Marco Mengoni guest star della puntata de “Le Iene” andata in onda ieri sera. L’ex vincitore di “X Factor” e del “Festival di Sanremo” si è presentato in studio con una stampella. “Ho fatto un piccolo incidente, credevo fosse una contusione e invece no! – ha spiegato – Se ne è andato un attimo il crociato…il legamento. Quindi adesso, pian piano, mi rimetto a posto. Poi me lo riattaccano. Quindi è tutto ok”.
“In questi giorni mi sono chiesto se sono felice”
Poco dopo, Mengoni è tornato in scena con un monologo. “In questi giorni, dovendo stare un po’ fermo per ovvi motivi (l’incidente, ndr.) ho pensato tanto alla mia vita – ha esordito – Momenti di gioia, dolori, paure, enormi soddisfazioni. Poi vuoti, altre gioie, lutti, rabbia, risate e mi sono chiesto: ‘Sono felice?’ Certo. ‘Mi capita di stare di mer*a?’ Ovviamente a volte sì”.
“Ho capito che spesso sto male per colpa mia”
“Tutti passiamo brutti periodi – ha proseguito – ma spesso io sto male per colpa mia. Mi capita tutte le volte in cui mi preoccupo delle aspettative che gli altri hanno su di me e cerco di soddisfarle per non deluderli. Quando mi accorgo che quello che vogliono gli altri non corrisponde a ciò che desidero io e che sto lottando per qualcosa che non ritengo mio, mi sento un cogli**e”.
“Essere scortesi è molto più facile che essere educati”
“Capita a tutti…credo! – ha aggiunto – Ma ho imparato che quello che vogliono gli altri non può contare di più di ciò che voglio io, perché alla fine i conti ognuno li fa sempre e solo con se stesso. E perché gli errori che commetti, giustamente, li paghi sempre e solo tu. È per questo che cerco di giudicare il meno possibile chi mi trovo di fronte e so che molti considerano la gentilezza un sinonimo di debolezza. In realtà, essere scortesi è molto più facile che essere educati”.
“Occupiamoci del nostro casino senza incasinare la vita degli altri”
“Per me chi è sempre gentile è una specie di supereroe – ha concluso – perché la vita è una casino, per tutti. Per alcuni è un casino meraviglioso, per altri un gran casino, per altri ancora un casino insopportabile. L’unica cosa che possiamo fare è cercare di occuparci del nostro casino personale. Tentando, per quanto possibile, di non incasinare troppo la vita degli altri”.