28 Aprile 2024, 12:48
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Lucio Presta, tra i più potenti manager della tv italiana nonché ex agente di Amadeus, aveva promesso che prima o poi avrebbe svelato gli “altarini” del suo divorzio dal conduttore appena migrato a Discovery. Detto Fatto. Lucio Presta, noto anche per essere il marito di Paola Perego, ha rilasciato una lunga intervista a Hoara Borselli per “Il Giornale” in cui ha raccontato la sua verità. “Molti anni fa ho avuto il privilegio di essere ricevuto dal presidente Andreotti per il consueto scambio degli auguri natalizi – esordisce il 63enne calabrese – Erano incontri brevi (massimo 30 minuti) nei quali ho imparato più cose di quante ne ho imparate negli anni successivi. La prima che esiste una malattia conclamata che si chiama Sindrome rancorosa del beneficiato. La seconda che la gratitudine è il sentimento della vigilia e la terza che se tu fai del bene a qualcuno avrai tanti incavolati ed un ingrato (…) Il mio lungo rapporto con Amedeo Sebastiani (vero nome di Amadeus, ndr) potrebbe essere sintetizzato con le profezie di Giulio Andreotti. Non voglio parlare del Sebastiani pre-2020 perché nulla ha a che fare con quello del periodo 2020-2023”.
Lucio Presta parla del primo Festival di Sanremo a cui ha lavorato insieme ad Amadeus in un clima di totale sintonia e fiducia. “Il primo Festival di Sanremo fatto insieme è risultato un capolavoro di complicità. Amadeus non sapeva neanche da dove si potesse iniziare a formulare un regolamento e ciò che ne consegue, quali fossero i diritti e i doveri del Direttore Artistico del Festival. Potrei chiamare a testimoniare Claudio Fasulo (allora Capostruttura Rai) che ha vissuto con me quei giorni. Con Amadeus e la sua famiglia ho trascorso alcuni giorni a La Coruna, in Spagna, per scrivere interamente il regolamento che poi lui ha portato in Rai come opera sua. Quello per me non fu importante. Ero felice che il Vertice Rai sapesse che Amadeus era preparato e soprattutto che avevano affidato nelle mani giuste il Festival”.
Lucio Presta svela come venivano approcciate e selezionate le co-conduttrici: “La scelta delle donne che lo avrebbero affiancato è nata durante le ripetute cene che Maria, la mia cuoca, preparava per lui tutte le sere a casa mia. Molte delle donne che avete visto sul palco dell’Ariston, Amadeus neanche le conosceva (Rula Jebreal ad esempio). Io le incontravo da solo su mandato di Ama, solo in seguito organizzavo una cena o un pranzo, regolarmente offerto e curato dal sottoscritto, per presentargliele. Alcune le ha incontrate per la prima volta direttamente durante i servizi fotografici di Saremo. Giorgina Rodriguez, Alketa Vejsiu, Sabrina Ferilli, Ornella Muti, etc… Per Giorgina, la moglie di Cristiano Ronaldo, pur di averla, organizzai una sala prove a Torino a mie spese e mandai il coreografo Franco Miseria a preparare il tango che lei portò sul palco. Le evitai così di spostarsi da Torino e allontanarsi da Cristiano e i bambini. Questo mi procurò la stima di Ronaldo che venne ospite gratuitamente al Festival”. Il manager calabrese, dunque, ha avuto un ruolo di primo piano nell’organizzazione di quattro Festival firmati da Amadeus. Compreso quello più difficile della storia della kermesse, ovvero quello messo su in piena pandema. “Ogni giorno davo la forza ad Ama per resistere – ricorda – Così avvenne e fu un altro straordinario successo. Basterebbe riguardare il docufilm realizzato da Rai produzione per capire lo sforzo”.
Ad un certo punto, però, qualcosa si rompe. “Prima di arrivare al quinto Festival, quello di quest’anno – spiega Lucio Presta – a settembre, io e Amadeus facemmo la terza edizione di Arena Suzuki ’60-2000, prodotta dalla società Arcobaleno tre (che un tempo faceva capo al manager mentre ora è del figlio Niccolò, ndr). “Terminato il programma Arena Suzuki – racconta l’ex agente di Amadeus – iniziammo i lavori per il quinto Festival e quindi le prime riunioni Rai per definire la campagna Promo, la scenografia e i claim. Iniziai a scrivere il regolamento di Area Sanremo e lo ratificai con il Comune. Naturalmente tutto lavoro fatto gratis che non era di mia competenza. Perché l’ho fatto? Per rispetto alla città di Sanremo e al Direttore Artistico (Amadeus, ndr). Incontrai Amadeus durante la presentazione del calendario dei Carabinieri, ci sentimmo per gestire le varie richieste degli artisti che volevano essere ospiti al Festival e a quel punto mi accorsi che qualcosa non andava: Ama diceva sempre no e declinava ogni proposta. Chiesi di avere un incontro con lui e la risposta fu che aveva molto da fare e che a dicembre sicuramente ci saremmo visti per chiarire alcune cose. Non poco sorpreso ripercorsi il passato in cerca di eventuali errori da parte mia. Per quanto mi sia sforzato non ho trovato fatti e circostanze che abbiano in alcun modo giustificato questo atteggiamento”.
“Mi accorsi che due miei stretti collaboratori, accolti da anni non solo nell’azienda ma anche nella mia vita, iniziarono un rapporto diretto e segreto con Amadeus, parlando male del sottoscritto ed indicandogli delle strade professionali che avrebbe potuto sfruttare, violando i segreti dell’azienda per cui lavoravano – svela Lucio Presta – Le dico solo che uno dei due lo proposi ad Antonella Clerici prima e ad Ama dopo, di farlo diventare autore dei programmi The Voice e Sanremo. La mia stretta collaboratrice invece, la proposi nella gestione degli artisti (gestione pratica, non scelte). Amadeus chiese un appuntamento a me e a mio figlio in qualità di produttore di Arena Suzuki. Era Giugno 2023. Durante questo incontro Ama fece una richiesta: che gli venisse pagato dalla società la direzione artistica e che gli fossero riconosciuti il 100 per cento dei diritti della titolarità del format. Richiesta non raccoglibile. Direzione che era già pagata dalla Rai che aveva stretto un accordo con Arcobaleno Tre, titolare del format. Io ricordo ad Amadeus che non solo non può vantare quei titoli, ma che la Commissione di Vigilanza Rai ha vietato la possibilità che gli artisti possano prendere del denaro dai produttori di programmi che loro conducono”.
“In qualità di manager abbandonai la riunione – aggiunge Lucio Presta – Amadeus rimase con mio figlio che cedette alle sue insistenze fino a riconoscergli una quota in qualità di Direttore artistico del programma e per aver collaborato all’ideazione del programma. Ribadisco: cosa non vera perché se così fosse stato sarebbe stato obbligato a dare il format alla Rai come da suo contratto con l’azienda”. Niccolò Presta cedette “per non rompere il rapporto che c’era fra me e Ama e per il grande affetto che mio figlio nutre per lui. Gli riconobbe 90mila euro, oltre quelli versati negli anni precedenti ed anch’essi non dovuti. Denaro che Ama ha fatturato regolarmente con la dicitura direzione artistica, contravvenendo così alla circolare della Vigilanza Rai. Inoltre l’acquisto del programma avvenne negli anni, da parte della Rai, come acquisto diritti di ripresa, quindi il format, di fatto è di Arcobaleno Tre”.
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Riguardo al motivo per cui Amadeus si sarebbe comportato in questo modo, l’agente tv dice: “Sinceramente credo sia stato spinto a farlo, non riconosco lui in questo gesto. Dopo avere incassato la fattura di cui sopra, il 3 Dicembre 2023, Ama chiese un nuovo appuntamento, fissato per il 14 Dicembre dove mi annunciò la sua intenzione di voler interrompere il rapporto dopo la fine del Festival. Alcuni giorni dopo quell’incontro mi scrisse un messaggio dicendo che preferiva interrompere subito il nostro rapporto perché la mia presenza lo avrebbe messo a disagio al Festival. Ho detto e scritto che per qualunque problema legato al contratto sarei stato disponibile, ricevendo il suo grazie. In quella circostanza mi ha confermato che avrebbe onorato il pagamento delle mie spettanze fino a fine contratto (Agosto 2024) salvo che a gennaio mi ha comunicato, attraverso il cognato (suo commercialista), che intendeva pagare solo fino a dicembre. Per questo è stata data disposizione all’ufficio legale di tutelare i miei interessi”.
Ma l’affondo più grande deve ancora arrivare. “Altro appunto che mi ha fatto è stato che secondo lui, io avrei organizzato con il direttore del day-time Rai Angelo Mellone, la presenza di un corner all’interno del teatro Ariston, per gli inviati dei vari programmi Rai – racconta Lucio Presta – A tal proposito mi inviò un messaggio vocale duro che riporto testualmente: Nessun programma di day-time sarebbe mai dovuto entrare all’Ariston, tranne la Vita in Diretta. Nessun inviato di nessun programma sarebbe potuto entrare all’Ariston fatta eccezione della signora Giovanna Civitillo. Tutti gli altri inviati degli altri programmi devono stare fuori dall’Ariston. Il direttore artistico del Festival ha un potere decisionale immenso sul Festival come da contratto, ma nessun diritto sui programmi della Rai che trattano il Festival. Inoltre quella richiesta era stata fatta dal direttore Mellone alla vicedirettrice Lentini ed io non ne ero assolutamente a conoscenza”.
“Questa la vera storia di come sono andate le cose tra Amadeus e il sottoscritto – conclude il manager tv – Naturalmente ho tutte le prove documentali e testimoni di quanto a lei dichiarato. Ho voluto chiarirlo perché Amadeus in conferenza stampa ha detto: Presta sa quello che ha fatto, lasciando intendere chissà cosa. Altrimenti, come mia abitudine ben conosciuta, non avrei mai parlato della fine del nostro rapporto. Il triste finale è che Giulio Andreotti aveva ragione. La gratitudine è il sentimento della vigilia e la sindrome rancorosa del beneficiato è una sindrome ascrivibile ai nostri giorni ed anche ai grandi personaggi”.
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28 Aprile 2024, 12:48