Manuel Bortuzzo: "La disabilità è come il lutto di se stesso"

Manuel Bortuzzo: “La disabilità è come il lutto di se stesso, una parte di me è morta”

Germana Bevilacqua

Manuel Bortuzzo: “La disabilità è come il lutto di se stesso, una parte di me è morta”

| 27/06/2024
Manuel Bortuzzo: “La disabilità è come il lutto di se stesso, una parte di me è morta”

7' DI LETTURA

Manuel Bortuzzo, 25 anni, ha alle spalle una storia dolorosa. Come molti sanno, nel 2019 l’ex concorrente del “Grande Fratello Vip” è rimasto vittima di uno scambio di persona ed è stato ferito da un colpo di pistola alla schiena che lo ha costretto su una sedia a rotelle. In un’intervista rilasciata al “Corriere Veneto”, il 25enne rivela le difficoltà di una vita da disabile. L’occasione è l’uscita del suo libro “Soli nella tempesta” (Rizzoli). Manuel Bortuzzo, trevigiano, oggi vive a Roma. Campione di nuoto, si allenava al Centro Federale di Ostia fino quel tragico 2 febbraio 2019. Nel 2022 è tornato in vasca con la nazionale paralimpica e, dopo due anni di duro allenamento, sarà a Parigi 2024 per le Paralimpiadi. La sua storia è narrata nel primo libro “Rinascere” (Rizzoli), da cui è stata tratta l’omonima serie tv su RaiUno.

Nel libro Manuel Bortuzzo parla anche della storia d’amore con Lulù Selassiè, conosciuta nella Casa di Cinecittà: “La ragazza conosciuta nella prigione del Grande Fratello – scrive – per un attimo ha incarnato i miei desideri più grandi. Avevo percepito la sua sensibilità e dolcezza, oltre alla bellezza esteriore. Quando ho una relazione do tutto, come fosse per sempre, la donna della vita…È stata una storia assillante, dentro la Casa e fuori ancora di più. Una relazione potenzialmente tossica che avrebbe potuto fare del male a entrambi. È stata importante per me, ma non tornerei mai indietro”.
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Manuel Bortuzzo e Lulù Selaissé (Foto Facebook)

“Quando sono rientrato in piscina è stato uno choc, le gambe erano una zavorra”

Manuel Bortuzzo spiega l’urgenza di raccontarsi in un libro: “Sono molto seguito sui social, ma interagisco poco, tendo a tenermi tutto dentro. Ho molti pensieri, tante riflessioni e la scrittura è il modo migliore per esprimermi in maniera profonda, qualcosa che rimane. Racconto chi sono, i miei sentimenti, voglio essere capito, andare oltre il giudizio che alcune persone si sono fatte solo vedendomi in tivù”. Dal giorno della tragedia la sua vita è cambiata profondamente ma rivela: “Credo di avere raggiunto maturità e equilibrio, ma non è stato facile. Appena mi sono trovato sulla sedia a rotelle volevo tornare subito a essere un atleta, a nuotare. Ma quando sono rientrato in piscina è stato uno choc, le gambe erano una zavorra, non ce la facevo, finivo per passare le giornate dentro l’idromassaggio… Con il tempo ho capito che c’era tutto un altro percorso, nuovo, da fare, un grandissimo lavoro, ho dovuto fare i conti con la realtà”.

Poi aggiunge: “Mi faceva stare male l’idea di ripartire da zero, ma per arrivare a un altro livello, non più al mio livello di prima. Ho attraversato una grande sofferenza, che mi è rimasta impressa nel corpo. Il mio dolore è inciso sul corpo. Nel libro ho raccontato il cambiamento, ma non è ancora avvenuto completamente, sono nella fase in cui l’aquila è in alto, ferma nel cielo e sta guardando da lassù…”.

Manuel Bortuzzo (Foto Instagram)

“Non è facile dire addio a una parte di sé nel fiore della giovinezza”

L’accettazione della sua condizione è stata difficile e a tratti drammatica. “Per quanto si possa essere maturi, non si è mai pronti a ritrovarsi disabili da un giorno all’altro – ammette -. Non è paragonabile a nulla, è peggio di un lutto, perché il lutto non tocca il proprio fisico, è come il lutto di sé. Sento la mancanza di me, devo elaborare il lutto di me stesso, dire addio a una parte di me che è morta. E con questo devo fare i conti sempre, ogni momento della giornata, dalla mattina quando mi alzo, alla sera quando vado a dormire. Non è facile dire addio a una parte di sé nel fiore della giovinezza. Chi capisce questo riuscirà a starmi accanto sempre. Oggi sono più sereno e realista. So che posso essere felice, ma anche completamente disperato, mi accetto in ogni sfaccettatura, per quello che sono”.

“Accetto anche la sedia – aggiunge – perché con la sedia ho fatto molte più cose di quelle che avevo fatto prima. Certo mi sento diverso, ma è normale, in ogni contesto tutti sono in piedi e sono l’unico seduto sulla sedia a rotelle, ma sono anche il primo a fare ironia e battute su di me”.

Manuel Bortuzzo e l’amico Alex Castelluccio (Foto Instagram)

“Il mio più grande amico è Alex: la corrozzina lui proprio non la vede, è come se non si accorgesse che c’è”

Manuel Bortuzzo si è messo a studiare il pianoforte. “La musica è stata terapeutica – confida – mi ha sempre dato sollievo. I periodi in cui stavo molto male, anche solo il gesto di alzarmi dal letto per mettermi al pianoforte mi aiutava. Faccio tutto con la musica, mi carica prima degli allenamenti. Benedetti Michelangeli, genio assoluto, è il mio pianista preferito, una persona incredibile, aveva il demone della perfezione, è solo da ammirare. Ascolto dalla trap americana, al rock punk anni ‘90. Ma anche i dischi di Tiziano Ferro. In questo sono un po’ come Michael Phelps, che ascoltava una sua speciale playlist di canzoni rap prima delle gare in piscina…”. Nel suo percorso sono stati importanti gli amici. “Al primo posto c’è Alex, che è stato prima il mio tatuatore e poi è diventato amico e fratello. Averlo accanto per me è fondamentale, mi ha sempre trattato come una persona normale, mi ha fatto sentire accettato fin dal primo incontro”.

“Abbiamo fatto viaggi meravigliosi insieme – racconta ancora – spesso si dimenticava la mia carrozzina perché lui proprio non la vede, è come se non si accorgesse che c’è… Poi parliamo di tutto, non sono mai riuscito ad avere una complicità così forte con nessuno, nemmeno con una fidanzata. Ho molto cercato un rapporto simile a questo con una fidanzata, ma finora non l’ho mai trovato”.

Manuel Bortuzzo (Foto Instagram)

“Non voglio essere ricordato come il ragazzo del Grande Fratello, vorrei essere considerato un atleta”

Il giovane parla poi delle sue storie e della sua concezione dell’amore. “Non me ne faccio niente delle cose superficiali e non le voglio. Per questo ho pochi amici, pochi legami, ma molto profondi, sono legami diventati per me una bella famiglia. Cerco la semplicità nell’amicizia come in amore e cerco profondità. Con Aldo Montano, ad esempio ha un bellissimo legame con lui, ci siamo sempre l’uno per l’altro. Ci siamo conosciuti al ‘Grande Fratello’, è scattata subito un’empatia assoluta, continuata nel tempo”. Nel libro c’è poco spazio per la sua esperienza nella Casa: “Non ho dato spazio volutamente al Grande Fratello, tutto quello che c’era da dire l’hanno già raccontato le telecamere, si è visto tutto. E poi non voglio essere ricordato come il ragazzo del Grande Fratello, vorrei essere considerato l’atleta che raggiunge i suoi obiettivi”.

Manuel Bortuzzo (Foto Instagram)

“Non sono innamorato attualmente, ma non voglio avere l’ansia di cercare l’amore”

“Sarò a Parigi 2024 per le Paralimpiadi – annuncia Manuel Bortuzzo – Mi sto allenando al massimo, ho molta voglia di potermi esprimere, attendo con ansia questa occasione. Anche se sono realista, so che non potrò vincere, ma darò la versione migliore di me. Gli altri atleti gareggiano dal 2006, non posso fare il fenomeno, la verità è che non sono al loro livello, ma non mi demoralizzo. Oggi non ho più l’ansia di essere subito il migliore, la gara è un percorso e il percorso è molto più importante della medaglia”. E la sua situazione sentimentale? “Non sono innamorato attualmente. Ma non voglio avere l’ansia di cercare l’amore. Magari tra mezz’ora esco e incontro la donna della mia vita… Sono sereno, arriverà al momento giusto. Il mio desiderio più grande è avere sempre la possibilità di fare quello che amo e che mi piace. E condividerlo con le persone a cui voglio bene”.

Poi aggiunge: “Ho sofferto di tante conseguenze della mia condizione quando il fisico non era allenato. Ora con lo sport sto meglio. Allenarsi è salvifico”. “Nella vita possono esserci tante insidie, sofferenze, problemi, ci si può sentire molto soli, ma non bisogna mai rinunciare, le opportunità ci sono, arrivano sempre”, conclude.

Pubblicato il 27/06/2024 14:50

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