La storia di una ragazza neozelandese sta facendo il giro del mondo. Kim Taia, questo il nome della giovane, si è svegliata completamente paralizzata dopo che il giorno prima aveva mangiato delle vongole raccolte sulla spiaggia di Little Waihi Beach. La donna ha ingerito il veleno paralizzante dei bivalvi, una biotossina prodotta da alcune alghe di cui si cibano vongole, cozze e altri molluschi.
Salvata dai medici dopo 12 ore di agonia
Kim ha rischiato la vita ed è stata salvata dai medici dopo 12 ore di agonia. “Mi sentivo stordita, non riuscivo neanche a parlare – ha raccontato – Mi chiedevo cosa c’era che non andava, avevo le vertigini, ma poi ho iniziato a perdere la sensibilità alle mani e alle braccia”.
“Non riuscivo a respirare, pensavo che sarei morta”
Preoccupato per l’aggravamento delle sue condizioni, il figlio ha chiamato l’ambulanza. “In ospedale mi sentivo debole, come se fossi sotto anestesia. Il mio respiro stava rallentando e pensavo che sarei morta. Non riuscivo a respirare”, ha spiegato la donna. Dopo 12 ore, le sue condizioni sono migliorate.
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Gli effetti devastanti della tossina ingerita dalla donna
Gli effetti della tossina ingerita da Kim attraverso le vongole sono devastanti. Di solito colpisce il sistema nervoso e paralizza i muscoli provocando un intenso formicolio a viso e bocca. Senza l’intervento di un medico, l’intossicazione può anche essere letale.