“Voglio vedere la mia cagnolina”. Questo l’ultimo desiderio di Silvano ricoverato nel reparto di Medicina dell’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo. L’uomo affetto da una patologia oncoematologica a rapida progressione sperava di poter tornare a casa con il supporto delle cure palliative per trascorrere i suoi ultimi giorni di vita insieme a Tota, la sua fedele amica a quattro zampe che non vedeva l’ora di riabbracciarlo. Purtroppo la situazione è precipitata più velocemente del previsto e i professionisti del reparto hanno fatto in modo che Silvano potesse incontrare e salutare la barboncina per l’ultima volta in ospedale.
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L’ultimo saluto di Silvano, malato terminale, al suo cane
“Un incontro a sorpresa commovente ed emozionante per il sig. Silvano che, prima di spegnersi, ha potuto salutare la sua amata cagnolina”, si legge sulla pagina Facebook dell’Asst Milano Nord dove sono state pubblicate le strazianti immagini dell’addio di Silvano a Tota. “Le nostre più sentite condoglianze ai familiari del Signor Silvano e un grazie per aver condiviso con noi un amore così grande”, si legge ancora. Nelle foto, Silvano stringe con la mano la zampetta di Tota e lei ricambia leccandogli il braccio dove è inserito il catetere venoso periferico. In un altro scatto, la barboncina è ritratta davanti alla porta del reparto mentre attende di poter vedere per l’ultima volta l’adorato padrone.
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I commenti social: “Questa è l’umanità che serve a chi soffre”
Ecco alcuni commenti lasciati sotto il post dell’Asst Milano Nord: “Grazie a chi lo ha permesso…grazie Ospedale Bassini…che commozione…un atto di vera umanità!!! Un abbraccio signor Silvano, un grosso bacio Tota”, “Finalmente un po’ di umanità…complimenti alla DMP del Bassini e a tutti coloro che lo hanno permesso. Buon viaggio Sig. Silvano”, “Quando mio padre tornò a casa prima dell’ultimo ricovero, Meggie, che era la sua ombra, capì che papà non stava bene e si sedette al suo fianco con una educazione ed un rispetto mai visti. La sera dormiva sul pavimento accanto a lui. Nei giorni successivi al funerale, quando non la trovavo o era nascosta sotto al letto di papà oppure in garage perchè la sera lo aspettava lì”, “Questa è l’umanità che serve a chi soffre. Pensare di poter avere accanto persone così, nei luoghi di cura e nel momento più difficile della vita, accende la speranza”.