08 Settembre 2023, 19:41
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La puntata odierna di “Pomeriggio Cinque” si è aperta con gli aggiornamenti sul caso di Marisa Leo, la 39enne siciliana uccisa a colpi di fucile dall’ex compagno Angelo Reina da cui aveva avuto una bambina che oggi ha tre anni. Dopo aver compiuto il delitto, l’assassino si è tolto la vita. Nel 2020 Marisa Leo aveva denunciato il padre di sua figlia per stalking. Due anni dopo, aveva ritirato la querela. “Oggi sappiamo che il suo ex compagno, l’assassino, le ha proprio teso una trappola – ha raccontato la giornalista di Videonews Giuliana Zanca – Non si trattava soltanto di un ultimo appuntamento, era una trappola in piena regola. Si erano sentiti all’ora di pranzo, la bimba quel giorno era con il papà. Quindi Marisa sarebbe andata a prenderla nel pomeriggio. Lui le ha dato appuntamento alle 17.30, lei non poteva non andare perché doveva prendere la piccolina per riportarla a casa. Lui per fortuna aveva lasciato la bimba dai nonni, aveva evidentemente pianificato tutto”.
“Sottolineiamolo perché molte tragedie purtroppo coinvolgono i figli – è intervenuta Myrta Merlino – In questo caso, questa meravigliosa bambina di 3 anni che la mamma adorava è salva. E già questo è un punto importante”. “Pensiamo cosa possa aver provato la povera Marisa quando è arrivata lì e si è accorta che la bambina non c’era”, ha sottolineato l’inviata di “Pomeriggio Cinque”. “Se una donna forte, consapevole, impegnata nel sociale, come Marisa può cascare in una trappola vuol dire che può capitare a ciascuna di noi – ha rilevato la conduttrice – Marisa era serena, pensava che stesse gestendo quest’uomo, lo aveva messo in un percorso di recupero, c’era una terapia psichiatrica. Era talmente forte lei che pensava di poter recuperare lui e ridare un padre a sua figlia”.
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La giornalista ha intervistato due amiche della vittima. “Marisa è stata una donna di estremo coraggio, lei sperava di poter cambiare le cose con l’amore – ha dichiarato in lacrime la prima – La morte di Marisa ha un messaggio ben chiaro. Lei inizialmente ha provato la strada giudiziaria, con le denunce. E’ stato un percorso troppo lungo. Poi ad un certo punto lei ha iniziato a parlarmi di strada della gentilezza che prevedeva un percorso insieme a questa persona, per farlo seguire da psicologi al fine di aprirlo ad un futuro rapporto civile per il bene della loro figlia. Il problema è che non è bastato”. “Donne, ragazze, bambine: non fatevi abbindolare. Scappate da relazioni malate, da situazioni di violenza”, ha aggiunto la seconda. “La sensazione che ho io è che Marisa non si era fatta abbindolare – ha commentato Myrta Merlino – Lei aveva fatto tutto quello che doveva fare, però esiste un elemento… ‘è pur sempre il padre di mio figlio’…per noi donne questa cosa è profondissima”.
Giuliana Zanca ha intercettato Lorenzo Marchese, l’avvocato della vittima. “Marisa era una bella persona, solare, allegra, disponibile al dialogo, sempre aperta a qualunque argomento, però aveva questa sofferenza – ha detto il legale – Nella denuncia lei narrava tutta una serie di episodi di pedinamenti, telefonate, appostamenti al bar fino ad un episodio lungo una strada quando lui la affiancò e la costrinse a fermarsi. A quanto pare, dopo il processo avevano intrapreso un percorso con uno psicologo e tra alti e bassi lui sembrava consapevole del ruolo di padre e non più di compagno”.
“Quando Marisa le ha detto di voler ritirare la denuncia, sicuramente l’avvocato ha detto ‘va bene’ ma l’amico cosa ha pensato?”, ha chiesto la giornalista. “No, l’avvocato non ha detto ‘va bene’ – ha precisato l’avvocato — perché purtroppo per esperienza si sa che nell’ipotesi di stalking la possibilità di recidiva è altissima. Come amico, sono decisioni molto personali e difficili”. “Chi lo ha fatto una volta, chi ha avuto un atteggiamento che ci ha messo in allarme lo rifarà. Purtroppo non si cambia. Alle donne dico: se avete dei segnali, fine. Fermatevi, anche se avete dei figli. Perché si è accesa una miccia dentro che può portare chissà dove”, ha chiosato Myrta Merlino.
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08 Settembre 2023, 19:41