Mara Venier si racconta in un’intervista a “La Stampa” in cui parla di sé, delle sue insicurezze, delle difficoltà che ha dovuto superare nella vita, ma anche della capacità di rimettersi in piedi da sola. La conduttrice di “Domenica In” racconta della difficoltà riscontrata nel superare il post Covid: “E’ stata una vera batosta. Il virus mi ha indebolita molto, soprattutto dal punto di vista psicologico. Prima di Natale ero davvero in down: mi sentivo addosso una malinconia accentuata. Ora va meglio: alla fine ci si rialza sempre” spiega. “Oggi mi sento 95 anni addosso!” scherza. E infrange uno stereotipo che la vede come una donna forte: “No, non è così. Sono sempre stata molto insicura e vulnerabile, fin da ragazza. Quando stavo insieme a Renzo Arbore, per i primi due anni mi emozionavo ogni volta che mi chiamava: non mi pareva vero che stessimo insieme! Lo stesso vale per la tv: mi ci sono ritrovata a fare questo mestiere, che poi ho amato alla follia. È successo tutto naturalmente. Mi hanno cacciata, mi hanno richiamata: hanno fatto tutto loro!”.
Mara Venier, dalla depressione all’analisi
La Venier affronta anche il delicato tema della depressione, un calvario che anche lei ha dovuto affrontare: “Quando mamma è morta, una parte di me voleva andare dove stava lei – ricorda – mi riempirono di farmaci. Poi, un giorno, ho intravisto il mio riflesso in una vetrina e non mi sono riconosciuta. Quella donna intontita non potevo essere io! Così ho buttato via tutte le medicine e ho detto a mio marito: ‘Partiamo, facciamo un viaggio’. Di nuovo, ce l’ho fatta da sola”. E svela che anche lei è ricorsa alla terapia psicologica, ma per un’altra vicenda: “Una volta, moltissimi anni fa, quando sono stata vittima di stalking. Alla fine della seduta, la psicologa mi disse che, con tutto quello che avevo passato, un’altra si sarebbe suicidata. Questa frase è stata come una pugnalata: ‘Col ca**o che mi suicido, mo’ te faccio vedè!’, ho pensato. Sono andata via e non sono più tornata né da lei né da altri”.
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“Il Covid ha cambiato la mia carriera”
Poi la Venier racconta quanto la pandemia abbia cambiato anche il rapporto con il suo lavoro e con il pubblico: “Il Covid ha cambiato la mia carriera. Fosse stato per me, non sarei andata in onda. Avevo paura del contagio, mio marito ha una malattia respiratoria, e quindi mi ero fermata, per una puntata. Poi ricevetti la telefonata dei direttori che mi dissero: ‘Noi non possiamo obbligarti ma abbiamo bisogno di una persona come te, che parli al cuore della gente: in questo momento tu sei la Rai’. Così accettai e andai in onda, nonostante l’angoscia: piangevo a ogni stacco pubblicitario”. Ancora oggi la “Venier “zia Mara” dice che c’è gente “che mi ringrazia per esserci stata durante la pandemia e questo mi rende felice: è come se avesse dato un senso al mio lavoro”. Ma la conduttrice pensa anche alla pensione e confessa: “La lontananza da mio marito comincia a pesarmi troppo: mi sa che o torna lui in Italia o vado io in pianta stabile da lui a Santo Domingo. Non subito, però!” rassicura.
“Il Signore Spagnolo mi ha denunciata, ma io non mi spavento”
Mara Venier torna anche sulla morte dell’amica Gina Lollobrigida, l’attrice che è venuta a mancare lo scorso 16 gennaio, e a cui “Domenica In” ha dedicato molto spazio, sia negli ultimi anni che dopo la sua scomparsa. “Volendo molto bene a Gina e conoscendo parecchie cose di lei, più di tanti che parlano a vanvera, ho raccontato chi era attraverso le immagini: lì Gina era testimone di se stessa. Il testamento che ha lasciato a ‘Domenica In’ racconta i fatti. Punto”. E aggiunge: “Quello che dovevo dire l’ho detto: ora basta. Non ci tornerò più su perché, da qui in poi, tutto rischia di diventare gossip. Gina ha il diritto al silenzio e al rispetto”. Poi Mara Venier rivela di essersi beccata anche una denuncia: “Dal Signore Spagnolo, come lo chiamo io: ha denunciato tutti, per via dell’intervista rilasciata a Domenica In da Gina. Come vede, però, non me so’ spaventata tanto!” conclude.