Lucio Corsi contro i talent: “Non mi è mai piaciuta quella strada"

Lucio Corsi contro i talent: “Tutto troppo forzato, un artista non si costruisce in pochi mesi”

Germana Bevilacqua

Lucio Corsi contro i talent: “Tutto troppo forzato, un artista non si costruisce in pochi mesi”

| 04/04/2025
Lucio Corsi contro i talent: “Tutto troppo forzato, un artista non si costruisce in pochi mesi”

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Lucio Corsi contro i talent show. Il cantante, secondo classificato all’ultimo Festival di Sanremo, è stato ospite di Gianluca Gazzoli nel podcast “The BSMT”. Mancano poche settimane alla sua partecipazione all’Eurovision, dove l’artista rappresenterà l’Italia dopo la rinuncia di Olly.  Il cantante ha dichiarato senza mezze misure di non aver mi pensato di partecipare a un talent per arrivare al successo e farsi conoscere dal grande pubblico. “Se ho mai pensato di partecipare a un talent? No, non mi è mai piaciuta la strada del talent show, ti dico la verità – spiega -. Proprio non riesco a vedere quei momenti che… troppo show televisivo, cioè il giudice che piange, lui che si commuove, tutto troppo forzato. E poi la musica, poi costruiscono sempre in pochi giorni, in pochi mesi, l’estetica del cantante, l’idea. È una cosa che deve venire fuori da tanti anni di concerti, tentativi, e anche questioni personali, che non può essere una persona o un giudice a calzarti addosso o a metterti i panni giusti, è una questione che richiede del tempo”.

Poi aggiunge: “E anche una questione che a me non piace, la spettacolarizzazione di cose che non dovrebbero essere spettacolari. Sono belle perché non devono essere spettacolari, quei momenti di crescita e di cose. E crescere in così poco tempo davanti agli occhi di una telecamera, secondo me è sbagliato, nocivo, non lo trovo bello, non lo trovo elegante”.
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Gianluca Gazzoli e Lucio Corsi (Foto Instagram)

Lucio Corsi contro i talent: “Se mi hanno proposto un talent? No, ma non l’avrei fatto”

Il conduttore chiede al cantante se la strada dei talent potrebbe rivelarsi pericolosa per la carriera di un ragazzo che vuole provare a fare questo di mestiere. “Sì – risponde Lucio Corsi – Poi ci sono varie vie per l’approccio alla musica e anche vari modi di pensarla, la musica, vari modi di intenderla. Perciò io parlo dal mio punto di vista, da come intendo io la canzone e da come intendo io la musica. Poi ci sono altri modi, sono tutti legittimi, ognuno trova il suo modo. Perciò c’è chi non ha interesse in determinati aspetti, sui quali invece io tengo molto. Se mi hanno proposto un talent? No, ma non l’avrei fatto”.  Lucio Corsi ripercorre poi la sua esperienza al Festival di Sanremo e in riferimento al look scelto spiega che voleva essere un mix tra David Bowie e un cowboy.

E riguardo al successo che lo ha travolto ammette: “Non me lo l’aspettavo, il fatto che Sanremo sia successo dopo 10 anni di gavetta tra dischi, concerti, tentativi andati bene e altri andati male, mi permette di restare concentrato sulle cose importanti. Magari 10 anni fa non sarei stato pronto, non avrei avuto delle fondamenta sotto i piedi. La canzone e l’esibizione potevano anche non essere capite, è stato un salto nel vuoto”.
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Gianluca Gazzoli e Lucio Corsi (Foto Instagram)

“Suonavo per strada, ho imparato a fare fermare le persone e a farle restare ad ascoltarti”

Lucio Corsi spiega quale è stato il suo percorso artistico e personale: “Crescere nella Maremma, che era una sorta di Far West, mi è servito molto. Mi reputo molto fortunato ad avere vissuto in campagna e avere conosciuto la noia. Ho fatto il liceo scientifico, ero già uguale per capelli lunghi e look. Là ho capito che si poteva essere amici con persone che hanno interessi diversi dai tuoi e vedono il mondo in maniera diversa”. Poi rivela: “I primi anni quando sono arrivato a Milano, suonavo per strada e quello ti insegna a fare fermare le persone e farle restare ad ascoltarti. Ci sono canzoni che non riesco più a suonare dal vivo, che sono restate all’età di quando le ho scritte. Tu vai avanti, loro restano uguali”.

Durante l’intervista, Lucio Corsi racconta anche alcuni aneddoti su Jovanotti e Cesare Cremonini. “A Jovanotti ho regalato delle nacchere”. Poi aggiunge: “Cesare Cremonini è venuto a sentirmi nel 2022 a Bologna al ‘Locomotive’. E’ arrivato alle sei che ancora facevamo il sound check e siamo rimasti insieme fino a notte fonda in camerino a parlare e suonare”.


Pubblicato il 04/04/2025 19:00

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