita sono stato tradito più dagli uomini mentre le donne sono coraggiose”
“C’è una vecchia foto su Grazia del 1954 che ritrae mio padre, Gianni Agnelli e Umberto Marzotto – racconta Massimo Giletti – descritti come ‘gli scapoli d’oro del jet set’. Mia madre ha sofferto molto e anche io ho pagato il dazio”. “Detto questo quando si cresce non ci sono alibi anche se nella mente è rimasto qualcosa che ha a che fare con la paura di condividere. Indubbiamente quello che ho vissuto mi ha frenato”, aggiunge. Del ritorno in Rai parla con entusiasmo: “Ho avuto la fortuna di trovare qualcuno che mi apprezza. Ho sempre cercato di rompere gli schemi. Nella vita sono stato tradito più dagli uomini mentre le donne sono coraggiose”.
Il primo impegno in Rai è stata la conduzione di un programma che ha festeggiato i 70 anni della Rai. Massimo Giletti confessa che il passaggio da La7 alla Rai è stato un periodo difficile: “L’importante per me era ritrovare serenità e equilibrio. È una questione mentale, le tempeste rafforzano l’uomo. Stare lontano dalla tv non mi ha dato smarrimento, anzi, sono migliorato come uomo perché, quando sei in un vortice, non ti accorgi che rischi di perdere l’anima. Sono tornato nel momento in cui mi sentivo pronto per farlo”.