L'attrice siciliana Lucia Sardo: "Mio figlio era un hikikomori"

Il dramma dell’attrice siciliana Lucia Sardo: “Mio figlio era un hikikomori”

Daniela Vitello

Il dramma dell’attrice siciliana Lucia Sardo: “Mio figlio era un hikikomori”

| 10/01/2025
Il dramma dell’attrice siciliana Lucia Sardo: “Mio figlio era un hikikomori”

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Lucia Sardo, attrice siciliana che presto interpreterà Rosa Balistreri al cinema, racconta in un’intervista al “Corriere della Sera” come ha scoperto che il figlio era un hikikomori. Con questo termine si indica chi sceglie di chiudersi in una stanza isolandosi dal resto mondo. Un fenomeno partito dal Giappone che coinvolge giovani di età compresa tra i 14 e i 30 anni e che sta prendendo piede anche in Italia specie dopo la pandemia del Covid 19. Gioacchino Cappelli, figlio degli attori Lucia Sardo e Marcello Cappelli, aveva 17 anni quando ha deciso di chiudersi in casa per placare gli attacchi di panico. “Un futuro senza speranze e il senso di non appartenenza alla società mi hanno portato a un isolamento progressivo e profondo”, ha spiegato. L’unico contatto che aveva era quello con il mondo virtuale dove cercava qualcuno che stesse vivendo la sua stessa condizione e che potesse capirlo.

Lucia Sardo e Alessandro Siani (Foto Instagram)

“Mio figlio passava le notti sveglio a giocare ai videogiochi e dormiva di giorno”

“Mi sono accorta che mio figlio aveva un problema quando venne bocciato a scuola – ha raccontato Lucia Sardo al “Corriere della Sera” – Lui era molto intelligente, un genio lo avevano definito, ma invece di studiare passava le notti sveglio a giocare ai videogiochi e dormiva di giorno. Non mi ero accorta di nulla visto che andava regolarmente a scuola. La sua insegnante, infatti, non mi aveva informato tempestivamente. Quando si incontrano ragazzi fuori dal comune come Gioacchino è difficile stare al loro passo, forse aveva ritenuto più semplice omologarlo agli altri”.
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Lucia Sardo (Foto Instagram)

Quando Lucia Sardo ha capito che il figlio era un hikikomori”

“Gioacchino fu bocciato due anni di seguito – ha svelato l’attrice siciliana – e come ogni madre che si trova in una situazione come la mia, ho usato tutte le armi a disposizione per riuscire a scuoterlo. Prima con la dolcezza, poi con le maniere forti. Ricordo che un giorno entrai nella sua stanza con una mazza da baseball e spaccai ogni cosa. Arrivai al punto di buttare dal balcone la sua play-station, senza ottenere nessun risultato. Ero nel panico più totale. Qualcuno mi suggerì di dargli un calcio nel sedere e buttarlo fuori di casa, per loro era solo uno sfaticato. Ma il cuore di mamma sapeva che non era così. Solo dopo numerose ricerche on line ho avuto l’intuizione di cercare quei sintomi in lingua inglese, pensando fosse qualcosa che venisse da lontano, e finalmente sono riuscita a dare un nome a quel problema, che inevitabilmente era diventato il mio”.

“Non uscivo più di casa neanche io – ha confessato – È stato un periodo difficile anche lavorativamente parlando. Dopo aver scoperto quello che stava accadendo a mio figlio, ho contattato una clinica in Valle d’Aosta che si occupa di questo fenomeno. Finalmente parlando con uno dei loro medici ho avuto la certezza di non essere pazza, e dopo tanto tempo mi sono sentita capita. Per venirne fuori ho dovuto aiutare prima me stessa e solo dopo sono riuscita ad aiutare mio figlio”.
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Lucia Sardo e Eva Grimaldi (Foto Instagram)

Gioacchino Cappelli: “Per anni ho cercato on line qualcuno che mi capisse, che fosse come me”

Oggi Gioacchino Cappelli è uscito fuori dal suo guscio, fa l’attore come i genitori e insegna recitazione. “Per venirne fuori serve consapevolezza – ha spiegato al “Corsera” – Per anni ho cercato on line qualcuno che mi capisse, che fosse come me. Cercavo di allontanarmi da una società che non mi apparteneva, che non mi dava sicurezza per il futuro. Crescendo e con l’aiuto dei miei genitori, ho capito che il tempo scorre e che dovevo ripartire, avevo già perso troppa giovinezza. Oggi, mentre racconto ai giovani la mia storia, mi commuovo sentendoli parlare, come me hanno solo bisogno di qualcuno che li ascolti. Ai genitori raccomando di entrare nel mondo dei propri figli, delle loro passioni, solo così si sentiranno capiti e sapranno di non essere soli”.

Pubblicato il 10/01/2025 20:27

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