12 Febbraio 2023, 14:12
3' DI LETTURA
Stamani, a poche ore dalla vittoria al “Festival di Sanremo” e soprattutto con pochissime ore di sonno addosso, Marco Mengoni è intervenuto alla conferenza stampa di rito. Con lui anche Lazza e Mr. Rain, rispettivamente secondo e terzo classificato, e Colapesce e Dimartino, vincitori con il brano “Splash” del Premio della Critica Mia Martini e del Premio sala stampa Radio/Tv/Web “Lucio Dalla”.
Marco Mengoni ha ribadito di voler dedicare la vittoria alle colleghe in gara al Festival. “Le donne in questo Sanremo avevano delle canzoni incredibili – ha dichiarato l’ex vincitore di “X Factor” che è tornato a vincere a Sanremo a distanza di 10 anni dalla prima volta – Sono state delle figure mitologiche e ci sono rimasto molto male vedendo che nella cinquina non ce ne fosse neanche una. Evidentemente dobbiamo ancora andare avanti e cambiare delle cose in questo Paese. Sarebbe stato bellissimo avere insieme a noi sul palco almeno una donna”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
“Ovviamente dedico questa vittoria anche e soprattutto alla donna che mi ha messo al mondo”, ha aggiunto. Il cantante 34enne ha così dribblato la domanda di una giornalista sui “momenti difficili” da lui attraversati: “Devo ringraziare la vita per avermi fatto superare delle esperienze forti che però ti forgiano e ti fanno crescere. Ovviamente parlo di esperienze di vita privata che assolutamente non tirerò fuori perché sono molto delicate e quindi vorrei che rimanessero lì”. Infine, Marco Mengoni ha confermato che parteciperà all’Eurovision Song Contest 2023 di Liverpool: “Voglio divertirmi anche là, ce la metterò tutta. Non ci sono mai stato oltretutto”.
Nelle scorse ore, il “Corriere della Sera” ha riesumato un’intervista rilasciata dal vincitore del 73esimo “Festival di Sanremo” a “Sette” lo scorso ottobre. Il cantante laziale ha svelato di soffrire di dismorfismo corporeo, un disagio psicologico caratterizzato da un’eccessiva preoccupazione per difetti corporei, anche poco appariscenti o visibili agli altri, che lo ha reso a lungo insoddisfatto e insicuro del suo corpo. Nel caso di Marco Mengoni, il dismorfismo è anche “un problema di famiglia”.
“Sono cresciuto in una famiglia matriarcale – ha raccontato – Nonna Iolanda è rimasta vedova presto e ha fatto la mamma, la nonna e la manager del negozio di famiglia a Ronciglione. Ci teneva all’apparenza, sempre precisa nel trucco e nei capelli, quasi caricaturale. Lei, mamma e zia erano donne bellissime che però nell’intimità soffrivano vedendosi piene di difetti. Si buttavano giù. Quante volte le ho sentite dire ‘quanto so’ brutta’. Mamma ha delle bellissime gambe e non si è mai messa la gonna, per vergogna”.
“Non pensavo proprio di poter avere appeal – ha confidato – Pesavo quei 106 chili, avevo i capelli lunghi che mi coprivano gli occhi quasi a non voler far individuare il mio stato d’animo. Più avanti ho fatto fatica a capire il confine fra bellezza oggettiva e soggettiva proprio per il dismorfismo, che è una patologia, e così ho iniziato a lavorare su me stesso. È stato difficile accettare che gli altri mi vedessero bello e anche nel mio percorso di analisi e terapia ci siamo incagliati su questo. Alla fine fa piacere sentirselo dire, però penso che la bellezza sia quel condimento in più in un piatto che deve essere già buono (…) Ho scoperto che la musica è un mezzo potente, che mi ha aiutato ad alleviare tanti momenti di una vita non facile”.
Pubblicato il
12 Febbraio 2023, 14:12