Mara Venier si confessa a cuore aperto ad Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera” a pochi giorni dal ritorno in tv con la sua quattordicesima “Domenica In”. Un vero e proprio record se si considera che Pippo Baudo ha condotto tredici edizioni. “Sono pop, non trash. Popolare, non volgare – tiene a precisare – E studio: il sabato sera non esco mai. Resto a casa a preparare la puntata. Se presento un libro, lo leggo fino alle tre del mattino. Quando stavo con Renzo Arbore mi diceva: dai, usciamo. Ma io niente”.
“Mi occuperò della storia di Alessandra Matteuzzi”
La signora della domenica racconta episodi inediti e soprattutto dolorosi del suo passato. La conduttrice veneta ha deciso di condividerli con il pubblico. A cominciare dalla violenza subita da un ex fidanzato. Un tema molto attuale che accomuna tantissime donne. “Le cose vanno affrontate, il cerchio si deve chiudere. Ma certe ferite non si rimarginano mai davvero – spiega – Ed è giusto parlarne. Anche in tv. Anche se fa perdere ascolti. Ho avuto tutto, è il momento di rischiare qualcosa. Già la scorsa stagione avevo dato spazio all’impegno, alle storie importanti, agli argomenti seri. Quest’anno lo farò ancora di più. Innanzitutto sul tema della violenza contro le donne. Nella prima puntata avrò ospite la sorella di Alessandra (Matteuzzi, ndr.), la signora di Bologna massacrata a martellate dal compagno più giovane. Una storia terribile di ossessione, di possesso, di libertà negata, di violenza. Io ne so qualcosa. Ho avuto un compagno violento. Molto violento. Mi picchiava. È arrivato a cercare di uccidermi”.
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“Certi uomini ti distruggono, non solo con le botte o con le coltellate”
“Mi ha aspettato sotto casa con un coltello – confida – Questa è una cosa che non ho mai raccontato. Sappia solo che ho pagato un prezzo altissimo. Era uno che non ha accettato la fine della nostra storia. Diceva di amarmi ancora. Ma questo non è amore. Sono uomini che si sentono proprietari del tuo corpo e della tua anima. E ti distruggono. Non soltanto con le botte o con le coltellate. Ti fanno sentire una nullità. Una cosa nelle loro mani. Io ho provato la paura. La paura della violenza fisica, e la paura di sporgere denuncia. Ma ero innamorata, e quando ami non vuoi vedere: l’amore ti porta a giustificare quasi tutto. Fu un grave errore. Alla fine sono stata costretta a denunciare, andavo sul set con due carabinieri di scorta. Ma avrei dovuto interrompere la spirale prima. A lungo è rimasto dentro di me qualcosa di irrisolto: la debolezza, la rabbia, l’incapacità di reagire… Purtroppo noi donne siamo fatte così. Abbiamo la sindrome da crocerossine. ‘Io lo salverò, con me lui sarà diverso, io lo cambierò’. Ma purtroppo loro non cambiano. E allora dobbiamo andarcene. Lasciarlo. Al primo schiaffo, subito. Non bisogna consentirgli di esercitare un potere, una violenza su di noi; altrimenti è finita”. Mara Venier non ha voluto rivelare l’identità del suo ex. “Non c’è più e io l’ho perdonato”, chiosa.