In un’intervista a “Fanpage.it”, Marisa Laurito parla della sua vita dedicata al teatro ma anche della scelta di non avere figli. L’attrice, 73 anni, è inarrestabile. In questi giorni si prepara a inaugurare la quarta stagione alla direzione artistica del Teatro Trianon Viviani, simbolo della Canzone Napoletana. Parlando a “Fanpage.it”, parla di un cartellone ricco, con una serata d’onore dedicata a Peppino Di Capri con tanti ospiti come Christian De Sica e Lina Sastri. “È molto meglio omaggiare le persone quando sono in vita – sentenzia – che quando non ci sono più. Anche io del resto voglio fare una festa per me prima di morire, che quando uno se ne va non vede più niente”. Se le si chiede cosa ne pensa della Rai di oggi, non ha esitazioni: “Totalmente distrutta, ma non lo dico io perché si può ben vedere. Tutti i grandi protagonisti o se ne sono andati o li hanno mandati via”.
“La Rai è sempre stata presa dal Governo in carica – afferma – però negli anni passati lavoravano tutti quelli che erano molto bravi. I funzionari non erano legati a uno schema unicamente politico, ma all’azienda e la facevano funzionare. Oggi, purtroppo, non è così”.
Marisa Laurito: “Stefano De Martino è un ragazzo bravo, simpatico, moderato anche ambizioso”
Sul possibile paragone tra Stefano De Martino e Renzo Arbore, dice: “Arbore è stato, ed è, uno showman che ha inventato generi televisivi che non esistevano. È stato quindi un grande autore, poi un grande conduttore e poi un musicista. Dopo ‘Quelli della notte’ ci sono stati tantissimi che hanno detto: ‘Questo è sul genere di Quelli della notte’. Lo stesso De Martino ha detto di aver copiato pari pari le trasmissioni di Arbore. Copiare è una cosa, copiare male è ancora un’altra cosa. Fare nuove trasmissioni ex novo, mettendo in piedi formule nuove, efficienti, divertenti, mai volgari è tutt’altro affare. Ma lo dico non avendo niente nei confronti di Stefano che è un ragazzo bravo, simpatico, moderato anche ambizioso”. L’attrice è tornata alla ribalta anche in tv con “Mina Settembre” e “Studio Battaglia”. “Faccio tutto quello che mi va di fare – spiega – e oggi posso decidere pienamente di scegliere quello che ritengo adatto a me. Mi chiamano spesso per fare cose che non mi piacciono e io le rifiuto, tutto qua. Tutto quello che vede è parte di una proposta che mi ha convinta pienamente”.
“Sono felicissima di averle fatte perché appartengono a quel genere di spettacolo che io amo – aggiunge – uno spettacolo elegante, senza volgarità, anche divertente. Mi auguro che me ne propongano sempre di più, perché questo genere di cose le faccio molto volentieri”.
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Marisa Laurito e la scelta di non avere figli: “Non potevo occuparmene”
Quando si entra nel privato non si può non fare accenno alla scelta di Marisa Laurito di non avere figli. L’attrice spiega il suo punto di vista: “La mia scelta di non fare figli è dovuta al fatto che io non potevo occuparmene. Quando ero giovane, non avevo né soldi né un uomo che mi desse la sicurezza di fare il padre. Quando sono diventata famosa, avevo i soldi ma non avevo il tempo e comunque mancava l’uomo che mi desse la sicurezza. I figli vanno cresciuti insieme, attraverso un maschile e un femminile con una responsabilità condivisa, un’assistenza piena e completa. I figli vanno assistiti. Sa che le dico? Io farei fare un esame a chi vuole avere figli”. Poi sottolinea: “ Per l’adozione ci sono una marea di esami da fare e superare, tutte cose giuste da fare perché bisogna sapere i bambini dove vanno. Eppure mi chiedo come mai non si fanno esami alle coppie che vogliono mettere al mondo un figlio e sono totalmente irresponsabili”.
“La cronaca è zeppa – insiste – bambini che cadono da un secondo piano, bambini portati in motocicletta senza casco oppure attaccati alla prua di una barca. Ci sono molti bambini e ragazzi allo sbando, diseducati, maleducati. Il discorso è molto ampio, eppure molti problemi partono tutti da qui”.
“Per i quarant’anni di carriera mi sono regalata un galà al Sistina, e c’erano tutti”
Marisa Laurito ammette che le piacerebbe celebrare se stessa in vita circondata da amici e colleghi. “Inviterei una marea di gente. Per la verità, un galà per i quarant’anni di carriera me lo sono regalato già. Eravamo al Sistina e c’erano tutti: Gigi Proietti, Renzo Arbore, Lina Wertmüller, Piero Tosi, Mariangela Melato, Luciano De Crescenzo, Piera Degli Esposti, Gino Landi, Fiorello. Sto sicuramente dimenticando molti nomi, ma erano tutti a festeggiare con me. Purtroppo, e sottolineo purtroppo, molti di questi non ci sono più”.
“Ma ci sono quelli nuovi e li inviterei tutti di nuovo, come i giovani cantautori a cui ho dato casa al Trianon, Tommaso Primo, Flo, Giovanni Block, Fiorenza Calogero, Dario Sansone, Roberto Colella. Ragazzi che sono il futuro della canzone napoletana”, conclude.