Curiosità

Marco Eletti, l’ex concorrente de “L’Eredità” uccise il padre a martellate: condanna annullata

di

07 Novembre 2024, 17:27

2' DI LETTURA

Annullata la sentenza a 24 anni e due mesi di reclusione nei confronti di Marco Eletti. Il 36enne era stato condannato in primo e secondo grado per aver ucciso a martellate il padre 58enne Paolo e per aver ridotto in fin di vita la madre Sabrina Guidetti rinvenuta in stato di incoscienza, narcotizzata e con i polsi tagliati in garage accanto al marito con il cranio fracassato. La decisione arriva dalla Cassazione. Il processo d’appello dovrà essere nuovamente celebrato per valutare la sussistenza o meno della premeditazione. I fatti risalgono al 24 febbraio 2021. L’ipotesi iniziale di omicidio-suicidio era subito tramontata.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK

Marco Eletti (Foto Facebook)

Marco Eletti, la confessione dell’ex concorrente de “L’Eredità” al processo

All’inizio Marco Eletti, grafico con la passione per la scrittura e noto per aver partecipato nel 2019 al quiz show “L’Eredità”, aveva negato ogni responsabilità ma poi durante un’udienza aveva confessato. “Devo ammettere sia a voi sia a me stesso, le responsabilità che ho sull’accaduto – aveva dichiarato – In tutto questo tempo mi sono state vicine molte persone, familiari e avvocati, che mi hanno aiutato a riflettere sul fatto. E grazie a queste riflessioni, posso dire a voi e a me stesso, che devo ammettere sia a voi sia a me stesso, le responsabilità che ho sull’accaduto. Un peso con il quale non è facile confrontarsi, un peso che ti opprime e che ti spinge in un baratro”. Era stato lui a chiamare i soccorsi affermando di aver trovato i genitori in quello stato.
LEGGI ANCHE: La donna avvelenata dal figlio con le penne al salmone: “Vado avanti grazie agli psicofarmaci”

Marco Eletti (Foto Facebook)

I legali di Marco Eletti hanno contestato l’aggravante della premeditazione

Il processo ha riservato non poche sorprese. Il Dna ha rivelato che Paolo Eletti non fosse il padre biologico dell’imputato. Una circostanza che ha fatto cadere l’aggravante del vincolo di parentela con la vittima. Secondo l’accusa, il movente sarebbe riconducibile alla scoperta da parte del 36enne di una doppia vita di Paolo Eletti legata ad un’altra identità di genere. Senza contare il desiderio dell’imputato di ereditare sin da subito la casa di famiglia che i genitori non volevano lasciare. I legali di Marco Eletti hanno contestato l’aggravante della premeditazione riconosciuta sia in primo grado che in appello. L’imputato, a detta dei suoi imputati, avrebbe agito d’impeto nei confronti del padre e avrebbe pianificato soltanto l’aggressione alla madre.

Pubblicato il

07 Novembre 2024, 17:27

Condividi sui social