Maria Teresa Ruta si confessa in una lunga intervista al “Corriere della Sera”. La conduttrice e giornalista torinese ripercorre la sua carriera ma anche la sua vita privata raccontando aneddoti sul suo primo matrimonio con il giornalista sportivo Amedeo Goria e sulla sua unione con l’attuale marito, il produttore musicale Roberto Zappulla. Tanti i colpi messi a segno da Maria Teresa Ruta nel corso della sua lunga carriera ma c’è un primato a cui tiene sopra ogni cosa: è stata la prima giornalista sportiva donna ad intervistare Diego Armando Maradona.
“Vialli era difficile da conquistare, Zenga è stato mio testimone di nozze”
Maria Teresa Ruta ricorda i cinque anni alla “Domenica Sportiva” con Sandro Ciotti e Tito Stagno: “Giovanni Trapattoni mi disse che non dovevo limitarmi a leggere i pronostici, che di pallone ne capivo, leggeva i miei articoli su Tuttosport. Del resto sono nata di fronte a un campo da calcio, giocavo da ala, sono una che corre”. Tra i calciatori nessuno ha fatto il provolone con lei. “L’unico galante, che mi inviava fiori, era Falcao – confessa – Boniek, Platini e Tardelli e altri no, ero molto amica delle mogli. Vialli l’ho intervistato tante volte, come Roberto Mancini, che tra i due era il vero playboy. Anche Gianluca piaceva molto alle donne, però era molto serio, difficile da conquistare, metteva su un muro. Walter è stato mio testimone di nozze, conoscevo bene sua moglie Roberta Termali, i loro figli giocavano con la mia Guenda”.
“Con il senno di poi con Amedeo avrei dovuto chiudere anche il terzo occhio”
La conduttrice svela come il suo primo marito Amedeo Goria (“un redattorino di Tuttosport che mi passava i numeri giusti”) entrò nella sua vita: “Mi faceva tenerezza, sempre dietro alla scrivania, balbettava per la timidezza. Gli dissi: ‘Sbagli a prendere fiato, perché facevi i 400 ostacoli, prova così’. Funzionò. Non era bello, però aveva l’aria del cucciolo abbandonato. Mi giurò: ‘Sono innamorato davvero, per te potrei anche fare un matrimonio bianco, non ho fretta’. Di sicuro è stato un matrimonio d’amore. Con il senno di poi avrei dovuto chiudere anche il terzo occhio per non vedere le sue marachelle, specie quando partiva in trasferta con le squadre. Erano ingenuità, dovute alla sua insicurezza cronica, ma allora le ho vissute come un affronto e a un certo punto non ho più perdonato”.
“A volte Amedeo faceva il cascamorto con le altre persino davanti a me”
Maria Teresa Ruta racconta come scoprì i tradimenti di Amedeo Goria: “Trovando scontrini del parcheggio di una discoteca sotto il tergicristallo. O bigliettini di tali Jeannette o Jasmine. E poi la famosa agendina nera di cui favoleggiavano i colleghi. La nascondeva, un giorno l’ho vista. C’erano annotati almeno duemila numeri di telefono, solo di donne, in tutto il mondo, con accanto le stelline del punteggio. Per carità, forse l’ho trascurato anch’io, troppo presa dal lavoro. Ma a volte Amedeo faceva il cascamorto con le altre persino davanti a me, era incorreggibile”.
L’incontro con il produttore musicale Roberto Zappulla
La conversazione si sposta sul suo secondo marito Roberto Zappulla con cui vive in un castello a Luino: “Cercava una conduttrice per un programma di canzoni napoletane, gli consigliarono me. Io non volevo farlo, lui preferiva prendere una presentatrice meno conosciuta ma che costasse di meno. Così si presentò all’incontro al ristorante vestito da Padrino, parlando con accento siciliano, per indurmi a rifiutare. Poi di colpo mi fissò come imbambolato, smise di mangiare, riprese a parlare italiano, gli venne un tic alla gamba. Mi aveva riconosciuto: ero la naufraga bionda che una sera aveva visto piangere a dirotto all’Isola dei Famosi. Ne era rimasto folgorato ma non sapeva chi fosse. Alla fine mi offrì quasi un assegno in bianco”.
La coppia ha detto sì nove volte ma mai in Italia
La coppia si è sposata nove volte: “In Messico con rito Maya, sull’isola di Corisco, Guinea Equatoriale, con rito benga, sulla Muraglia cinese in mandarino, in Tanzania come i Masai, in Etiopia con la cerimonia del Sole, sul veliero ai Caraibi come i pirati, in Sri Lanka con il rito della Luna, a l’Avana, Cuba e infine a Cana, in Israele. In Italia ancora no”.
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“Di Roberto mi fido totalmente, abbiamo i cellulari collegati”
“Abbiamo i cellulari collegati – rivela Maria Teresa Ruta – lui vede le mie chiamate, le mie foto, i messaggini di WhatsApp e viceversa. Roberto ha tutte le mie password, anche di Instagram e TikTok, sa pure il pin del Bancomat, di lui mi fido totalmente. Fidarsi è meglio, ti libera da dubbi e angosce per ciò che potrebbe succedere e magari non succede mai. Non ho nulla da nascondere. Ogni tanto arriva sui social qualche messaggio un po’ osé e lui si arrabbia. Ci sono molti feticisti dei miei piedi. O qualcuno che scrive: ‘Io una botta ancora te la darei’. Ci rido, Roberto meno. ‘Non dargli corda’, mi rimprovera se rispondo con una faccina sorridente. Magari quella persona ha una vita difficile”.